L'ADDENDUM ALLE ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 E ISO 45001:2018

In attesa della nuova ISO 9001, l'ISO ha pubblicato un addendum alla norma che si estende - tra le altre - anche alla ISO 14001 e alla ISO 45001. Come comportarsi?

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Come saprete, la ISO 9001 è in corso di revisione e, probabilmente, verrà pubblicata nel dicembre del 2025. Nel febbraio 2024, però, è stata introdotta una modifica significativa alla norma ISO 9001:2015, che si focalizza sull’integrazione delle considerazioni relative al cambiamento climatico nei sistemi di gestione della qualità. Questo emendamento, noto come ISO 9001:2015/Amd 1:2024, impone alle organizzazioni di valutare e affrontare attivamente le implicazioni del cambiamento climatico nelle loro attività e nella pianificazione strategica. Ovviamente, la futura versione della ISO 9001 conterrà le modifiche dell'amendment.

In fondo alla pagina trovate il link per poter scaricare gratuitamente l'amendment dalla pagina dell'ISO.

La decisione di pubblicare questa appendice alla iso 9001 ma anche alle norme degli altri sistemi di gestione è stata presa nell'ottica di supportare, attraverso questi standard, il piano d'azione collegato alla Dichiarazione di Londra sul cambiamento climatico. Nella sostanza, l'addendum influisce sui due paragrafi 4.1 e 4.2 della ISO 9001:2015, della ISO 14001:2015, della ISO 45001:2018 e di altre norme:

L’emendamento modifica, dunque, due sezioni chiave degli standard: il punto 4.1 - "Comprendere l'organizzazione e il suo contesto", alla fine del quale è stata aggiunta una frase che dice: "L'organizzazione deve determinare se il cambiamento climatico sia una questione rilevante" e il punto 4.2 - "Comprendere le esigenze e le aspettative delle parti interessate", al termine del quale è stata introdotta una nuova frase, "Le parti interessate rilevanti possono avere requisiti relativi al cambiamento climatico", che sottolinea l'importanza del cambiamento climatico per le aspettative delle parti interessate.

Questo cambiamento richiede che le organizzazioni considerino l’impatto del cambiamento climatico sulle loro attività e sugli obiettivi strategici, garantendo che i loro sistemi di gestione siano resilienti e adattabili alle sfide ambientali.

L'aggiornamento rappresenta un passo avanti significativo nell’allineamento delle pratiche di gestione della qualità con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, riflettendo un più ampio riconoscimento della necessità per le organizzazioni di considerare il proprio impatto ambientale e di gestire rischi e opportunità considerando anche il cambiamento climatico (ad esempio, interruzioni della catena di fornitura dovute a condizioni meteorologiche estreme o lo sviluppo di prodotti con un’impronta di carbonio ridotta).. La decisione di pubblicare questa appendice alle norme dei sistemi di gestione è stata presa nell'ottica di supportare, attraverso questi standard, il piano d'azione collegato alla Dichiarazione di Londra sul cambiamento climatico.

Le organizzazioni certificate ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001 hanno ora il compito di rivedere al più presto i propri sistemi di gestione per garantire la conformità al nuovo addendum, il che potrebbe comportare la revisione e l’aggiornamento di politiche, obiettivi e processi per incorporare le considerazioni sul cambiamento climatico. Si dovrà iniziare rivalutando il contesto per analizzare se il cambiamento climatico sia un fattore significativo che influenza lo scopo e la capacità di raggiungere gli obiettivi del sistema qualità, del sistema ambientale o del sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro. Questo significa considerare gli impatti diretti e indiretti, nonché le aspettative delle parti interessate. Anche se non espressamente richiesto dall'amendment, poi, vi consigliamo di documentare la vostra decisione sulla rilevanza (o meno) del cambiamento climatico sui vostri sistemi di gestione. A questo punto, se necessario e, cioè se avrete deciso che il cambiamento climatico sia rilevante, dovrete considerare come affrontarlo all’interno del vostro sistema e questo potrebbe includere l'avvio di misure di mitigazione, adattamento o sfruttamento delle nuove opportunità.

