IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DEL
PROCESSI - OVERVIEW

Pier Giorgio Della Role

L'ing. Pier Giorgio Della Role – Six Sigma Master Black Belt - ci ha inviato questo interessante articolo sul miglioramento continuo dei processi affinchè lo condividessimo con tutti i nostri lettori. Chiunque volesse contattarlo, può farlo al suo indirizzo email.

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A partire dagli anni ’90 sono state definite e applicate da aziende eccellenti tutta una serie di approcci per il miglioramento continuo dei processi. La figura sottostante ne rappresenta una sintesi.

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L’importante è capire quale approccio applicare considerando il settore industriale, il tipo di processo da migliorare (manufacturing, sviluppo prodotto, transazionale) e il tipo di problema da risolvere (problema relativamente complesso o problema più semplice).

Nell’ambito dell’industria manifatturiera discreta in questi ultimi anni, in base alla mia esperienza, due sono gli approcci applicati più di frequente. Vediamoli brevemente.

1. Metodologia Six Sigma (DMAIC)

E’ un “problem solving“ strutturato su cinque fasi per cui l’acronimo DMAIC (Define, Measure, Analyze, Improve, Control) e che fa largo uso di strumenti statistici.

Dovendo spiegarlo senza entrare nel dettaglio, vale la figura sottostante che evidenzia come nelle due fasi di Analyze e Improve è la statistica che guida la ricerca delle cause (Xs) per risolvere i problemi (Y).

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Quindi se il problema da risolvere è abbastanza complesso, il consiglio è di applicare il metodo Six Sigma che con l’aiuto della statistica è in grado di individuare (con un certo grado di rischio predefinito) la relazione causa-effetto, dove l’effetto è il problema e le cause sono le variabili che lo possono influenzare.
Essendo basato su strumenti statistici, richiede la disponibilità dei dati relativi al problema, e permette di arrivare in tempi brevi alla soluzione.

Esistono e fanno parte del metodo strumenti statistici per analizzare tutte le possibili combinazioni tra input (cause) e output (problemi), come da figura sottostante.

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I progetti basati sulla metodologia Six Sigma hanno anche un importante contenuto formativo per fare in modo che il miglioramento dei processi coinvolga appieno il personale dell’azienda che li gestisce direttamente.

In rapporto ad un progetto “totalmente” affidato a terzi (in outsourcing), nel Six Sigma sono invece previsti anche dei momenti teorici in aula con la presenza di un docente, e i progetti applicativi vengono portati avanti fino alla soluzione con una forte partecipazione dei project leader interni e con il contributo dei detentori del metodo in termini di verifica di una sua corretta applicazione e di un appropriato utilizzo degli strumenti relativi.

Tra i fattori critici per il successo del metodo citerei, in base alla mia esperienza, sicuramente il “commitment” della Direzione, la scelta delle persone da coinvolgere e, almeno inizialmente, la scelta dei progetti prioritari.
Poiché la credibilità di una iniziativa è basata quasi esclusivamente sui risultati, la scelta deve essere pragmatica: persone di talento e progetti con alto potenziale di successo in breve tempo (Talent people --> Quick wins --> Early success). In tal modo i primi successi (quick wins) aiuteranno ad accrescere la confidenza nel Six Sigma e nei suoi metodi “data driven”.

In conclusione le caratteristiche del metodo Six Sigma si possono così riassumere:

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  • Un obiettivo aggressivo (6 sigma) e usabile su processi diversi
    Six Sigma significa produrre prodotti/servizi quasi perfetti (3,4 DPMO) e inoltre introducendo il concetto di “opportunità” è possibile confrontare le prestazioni di processi di complessità diversa;
  • Duplice obiettivo
    Grande enfasi sulla riduzione della variabilità in aggiunta al tradizionale miglioramento del valore medio;
  • Metodologia di “problem solving” rigirosa estrutturata in fasi e “deliverables”
    Noto è l’acronimo DMAIC composto dalle cinque fasi DEfine-Measure-Analyze- Improve-Control;
  • Decisioni basate sui dati
    Uso esteso di strumenti statistici con valutazione del rischio (p-value) nel prendere le decisioni; . Corretta sequenza di applicazione dei tools (via DMAIC) Molti dei tools erano già noti da tempo, ma il valore aggiunto introdotto dal Six Sigma è stato la loro corretta sequenza da usare nel problem solving che li rende più efficaci che non presi singolarmente;
  • Benefici economici rilevanti e con elevato ROI (sales point)
    Il cuore del Six sigma non sono i tools, ma i progetti di miglioramento che iniziano fin da subito insieme alla formazione (training on the job): Attualmente le aziende eccellenti nell’applicazione del Six Sigma raggiungono benefici economici pari al 5% del fatturato;
  • Esecuzione dei progetti con persone dedicate (Black Belt e Green Belt)
    Il Six Sigma ha creato una struttura organizzativa propria per la diffusione del metodo e per la gestione dei progetti – Champion, Master Black Belt, Black Belt, Green Belt;
  • “Top Management Commitment” indispensabile
    In una organizzazione con elevato grado di commitment da parte della Direzione, i risultati attesi sono chiari per tutti, la comunicazione è forte, la motivazione è alta e visibile.

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(Seconda parte)

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