QUALITA', PROJECT MANAGEMENT E MODELLI DI MATURITA'

Cosa hanno in comune Qualità e Project Management?

Esaminiamo i sistemi qualità e il project management dal punto di vista dei modelli di maturità dei sistemi.

Modelli maturità sistemi

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Il project management e la gestione della qualità sembrerebbero, a prima vista, aver poco a che fare l'uno con l'altra e invece, sorpresa, sono due facce della stessa medaglia, che ha per nome "Modelli di Maturità", autentica chiave di successo per l'azienda che li adotta, essendo esempi di riferimento che riguardano l'organizzazione aziendale orientata alla gestione dei processi e al miglioramento della qualità.

Le piccole e medie imprese, in particolare, sono le prime beneficiarie di un sistema di gestione interno di questo tipo, che - oltre a contribuire all'andamento positivo del business - porta alla soddisfazione del cliente finale, con ovvi ritorni in termini economici.
Di fatto, il perseguimento della qualità intesa come processo di miglioramento continuo dell'azienda consente la riduzione degli costi di gestione inutili e fornisce un metodo stabile per il risparmio e il riutilizzo di risorse per altri obiettivi importanti. Inoltre, la soddisfazione del cliente finale si traduce in una fidelizzazione, ovvero in una certezza sui profitti futuri.

Il sistema di gestione proposto è centrato su modelli di maturità che sono, allo stesso tempo, sia una particolare modalità di gestione dei progetti all'interno di un'impresa (afferendo al project management) sia l'esatta applicazione dei criteri di gestione della qualità.

La maturità organizzativa di un sistema di gestione interno contribuisce alla maturità dell'azienda stessa, risultato unico e complessivo che emerge da una griglia di valutazione, costruita, appunto, su caratteristiche rilevanti.

I modelli di maturità

Sul mercato sono presenti una trentina di modelli di maturità, tutti con i medesimi obiettivi:

  • valutare lo stato organizzativo dell'azienda (assessment);
  • individuare i potenziali punti di intervento;
  • istruire e formare il personale coinvolto nei processi e nei progetti aziendali

Al fine di chiarire meglio i concetti esposti, è utile focalizzarsi sui modelli più "famosi", oggetto di continue evoluzioni ad opera di enti di standardizzazione o di università: la famiglia della norma ISO 9001, costantemente aggiornata dalla International standardization Organization (ISO).

La ISO 9001:2015 riguarda i requisiti che l'azienda deve soddisfare affinché la sua gestione interna possa essere definita e certificata come "di qualità". La gestione deve essere centrata sui processi, e sul controllo del sistema produttivo ma soprattutto ogni sforzo deve essere teso alla soddisfazione del cliente finale, e tutto il sistema deve risultare efficace ed efficiente.
Le aree di valutazione riguardano:

Un altro modello di maturità molto conosciuto è il Malcolm Baldrige Award (MBA), premio istituito negli Stati Uniti per promuovere il miglioramento qualitativo delle aziende, in base al quale le aziende sono valutate e giudicate in base a diverse aree di valutazione:

  • leadership;
  • pianificazione strategica;
  • focalizzazione sul cliente e sul mercato di riferimento;
  • misure, analisi e gestione della conoscenza;
  • focalizzazione sulle risorse;
  • gestione del processo;
  • risultati;
  • ecc.

Entrambi i precedenti modelli sono applicabili alle aziende di qualsiasi settore e riguardano tutta l'organizzazione aziendale. Tuttavia, solo la famiglia delle norme ISO 9000 costituisce uno standard riconosciuto con una norma valida per la certificazione (la ISO 9001).