Attenzione perché il cambiamento entra in vigore da subito e gli organismi di certificazione sono tenuti a verificare che le aziende certificate abbiano considerato il cambiamento climatico e a verificare il processo decisionale conseguente. Questo sognifica che bisognerà iniziare a lavorare immediatamente su questi due nuovi input.

Lo IAF, International Accreditation Forum, ha pubblicato un comunicato in cui spiega la decisione (lo trovate sempre nelle risorse in fondo alla pagina), sottolineando che l'intento è semplicemente quello di garantire che le questioni relative al cambiamento climatico siano prese in considerazione dalle organizzazioni nel contesto dell'efficacia dei loro sistemi di gestione. L'intento generale dei requisiti contenuti nei punti 4.1 e 4.2 rimane, quindi, invariato anche perché, come sottolinea bene lo IAF, questi requisiti includono già la necessità per l'organizzazione di considerare tutte le questioni interne ed esterne che possono influenzare l'efficacia del loro sistema di gestione; l'aggiunta assicura semplicemente che si presti un'attenzione particolare al cambiamento climatico che è diventato un fattore esterno abbastanza importante perché si richieda alle organizzazioni di considerarlo. Nel comunicato trovate anche la lista di tutti gli standard per i quali vale l'addendum (tra gli altri, anche la ISO 27001 relativa alla sicurezza delle informazioni e la ISO 50001 sulla gestione dell'energia).

L'ISO ha sottolineato fortemente che è un'idea sbagliata, anche se comune, ritenere che le considerazioni sul cambiamento climatico siano limitate alle organizzazioni che hanno scelto di implementare un sistema di gestione ambientale, ad esempio avendo come riferimento la ISO 14001. In realtà, la maggior parte delle organizzazioni è probabile che sia influenzata dal cambiamento climatico in un modo o nell'altro e potrebbe aver bisogno di adattarsi ad esso per continuare a soddisfare gli obiettivi e raggiungere lo scopo che ha deciso a livello strategico. Ecco perché l'ISO ha deciso di inserire nella struttura armonizzata l'adattamento al cambiamento climatico e la sua mitigazione.

Come intervenire operativamente sulla ISO 9001: esempi

La prima modifica consiste nell'aggiunta della frase "The organization shall determine whether climate change is a relevant issue" al punto 4.1 della ISO 9001 e segnala un importante riconoscimento del cambiamento climatico come fattore critico nelle strategie aziendali, riflettendo una crescente consapevolezza dell'importanza della sostenibilità e della responsabilità ambientale nel contesto della qualità e della gestione aziendale.

Per adempiere ai requisiti di questo punto nell'ottica della nuova aggiunta, le organizzazioni possono seguire alcuni semplici passaggi:

  • valutazione della rilevanza - le organizzazioni devono iniziare con una valutazione approfondita per determinare se e come il cambiamento climatico influisca sulla loro attività. Questo include l'analisi dei rischi associati al cambiamento climatico come, ad esempio, l'impatto sulle risorse, la gestione della catena di fornitura, gli aspetti produttivi e la domanda dei consumatori
  • integrazione nella gestione dei rischi - una volta identificata la rilevanza del cambiamento climatico, le organizzazioni dovrebbero integrare questi rischi nel loro processo di gestione dei rischi, aggiornando le procedure esistenti per includere fattori legati al clima e garantendo che le strategie di mitigazione siano in linea con gli obiettivi di sostenibilità
  • obiettivi e pianificazione - stabilire obiettivi specifici legati al cambiamento climatico che possono includere la riduzione delle emissioni di gas serra, l'efficienza energetica o l'utilizzo di risorse rinnovabili. La pianificazione dovrebbe spiegare nel dettaglio come questi obiettivi verranno raggiunti, quali risorse saranno necessarie e quali tempistiche verranno seguite
  • implementazione - modificare le attività aziendali per allinearle agli obiettivi di sostenibilità stabiliti. Questo step può includere l'adozione di tecnologie pulite, la riduzione degli sprechi, il miglioramento dell'efficienza dei processi e la formazione dei dipendenti sull'importanza del cambiamento climatico
  • monitoraggio e revisione - monitorare regolarmente i progressi verso gli obiettivi di sostenibilità e valutare l'efficacia delle strategie adottate
  • comunicazione e coinvolgimento delle parti interessate - informare le parti interessate, inclusi clienti, fornitori e la comunità locale, in merito agli sforzi dell'organizzazione per affrontare il cambiamento climatico. Questo non solo migliora la reputazione dell'azienda ma incoraggia anche un approccio collaborativo alla sostenibilità

