ESSERE UN VERO LEADER - L'IMPORTANZA DELL'APPRENDIMENTO CONTINUO

Guidare le persone con l'intelligenza emotiva

apprendimento continuo

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"Leadership e apprendimento sono essenziali l'uno per l'altro"
(John F. Kennedy)

Si può essere un leader di successo senza ricorrere all'intelligenza emotiva ma bisogna essere molto fortunati e avere tutti gli elementi di incertezza a nostro favore: mercati favorevoli, concorrenti maldestri, e così via. Anche chi è davvero molto intelligente, infatti, può coprire la mancanza di intelligenza emotiva ma solo fino a quando le cose diventano davvero difficili per l'organizzazione e, si sa, in tempo di crisi le situazioni difficili si materializzano spesso. A questo punto, però, se non avrete investito in intelligenza emotiva, difficilmente avrete costituito quel capitale necessario per tirare fuori il meglio dalle persone anche sotto pressione.
Del resto, la leadership si sostiene facendo sì che le persone che lavorano con noi diano il meglio sul lavoro anche rispetto a quanto loro stesse avrebbero mai pensato di poter fare ma per poter arrivare a questi risultati occorre essere in piena sintonia con i nostri collaboratori, ovvero mettere in pratica l'intelligenza emozionale.

La buona notizia è che, come abbiamo già visto, l'intelligenza emotiva si può imparare, così come si può migliorare il suo utilizzo.

Favorire l'apprendimento continuo

Le competenze specifiche che riguardano la leadership e che sono alla base di un uso corretto dell'intelligenza emotiva non vengono necessariamente dall'esperienza di vita. Ad esempio, una delle lamentele più comuni che si sentono a proposito dei manager, in particolare quelli neopromossi, è che mancano di empatia. Il problema è che sono stati promossi perché erano eccezionali nel lavorare da soli ed essere individualista non insegna, ovviamente, le competenze necessarie per comprendere le preoccupazioni delle altre persone.
I dirigenti che sono motivati ​​a migliorare la loro intelligenza emotiva non possono farlo se non vengono loro date le giuste informazioni, un orientamento di base e il supporto necessario. Ciò di cui hanno bisogno è una valutazione oggettiva dei loro punti di forza e dei limiti da parte di persone che li conoscono bene e delle cui opinioni si fidano.

Ad una valutazione approfondita bisognerà, poi, far seguire una guida che si realizzerà in un piano di sviluppo specifico che utilizzerà l'ambiente di lavoro, le riunioni e i team come laboratorio per l'apprendimento dell'intelligenza emotiva.

Infine, il sostegno di cui i manager necessitano è qualcuno con cui parlare in maniera sincera di come gestire le diverse situazioni, cosa fare per superare brillantemente le battute di arresto dei collaboratori e come imparare a ottenere da loro solo il meglio. Se i manager inizieranno a coltivare queste competenze e a metterle in pratica in modo costante, potranno sviluppare un'intelligenza emotiva specifica che permetterà loro di trasformarsi in veri e propri leader.

L'apprendimento continuo è il desiderio di migliorare continuamente le proprie competenze raccogliendo nuove conoscenze ed è una caratteristica che, solitamente, contraddistingue i veri leader coloro, cioè, che prendono naturalmente l'iniziativa di apprendere e implementare nuove idee senza aspettare che qualcuno metta in luce le loro carenze. Chi è davvero portato alla leadership, infatti, capisce che c'è sempre di più da sapere, soprattutto in tempi caratterizzati da cambiamenti rapidi come questi e si impegna a livello pratico per migliorare questa attitudine. I leader di oggi e di domani devono davvero abbracciare l'apprendimento continuo come valore personale per creare all'interno delle loro organizzazioni una cultura di crescita e capacità di competere nel migliore dei modi con concorrenti sempre più agguerriti e preparati.