Un esempio di modello nato per un solo settore di mercato e modificato per essere adottato dall'intera struttura aziendale è il Capability Maturity Model (CMM). La prima versione sw-CMM, sviluppata dal Software Engineering Institute (SEI) della Carnegie Mellon University, è nata negli anni '80 come modello per sole aziende di software: il modello considerava solo la coerenza degli aspetti ingegneristici per valutare e migliorare i processi di sviluppo di codice:

  • qualità del software;
  • produttività dei programmatori;
  • riduzione del ciclo di vita del software

In questo si componeva di cinque profili di maturità crescente: iniziale, ripetibile, definito, gestito e ottimizzato, fornendo anche una strategia per il passaggio da uno all'altro attraverso pratiche operative.
Nel 2002 l'attività di ricerca del SEI ha permesso di riunire tutti i diversi CMM che via via erano nati in un unico modello integrato, per il miglioramento di un progetto, un processo o anche di tutta l'organizzazione: il Capability Maturity Model Integration (CMMI). Il sw-CMM è stato inglobato nel CMMI-DEV che è specifico per il monitoraggio, la misurazione e la gestione dei processi di sviluppo software. Sono stati sviluppati, inoltre, sottomodelli orientati ad altri particolari settori operativi dell'impresa e, in tal modo, il modello CMMI ha di nuovo connotati di generalità per l'adozione in tutta l'organizzazione aziendale, ponendosi allo stesso livello di quelli precedentemente descritti.

Le PMI devono imparare a districarsi fra i seguenti obiettivi:

  • scegliere il modello di maturità migliore per loro e adattarlo alla propria realtà aziendale;
  • informarsi sulle esperienze di successo nello stesso ambito operativo per facilitare l'avvio e l'esecuzione del progetto;
  • valutare i rischi, anche grazie a tesi detrattrici, per estrapolare eventuali suggerimenti;
  • decidere il momento più adatto per l'avvio del progetto

Come sempre, perché un progetto possa decollare c'è bisogno di una forte spinta da parte della Direzione, che deve proporlo come strategico per l'impresa e trattarlo come un progetto vero e proprio per il quale vanno stabiliti:

  • priorità;
  • budget;
  • pianificazione;
  • milestone;
  • check point di controllo

Il processo di miglioramento si compone quindi di sei fasi, di cui le prime tre sono di base e le successive costituiscono la fase di implementazione:

  • creare e sostenere la sponsorizzazione e la proprietà del processo di miglioramento;
  • sviluppare e misurare obiettivi realistici (fra cui la scelta del modello, la sua adattabilità alla realtà aziendale e l'assessment di partenza dell'azienda ovvero la sua autovalutazione);
  • sviluppare e sostenere un'infrastruttura interna per il processo di miglioramento (come, ad esempio, scegliere il giusto team, organizzarne la struttura interna, il training ecc.);
  • definire e descrivere i processi;
  • sviluppare i nuovi processi (o processi migliori di quelli in essere);
  • determinare i progressi maturati grazie al miglioramento (riduzione degli sprechi di produzione, contenimento dei costi, risorse economiche disponibili per nuovi investimenti, ecc.)

Ogni fase va poi suddivisa in sottoattività e ognuna di esse in uno o più compiti specifici. Ogni compito deve essere descritto nel dettaglio perché possa essere implementato senza ambiguità e va corredato da una check list di cosa deve essere evidenziato:

  • scopo del task;
  • eventuali considerazioni iniziali;
  • obiettivi;
  • criteri di input;
  • ruoli coinvolti;
  • eventuali tecniche a supporto dell'implementazione dell'attività;
  • output attesi;
  • criteri di output;
  • misura dei progressi;
  • misure di successo del task;
  • fattori di successo;
  • riferimenti utili;
  • relazioni con altri compiti o fasi

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

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Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
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L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato. Riporteremo quotidianamente tutti i nostri articoli sulla norma)

L'implementazione di un modello di maturità per la propria impresa non è più quindi appannaggio delle sole grandi imprese . Oggi si configura come un obiettivo realistico e realizzabile anche per le PMI che vogliano misurarsi con sistemi di gestione modellati sulla qualità. E proprio la ricerca della qualità è e rimane la vera garanzia di successo, anche economico, come sostiene Ishikawa: " La qualità viene prima del profitto poiché, ponendo l'accento sulla qualità, aumenteranno anche i profitti a lungo termine".

Provare per credere.

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