Vediamo, ad esempio, come dovrebbe muoversi un'azienda metalmeccanica che voglia adempiere ai requisiti del punto 4.1 della ISO 9001, considerando il cambiamento climatico. Si potrebbe iniziare con una valutazione dell'impatto delle attività sul cambiamento climatico, considerando fattori come il consumo di energia, le emissioni di CO2, l'utilizzo di materie prime e il ciclo di vita dei prodotti.

In seguito, vanno identificati i rischi legati al clima, ad esempio, l'aumento dei costi energetici o le interruzioni della catena di approvvigionamento dovute a eventi climatici estremi. Allo stesso tempo, vanno esplorate opportunità come l'efficienza energetica o i nuovi mercati per prodotti sostenibili. Il tutto andrà integrato nella gestione dei rischi.
Come strategie di mitigazione, si potrebbe implementare un sistema di gestione energetica per ridurre il consumo e aumentare l'efficienza, ad esempio, attraverso l'ottimizzazione dei processi produttivi e l'investimento in macchinari più efficienti. Un'altra idea potrebbe essere quella di valutare i fornitori basandosi anche sulla loro performance ambientale, privilegiando quelli che adottano pratiche sostenibili.

Andranno stabiliti obiettivi quantificabili, ad esempio per la riduzione delle emissioni di gas serra (un taglio del 20% entro cinque anni, per esempio) e pianificati gli interventi, ad esempio pianificando l'introduzione di fonti di energia rinnovabile, come il solare o l'eolico, nei propri impianti produttivi.

A livello di implementazione, si potrebbe voler ridurre gli sprechi, magari adottando processi di produzione lean per minimizzare gli scarti e riutilizzando o riciclando i materiali dove possibile.

Andrebbero anche organizzate sessioni di formazione per sensibilizzare i dipendenti sull'importanza delle pratiche sostenibili e su come possono contribuire individualmente.

Per ciò che concerne il monitoraggio e il riesame, si potrebbe voler utilizzare sistemi per il monitoraggio continuo delle emissioni di CO2, del consumo di energia e della gestione dei rifiuti. La cosa davvero importante, però, dovrebbe essere revisionare periodicamente i progressi fatti, tenendo conto degli obiettivi e aggiustando le strategie in base ai risultati ottenuti.

Chiudiamo con la comunicazione: l'azienda dovrebbe rendere noti gli sforzi e i successi in materia di sostenibilità attraverso report, comunicati stampa e tramite il proprio sito web, coinvolgendo clienti, fornitori e la comunità locale in iniziative ambientali, come - ad esempio - delle giornate dedicate alla piantumazione di alberi o a programmi di riciclo.

Sono solamente idee, naturalmente, ma è per farvi qualche esempio pratico di come procedere per applicare l'addendum dell'ISO a un sistema qualità già in essere.

