LA FORMAZIONE TRASVERSALE

Staff di QualitiAmo

Il cross training è molto utile nell'ambitro della Qualità. Impariamo come metterlo in pratica

cross-training

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In un'azienda organizzata secondo i principi della Qualità, la pratica della rotazione del lavoro ha lo scopo di formare le persone in modo trasversale e di assicurare, quindi, una maggiore flessibilità nella gestione del carico di lavoro.
Se a un operatore - infatti - viene insegnato a svolgere più di una mansione, è più difficile che ci si trovi in difficoltà a causa della mancanza di personale competente (per ferie, malattia, dimissioni, ecc.) e si evitano i rallentamenti nell'adempimento di alcuni compiti.

Se volete iniziare ad adottare la formazione trasversale per i lavori manuali ripetitivi, fate in modo che le persone passino da un compito all'altro ogni due ore che è poi il limite fisiologico oltre il quale si verifica un'interruzione quasi naturale dello svolgimento del lavoro.

Quando i compiti, invece, non sono ripetitivi e diventano meno fisici e più astratti e basati sulla conoscenza, è decisamente più difficile costruire un buon cross-training in poco tempo, ma si può e si deve tentare, perché i benefici che derivano da questo tipo di formazione sono senza dubbio enormi.

Se decidete di introdurre nella vostra organizzazione la formazione trasversale, assicuratevi che venga fatta bene perché apprendere come svolgere nuove mansioni crea spesso nervosismo nelle persone che devono essere messe in grado di capire perché si sta procedendo in questo modo e qual è l'importanza del cross training.
Preparate le persone che formerete a capire che commetteranno errori perché non hanno familiarità con il nuovo lavoro. Questo le metterà a disagio, soprattutto se hanno una certa età e sono abituate da sempre a lavorare bene perché conoscono a menadito i compiti da svolegere. Spiegate loro che non c'è niente di male a sbagliare quando si fa qualcosa di nuovo e che questo non deve creare particolare nervosismo. La gente non ama esporre le proprie debolezze ma ci sarà sempre un divario iniziale tra le prestazioni desiderate e quelle effettive quando si inizierà a svolgere un nuovo lavoro.

Il modo migliore per vedere il cross-training come una cosa positiva anche se all'inizio ci farà "perdere" del tempo è di analizzare a fondo il lavoro che si vuole insegnare e di approcciarsi a quei fattori che lo rendono difficile da apprendere come se decideste di cogliere un'opportunità di miglioramento in un'ottica Kaizen.
Ricordatevi che eventuali problemi sono sempre legati al processo e non alle singole persone.
La formazione trasversale è utile, infatti, anche per esporre eventuali problemi di processo come, ad esempio, condizioni particolarmente difficili o procedure vaghe che richiedono che le persone sviluppino una particolare abilità per eseguire i propri compiti correttamente.

Promuovere il cross-training e la rotazione delle mansioni può, dunque, essere un ottimo modo per far rivivere dei momenti Kaizen all'interno di un sistema maturo e ben rodato. Portare, infatti, una persona abituata a svolgere un certo tipo di lavoro a imparne un altro completamente diverso mette in luce i problemi che si nascondono nella quotidianità e che, forse, non verrebbero mai messi in evidenza.

Tra l'altro, quando i problemi individuati grazie al cross-training vengono affrontati nel modo giusto, si costruisce una certa fiducia reciproca tra il supervisore e il lavoratore e tra il tirocinante e il suo coach.
Questa fiducia crea un'opportunità per il formatore di individuare eventuali debolezze e lacune nelle conoscenze e nelle competenze del tirocinante anche se bisogna sempre ricordare che "quando lo studente non ha imparato, l'insegnante non ha insegnato" e che il vero miglioramento si basa sulle critiche costruttive su di sé e sugli altri.

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Un altro indubbio vantaggio che deriva dal cross training è che le persone lavorano insieme e si possono studiare le dinamiche che permettono loro di interagire all'interno del processo e nell'ambiente di riferimento.

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