CLASSIFICHIAMO I PROGETTI
Ogni progetto può essere ricondotto ad uno dei quattro gruppi
che vi descriviamo nell'articolo.
I vostri in quale gruppo ricadono?
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Distinguere quale tipologia di progetti si trova a gestire è fondamentale per qualsiasi organizzazione dato che, solitamente, non si lavora su un solo progetto alla volta ma su diversi progetti che corrono in parallelo e fanno capo a risorse finite. Sapere, dunque, in ogni momento di cosa si sta parlando è fondamentale per permettere al management di prendere le decisioni giuste.
I progetti possono essere catalogati in molti modi ma, probabilmente, il più semplice si basa su due sole categorie:
- obiettivo
- soluzione
Ogni progetto deve avere un obiettivo e una soluzione pensata per raggiungerlo. A seconda del contesto, si possono utilizzare diverse misurazioni per quantificare queste caratteristiche ma le più semplici si basano su due descrizioni:
- chiaro e completo
- non chiaro e incompleto
Questi due riferimenti, declinati per ciascuna delle due caratteristiche individuate prima, ci porta ad avere quattro raggruppamenti:
- primo gruppo: qui si trovano i progetti tradizionali che hanno un obiettivo chiaro e una soluzione ben individuabile;
- secondo gruppo: si tratta dei classici progetti di tipo "agile" il cui obiettivo è chiaro ma la soluzione per raggiungerlo non lo è affatto;
- terzo gruppo: sono i progetti più complessi ed estremi dove obiettivo e soluzione non sono chiari;
- quarto gruppo: vi troviamo i progetti per i quali si ragiona al contrario non partendo, cioè, dall'obiettivo che non è chiaro ma ragionando sulla soluzione che, al contrario, è chiara
A questo punto immaginiamo già di sentire la vostra obiezione, giustissima, che non si può discriminare in maniera assoluta tra ciò che è "chiaro" e ciò che non lo è ma questo, ai fini della classificazione, non è così importante anche perché stiamo parlando di qualcosa che può tranquillamente essere soggettivo e non necessita di un'oggettività assoluta .
Proviamo a spiegarci meglio: un progetto può presentare diversi livelli di chiarezza e questo sta a significare, semplicemente, che il passaggio dei progetti da un gruppo all'altro è fluido e continuo.
Proviamo, allora, a fare degli esempi pratici.
Immaginiamo di essere una casa farmaceutica e di dover trovare la cura migliore per il raffreddore. Il nostro obiettivo è chiaro? Proprio per niente dato che "una cura migliore" non significa proprio nulla.
Adesso facciamo un viaggio a ritroso nel tempo e immaginiamo di essere quei tecnici il cui progetto era mandare il primo uomo sulla Luna entro una decina d'anni. L'obiettivo del progetto, in questo caso, è chiaro? Sì, è chiaro...difficile ma chiarissimo.
Una volta raggiunto l'obiettivo, difficilmente potremmo non accorgercene, vero?
Come vedete, in ogni momento del suo percorso, un progetto risiederà in uno dei quattro gruppi individuati e, molto probabilmente, dopo aver iniziato a lavorarci sopra si sposterà da un gruppo all'altro mano a mano che lo scopo diventerà più chiaro o che la sua soluzione sarà a portata di mano.
Ma allora perché fare tutti questi sforzi per collocare un progetto all'interno di uno di questi gruppi?
E' presto detto: sapere dove si colloca il nostro progetto ci aiuterà a scegliere la gestione migliore, adattando strumenti, documenti, modelli e processi alle sue caratteristiche specifiche.
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Non appena inizierà il lavoro sul progetto, obiettivo e soluzione diventeranno più chiari ed esso inizierà a spostarsi, probabilmente migrando in un nuovo gruppo. Questo non significa che dovremo cambiare necessariamente il nostro approccio ma semplicemente che potremo prendere in considerazione l'idea di farlo, valutandone - naturalmente - i "pro" e i "contro".
PER SAPERNE DI PIU':
Project management: un'introduzioneGestire i progetti in un'ottica di Qualità
Le competenze del Project manager
Le caratteristiche del Project manager
L'infrastruttura del Project management
Il Project plan - la Work Breakdown Structure
Il Project plan - lo Statement Of Work
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