E per un'azienda di servizi? Cosa cambia? Senza ripercorrere tutti i punti, limitiamoci a vedere insieme cosa bisognerebbe prendere in considerazione. Le attività aziendali che possono influenzare il clima, ad esempio, sono il consumo di energia negli uffici, i viaggi d'affari, l'uso di materiali cartacei e digitali, la gestione di rifiuti, ecc. Analizzando i rischi legati al clima, si dovrebbero considerare i possibili aumenti dei costi operativi dovuti alle eventuali tasse sulla CO2 e l'opportunità di differenziarsi attraverso servizi sostenibili. Venendo alla mitigazione, si potrebbero implementare politiche per ridurre il consumo di energia elettrica e l'uso della carta, favorire il telelavoro o i viaggi d'affari sostenibili. E' un'ottima idea anche ottimizzare l'infrastruttura IT per ottenere una maggiore efficienza energetica e promuovere l'uso di soluzioni cloud eco-compatibili. Si potrebbero anche stabilire obiettivi chiari per la riduzione dell'impronta di carbonio, ad esempio, attraverso l'uso di energia rinnovabile per le proprie sedi o la compensazione delle emissioni di CO2 ma anche adottare politiche green per gli uffici, con sistemi di illuminazione a basso consumo e apparecchiature efficienti dal punto di vista energetico.

Per quanto riguarda, invece, la seconda modifica, cioè l'aggiunta della frase "Relevant interested parties can have requirements related to climate change" alla fine del punto 4.2 della ISO 9001, si sottolinea l'importanza di considerare le aspettative e le esigenze delle parti interessate relative al cambiamento climatico. In questo modo, si amplia il concetto di qualità per includere la responsabilità ambientale e la sostenibilità come elementi chiave della gestione aziendale.

Ecco come le organizzazioni possono adempiere ai requisiti del punto 4.2 nell'ottica di questa nuova aggiunta:

  • identificare le parti interessate - mappatura degli stakeholder, identificando chi sono le parti interessate rilevanti per l'organizzazione (clienti, fornitori, dipendenti, comunità locali, enti regolatori e organizzazioni ambientali
  • analizzare le esigenze e le aspettative - determinare quali sono le aspettative e i requisiti specifici legati al cambiamento climatico delle parti interessate. Possono variare dalla richiesta di prodotti o servizi più sostenibili, all'aspettativa che le emissioni vengano ridotte, fino alle iniziative relative alla responsabilità sociale d'impresa
  • valutazione e integrazione dei requisiti - valutare in che modo i requisiti legati al cambiamento climatico delle parti interessate influenzano l'organizzazione includendo l'analisi dell'impatto sui processi esistenti, sui prodotti/servizi offerti e sulla catena di fornitura
  • integrazione nei processi aziendali - modificare i processi aziendali per assicurare che i requisiti delle parti interessate siano soddisfatti. Questo può comportare l'adozione di nuove politiche ambientali, l'aggiornamento dei criteri di acquisto o l'introduzione di nuove pratiche operative
  • comunicazione e coinvolgimento - sviluppare strategie di comunicazione per informare le parti interessate sugli sforzi dell'organizzazione per affrontare il cambiamento climatico mediante report, aggiornamenti sul sito web e incontri con le parti interessate
  • coinvolgimento - coinvolgere le parti interessate nel processo di definizione e revisione delle politiche e delle pratiche legate al cambiamento climatico mediante consultazioni, collaborazioni sui progetti di sostenibilità o la partecipazione a iniziative ambientali congiunte
  • monitoraggio - utilizzate indicatori di prestazione per valutare l'efficacia delle azioni intraprese per soddisfare i requisiti legati al cambiamento climatico delle parti interessate
  • feedback - organizzare revisioni periodiche per valutare se e come le esigenze delle parti interessate relative al cambiamento climatico sono cambiate e come l'organizzazione ha risposto a tali cambiamenti
  • miglioramento continuo - sulla base del feedback e dei risultati del monitoraggio, apportare modifiche ai processi per migliorare l'approccio dell'organizzazione al cambiamento climatico

Anche in questo caso, vediamo un esempio pratico, esaminando come deve comportarsi un'azienda chimica che voglia adempiere ai requisiti del punto 4.2 della ISO 9001, con la specifica aggiunta sulla considerazione dei requisiti delle parti interessate legati al cambiamento climatico.