Sebbene le organizzazioni nel mondo spendano miliardi ogni anno per allevare nuovi leader, molti manager che partecipano a questi programmi per lo sviluppo della leadership hanno difficoltà a implementare ciò che apprendono e non è perché i programmi siano cattivi ma perché la leadership si impara meglio con l'esperienza. Tuttavia, essere un leader da tanto tempo non aumenta automaticamente le capacità di una persona, soprattutto se questa affronta le esperienze quotidiane in modo un po' sconsiderato, svolgendo compiti ma imparando poco su di essi, sul loro impatto e su se stessa.
I leader che hanno adottato la modalità di apprendimento continuo sviluppano - invece - capacità di leadership più forti rispetto agli altri perché adottano un ciclo di apprendimento che è sì esperienziale ma si fanno coinvolgere attivamente in ciò che fanno per imparare dalle loro esperienze. In primo luogo, stabiliscono obiettivi di apprendimento impegnativi e, con un obiettivo in mente, i leader possono identificare le opportunità per progredire verso il suo raggiungimento. Trovano, poi, modi per sperimentare deliberatamente strategie alternative per raggiungere questo obiettivo. Ad esempio, un leader interessato ad aumentare la propria capacità di persuasione, potrebbe sperimentare cosa cambia sedendosi in un posto diverso dal solito durante una riunione o parlando per ultimo. La creazione e la capitalizzazione delle opportunità di apprendimento possono, infine, essere rafforzate facendo in modo che un coach o un dirigente fornisca un sincero feedback sui progressi fatti perché riflettere su cosa è andato bene, cosa non è andato così bene e cosa potrebbe funzionare meglio in futuro è essenziale per imparare dall'esperienza e discernere su cosa concentrarsi in futuro nel percorso di apprendimento.

L'autoconsapevolezza e una visione personale hanno origine all'interno di un contesto: man mano che sviluppano capacità e competenze, i leader diventano sempre più consapevoli di ciò che è richiesto dalla loro professione e dalle loro organizzazioni. Una profonda comprensione e una partecipazione attiva alla vita della propria azienda crea slancio e un senso di impegno e intento propositivo senza il quale il lavoro di leader non avrebbe senso. Comprendere l'ambiente in evoluzione e scoprire le competenze in cui c'è bisogno di eccellere richiede che si facciano domande, che si legga il più possibile e, cosa più importante, che si entri in contatto con coloro con tutte le persone che sono sotto la nostra guida. Anche se si è abituati a imparare da coloro che si trovano nelle immediate vicinanze, occorre essere in grado di imparare anche da esperienze più lontane da noi che possono provenire da persone e gruppi apparentemente distanti dal proprio campo di interesse immediato o dalla cerchia di colleghi.

I migliori leader imparano dalle esperienze, compresi i fallimenti, e applicano queste lezioni a situazioni non familiari che potrebbero verificarsi in futuro. Vedono le sfide come opportunità piuttosto che come minacce, cercano in modo proattivo la conoscenza per rimanere aggiornati in un ambiente professionale in rapido cambiamento e sono curiosi di identificare aree di crescita e provare nuovi modi di fare le cose. Hanno quella che chiamiamo una "mentalità di crescita", che è l'atteggiamento e la convinzione che tutti possiamo migliorare le proprie capacità, la propriaintelligenza emotiva e, con il tempo, le proprie doti di leadership.

Ma in che modo i leader possono adottare una modalità di apprendimento? Ad esempio possono iniziare a interpretare le battute d'arresto come il segnale che non hanno ancora sviluppato tutte le capacità richieste e non che non sono tagliati per il compito da svolgere. Possono anche evitare la trappola di cercare costantemente di svolgere solo quei compiti che evidenziano i loro punti di forza o solo i feedback che riaffermino i loro talenti innati e sostengano la loro autostima. Trasformare gli errori in un'opportunità di apprendimento è importantissimo e, in questo, la cultura di un'organizzazione può essere di enorme sostegno ai suoi leader.

Un altro aspetto da non sottovalutare è che le persone con una mentalità di crescita sono migliori nell'affrontare il cambiamento, risolvere i problemi, fornire feedback con successo e riceverne adottando l'atteggiamento giusto. I leader che cercano continuamente il cambiamento e si sentono a proprio agio nel reagire a ciò che apprendono tendono ad essere molto più preparati ad agire in tempi di crisi perché aumentano la loro capacità di resilienza. Vedendo, infatti, le sfide aziendali come opportunità per accelerare la crescita del proprio team, risultano essere più pronti di fronte all'incertezza e all'ambiguità delle situazioni. I leader che si impegnano nell'apprendimento continuo, infine, saranno maggiormente in grado di identificare la necessità di cambiamento quando si presenterà e saranno più propensi a premiare i loro team per aver provato cose nuove, il che li aiuterà a guidare le loro aziende verso il successo e non solo a sopravvivere..

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La leadership è un processo di apprendimento. Mentre alcuni sono apparentemente nati con forti istinti di leader, ci sono aspetti della leadership che devono essere appresi man mano che procediamo. Indagare continuamente le proprie caratteristiche e i propri comportamenti e cercare di influenzare quelli che possono supportare uno sviluppo positivo è la chiave per essere un leader autonomo. La volontà di sviluppare la propria leadership dall'interno, attraverso un processo di autoscoperta e apprendimento, crea i cambiamenti più potenti e duraturi.

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