Attraverso questionari, interviste o incontri, l'azienda raccoglie informazioni sui requisiti specifici delle parti interessate in relazione al cambiamento climatico. Potremmo avere la richiesta di una riduzione dell'impatto ambientale dei prodotti o di miglioramenti nella gestione dei rifiuti e delle emissioni.

Sviluppare un piano di azione per integrare questi requisiti nei processi aziendali, potrebbe includere l'adozione di tecnologie più pulite, miglioramenti nei processi di trattamento delle emissioni o l'introduzione di prodotti chimici meno nocivi. Se, ad esempio, l'analisi delle parti interessate rivela una forte richiesta per la riduzione delle emissioni di sostanze nocive, l'azienda potrebbe investire in tecnologie avanzate per il trattamento delle emissioni al fine di ridurre significativamente le sostanze inquinanti rilasciate nell'atmosfera, sviluppare nuovi prodotti chimici che siano meno impattanti sull'ambiente, utilizzando materie prime rinnovabili o biodegradabili o lanciare un'iniziativa di compensazione delle emissioni, piantando alberi o investendo in progetti di energia rinnovabile.

E un'organizzazione che eroga formazione e desideri conformarsi ai requisiti del punto 4.2 della ISO 9001? In questo caso, le parti interessate pertinenti potrebbero includere studenti, docenti, personale, fornitori di materiale didattico, enti di certificazione, la comunità locale, ecc. I requisiti degli stakeholder potrebbero includere la richiesta di corsi su tematiche relative alla sostenibilità, pratiche operative più verdi, l'uso di materiali didattici ecologici, ecc. Il piano d'azione potrebbe includere l'aggiornamento dei programmi di studio per includere corsi sulla sostenibilità e sul cambiamento climatico, la riduzione dell'impatto ambientale delle attività formative, ad esempio favorendo la formazione online e l'adozione di politiche di acquisto verde per i materiali didattici. Sarà bene stabilire indicatori per monitorare l'efficacia delle misure adottate, come il numero di corsi sulla sostenibilità offerti, la riduzione del consumo di energia e la quantità di materiali riciclati.

Come intervenire operativamente sulla ISO 14001: esempi

Senza stare a ripetere tutto quanto è stato già detto per la ISO 9001, che rimane valido anche per la ISO 14001 nei suoi aspetti generali, la prima azione che deve compiere un'azienda che voglia adattare il proprio sistema di gestione ambientale al nuovo punto 4.1 consiste nel valutare in che modo le attività, i prodotti o i servizi dell'organizzazione influenzano il clima. Successivamente, le organizzazioni dovrebbero identificare le opportunità per mitigare gli impatti negativi sul clima o per adattarsi ai cambiamenti climatici.

Gli obiettivi potranno riguardare la riduzione delle emissioni, l'aumento dell'uso di energie rinnovabili, la riduzione dei rifiuti, e così via. Con gli obiettivi in mano, l'organizzazione dovrà pianificare e implementare le azioni necessarie per raggiungerli, ad esempio modificando i processi produttivi, investendo in nuove tecnologie, formando il personale sulle pratiche sostenibili o collaborando con fornitori e partner che condividano gli stessi valori ambientali. Infine, anche in questo caso, sarà fondamentale monitorare i progressi verso gli obiettivi stabiliti e riesaminare periodicamente le strategie adottate. Questo può comportare l'uso di indicatori di performance ambientale, la realizzazione di audit interni ed esterni e l'aggiornamento dei piani d'azione in base ai risultati ottenuti e ai cambiamenti nel contesto ambientale.

Diciamo che per chi ha già adottato la ISO 14001, aggiornare il punto 4.1 dovrebbe davvero essere semplice rispetto alle aziende che hanno implementato solamente la ISO 9001. In ogni caso, vediamo anche qui un paio di esempi pratici.

Azienda metalmeccanica: consideriamo un'azienda metalmeccanica che produce componenti per l'industria automobilistica. L'azienda utilizza processi ad alta intensità energetica, tra cui la fusione, la forgiatura e la lavorazione dei metalli, che comportano significative emissioni di CO2 e di altri gas serra. Si dovrebbe iniziare con una valutazione dettagliata del proprio impatto sul clima, includendo un calcolo dell'impronta di carbonio, misurando le emissioni totali di CO2 derivanti dai processi produttivi, dall'uso dell'energia elettrica e termica e dal trasporto dei materiali e dei prodotti finiti. Si dovrebbe fare anche un'analisi del consumo energetico, identificando i processi ad alta intensità energetica e valutando le opportunità per migliorare l'efficienza. L'azienda dovrebbe anche identificare diverse opportunità per ridurre l'impatto ambientale, investendo in fonti di energia rinnovabile, ad esempio installando pannelli solari sui tetti degli stabilimenti produttivi o ottimizzando i processi mediante l'adozione di tecnologie più efficienti per ridurne il consumo energetico.

Vanno definiti obiettivi ambientali chiari, come: ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro 5 anni, auumentare l'uso di energia rinnovabile fino a coprire il 30% del consumo energetico totale entro 3 anni, ridurre i rifiuti prodotti del 25% entro 4 anni. Per raggiungere questi obiettivi, l'azienda deve sviluppare un piano d'azione che includa investimenti in energia rinnovabile, aggiornamenti tecnologici come, ad esempio, la sostituzione delle macchine più vecchie e inefficienti con tecnologie più moderne e a minore impatto ambientale, la formazione del personale sull'importanza della sostenibilità, ecc.

Azienda di servizi: nel caso di un'azienda di servizi, invece, l'approccio all'adempimento dei requisiti del punto 4.1 della ISO 14001, considerando la nuova enfasi sul cambiamento climatico, si concentrerà meno sull'impatto diretto dei processi produttivi e di più sulle attività aziendali, sull'uso delle risorse e sulle politiche interne. Mettiamo che la nostra azienda sia una società di consulenza che fornisce servizi professionali a livello globale, con un'ampia rete di uffici e una forza lavoro significativa che viaggia frequentemente per affari. Si potrebbe partire con il calcolo dell'impronta di carbonio legata ai viaggi d'affari, inclusi voli, alloggi e trasporti terrestri. Sarebbe utile anche un'analisi del consumo energetico degli uffici, valutando l'illuminazione, il riscaldamento, il raffreddamento e l'uso di apparecchiature elettroniche, oltre che l'impatto ambientale del consumo di carta e dei materiali di ufficio. Tra le diverse opportunità per mitigare l'impatto ambientale, si potrebbe pensare alla riduzione dei viaggi d'affari e alla promozione dell'uso di videoconferenze e di altre tecnologie di comunicazione per ridurre la necessità di viaggiare, al miglioramento dell'isolamento termico degli uffici e all'installazione di sistemi di illuminazione a LED. Un altro ottimo spunto potrebbe derivare dalla riduzione dell'uso della carta grazie alla digitalizzazione dei documenti

Gli obiettivi potrebbero essere la riduzione del 30% dei i viaggi d'affari entro 3 anni e la diminuzione del consumo energetico degli uffici del 20% entro 5 anni. In aggiunta, si potrebbe pensare di passare a ufffici senza carta entro 2 anni.

E per quanto riguarda il punto 4.2 della ISO 14001? In questo caso, qualora non sia già stato fatto, l'obiettivo è comprendere chi ha interesse nelle prestazioni ambientali dell'organizzazione, in particolare per quanto riguarda il cambiamento climatico. Una volta identificate le parti interessate, l'organizzazione deve determinare quali siano i loro requisiti specifici relativi al cambiamento climatico che possono variare da aspettative per una gestione sostenibile delle risorse, a requisiti per ridurre le emissioni di gas serra, fino a richieste per avere regolari report relativi alla sostenibilità. La comprensione di questi requisiti può avvenire attraverso un dialogo diretto con le parti interessate ma anche attraverso l'analisi dei trend di settore o il benchmarking.

Dopo aver compreso i requisiti delle parti interessate, l'organizzazione deve integrarli nel proprio sistema di gestione ambientale mediante la definizione di politiche e obiettivi che rispecchino le aspettative degli stakeholder e l'aggiornamento dei processi e delle procedure per assicurare che i requisiti legati al cambiamento climatico siano adeguatamente gestiti.

Vediamo un esempio con un'azienda chimica che produce una varietà di prodotti chimici utilizzati in diversi settori, tra cui quello farmaceutico, l'agricolo e il manifatturiero. L'azienda opera a livello globale con diverse sedi e impianti di produzione. Potrebbe iniziare con l'identificazione delle parti interessate che includono clienti come le aziende nei settori farmaceutico, agricolo, manifatturiero, fornitori di materie prime, dipendenti interessati a lavorare in un ambiente sicuro e sostenibile, residenti nelle aree vicine agli impianti di produzione preoccupati per l'impatto ambientale delle attività aziendali, autorità, e organizzazioni ambientali.

Per integrare i requisiti delle parti interessate nel sistema ambientale si può pensare all'innovazione dei processi, ottimizzandoli per ridurre il consumo di energia e le emissioni ma anche allo sviluppo di prodotti sostenibili, grazie alla ricerca e sviluppo focalizzati su prodotti che riducano l'impatto ambientale durante l'uso e al termine della loro vita utile. Si potrebbe anche pensare di selezionare solo i fornitori che seguono pratiche sostenibili.

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(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

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Come intervenire operativamente sulla ISO 45001: esempi

E arriviamo alla ISO 45001 per la quale spenderemo poche parole perché ormai il meccanismo dovrebbe essere chiaro. Ci preme semplicemente sottolineare il riconoscimento del cambiamento climatico come fattore di rischio per la salute e la sicurezza sul lavoro. Le organizzazioni che cercano di conformarsi ai requisiti del punto 4.1, considerando la nuova aggiunta, dovrebbero adottare un approccio proattivo e strutturato, identificando come il cambiamento climatico possa influenzare direttamente o indirettamente la sicurezza e la salute dei lavoratori, ad esempio tramite i rischi legati a ondate di calore, inondazioni, tempeste, qualità dell'aria e altri eventi climatici estremi. Per mitigare questi rischi, si potranno adeguare le infrastrutture, fare formazione dei lavoratori sui rischi climatici e adottare tecnologie o pratiche di lavoro più resilienti al clima. sarà bene anche aggiornare i piani di emergenza per includere scenari legati al cambiamento climatico, garantendo che siano inclusi protocolli specifici per eventi climatici estremi.

Anche in questo caso, vediamo un paio di esempi.
Azienda di software che opera principalmente in un ambiente d'ufficio con dipendenti che lavorano sia in loco che da remoto e che desidera conformarsi ai requisiti del punto 4.1 della ISO 45001, in particolare riguardo alla valutazione dell'impatto del cambiamento climatico sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. Anche se a prima vista potrebbe sembrare che il cambiamento climatico influenzi davvero minimamente un'azienda del genere, ci sono diversi fattori indiretti da considerare come le ondate di calore, le inondazioni o le tempeste che potrebbero impattare sulla sede fisica dell'azienda o sulle abitazioni dei lavoratori collegati in remoto. Occorrerà determinare come gli eventi climatici estremi potrebbero influenzare l'operatività dell'azienda. Ad esempio, un'ondata di calore prolungata potrebbe sovraccaricare i sistemi di raffreddamento dei data center, mettendo a rischio la continuità operativa. Inondazioni o tempeste potrebbero impedire ai dipendenti di raggiungere l'ufficio o danneggiare l'infrastruttura. Andranno considerati anche i rischi specifici per i dipendenti che lavorano da casa come, ad esempio, l'adeguatezza dell'isolamento termico e l'affidabilità delle comunicazioni durante eventi climatici estremi. Si potrebbe investire in soluzioni di raffreddamento più efficienti e resilienti per i data center, rivedere i piani di continuità aziendale per includere scenari climatici estremi, implementare politiche di lavoro flessibile che permettano ai dipendenti di lavorare da remoto in condizioni meteorologiche avverse o di adattare i loro orari di lavoro durante le ondate di calore.

E una redazione dove si pubblica un quotidiano come può conformarsi ai requisiti del punto 4.1 della ISO 45001 in questa nuova ottica? Si potrebbe partire cercando di capire come il cambiamento climatico potrebbe influenzare il benessere dei giornalisti, soprattutto di quelli che lavorano sul campo ed esaminare come eventi climatici avversi potrebbero impattare sulle infrastrutture della redazione, interrompendo le attività. Il passo successvo potrebbe essere quello di pensare a linee guida specifiche per garantire la sicurezza dei giornalisti durante i servizi in condizioni meteorologiche estreme e di adeguare le infrastrutture dotandole, ad esempio, di sistemi di alimentazione di emergenza e di soluzioni di backup per i dati critici. Si potrebbero creare o aggiornare anche i piani di emergenza, assicurandosi che includano risposte specifiche a eventi climatici estremi, con protocolli chiari per l'evacuazione degli uffici e la messa in sicurezza dei dipendenti. Sarebbe un bene anche fornire kit di emergenza ai giornalisti che lavorano sul campo.

E per quanto riguarda il punto 4.2 della ISO 45001, cosa bisogna fare per enfatizzare l'importanza del cambiamento climatico non solo come questione ambientale ma anche come fattore che può influenzare le aspettative e i requisiti delle parti interessate? Oltre a ciò che abbiamo già scritto per la ISO 9001 e per la ISO 14001, ricordate di stabilire canali di comunicazione efficaci con le parti interessate per discutere le loro preoccupazioni e aspettative riguardo al cambiamento climatico e di coinvolgerle nella formulazione di politiche e attività relative al clima che impattino sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro.

Facendo i soliti esempi, vediamo come dovrebbe comportarsi un supermercato che desideri adempiere ai requisiti del punto 4.2 della ISO 45001, considerando l'aggiunta relativa all'importanza del cambiamento climatico. Si potrebbe iniziare determinando come il cambiamento climatico influisca sulle aspettative dei dipendenti che potrebbero essere preoccupati per la sicurezza sul lavoro durante eventi climatici estremi. Un'idea interessante potrebbe essere quella di implementare un sistema di feedback tramite una cassetta per i suggerimenti in negozio per raccogliere input sulle pratiche di sostenibilità e sicurezza che le persone vorrebbero vedere implementate all'interno del supermercato. Sarebbe bene anche pubblicare regolarmente aggiornamenti sul sito web del supermercato, sulla newsletter o sui social media relativamente ai progressi nella gestione delle questioni climatiche per aumentando la trasparenza e costruire la fiducia dei clienti.

Risorse:

Vi lasciamo i link dai quali potete scaricare le due parti che sono state aggiunte alla ISO 9001:2015 e alla ISO 14001:2015:

ISO 9001:2015/Amd 1:2024(en) Quality management systems — Requirements — AMENDMENT 1: Climate action changes

ISO 14001:2015/Amd 1:2024(en) Environmental management systems — Requirements with guidance for use — AMENDMENT 1: Climate action changes

ISO 45001:2018/Amd 1:2024 (en) Occupational health and safety management systems - AMENDMENT 1: Climate action changes

Comunicato IAF

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