IL QUALITY MANAGER 4.0 - IL FUTURO DEL RESPONSABILE QUALITA'

Quali competenze serviranno al professionista della qualità per lavorare nell'ambiente dell'Industry 4.0?


quality manager 4 0

"Il futuro appartiene a chi investe sulla qualità adesso"
(Staff di QualitiAmo)

"La qualità è il ponte tra il presente e un futuro di successo"
(Staff di QualitiAmo)

(Prima parte)

Su QualitiAmo abbiamo già parlato dell'Industry 4.0, un paradigma che integra tecnologie avanzate come l'Internet of Things (l'Internet delle cose che permette la connessione di dispositivi fisici attraverso la rete, fornendo dati in tempo reale che possono essere utilizzati per il monitoraggio e il controllo della qualità), l'intelligenza artificiale, i Big Data ( con questo termine ci si riferisce all'analisi e all'interpretazione di grandi volumi di dati, spesso in tempo reale, per estrarre informazioni utili), le blockchain, il deep learning (classificazione delle immagini, riconoscimento di modelli complessi, previsione di serie temporali, generazione di testo, creazione di suoni e arte, ecc.), l'apprendimento automatico (analisi del testo, filtri antispam per e-mail, rilevamento di frodi, classificazione di oggetti in gruppi, previsioni, ecc.).per generare modelli e soluzioni realizzabili.nella produzione e negli altri processi industriali. Vi invitiamo caldamente a rileggere l'articolo perché sarà la base dalla quale partiremo per capire come dovrà muoversi il quality manager 4.0.

Il grande potenziale che tutto questo rappresenta per la creazione di valore nella maggior parte delle attività umane ha stimolato governi e organizzazioni di tutto il mondo a considerare la trasformazione digitale un cardine delle loro politiche di sviluppo. In questo mondo del futuro, che fa già parte del presente di molti di noi, come dovranno evolversi i ricercatori, i professionisti e le organizzazioni che si occupano della gestione della qualità? Quali saranno le competenze che dovranno sviluppare per padroneggiare le pratiche di gestione della qualità in futuro, la famosa Qualità 4.0 (Quality 4.0) della quale, anche in questo caso, vi invitiamo a rileggere i fondamenti?

Iniziamo col dire che il discorso è lungo e complesso e che, con questo articolo, inizieremo ad affrontarlo senza la pretesa di illustrare l'intera materia che è davvero corposa. Vi anticipiamo, però, che la trasformazione che ognuno di noi dovrà fare per tenere il passo con il futuro partirà dalla buona conoscenza delle metodologie tradizionali di gestione della qualità che verranno semplicemente applicate alle tecnologie digitali dell’Industria 4.0. Per sostenere le imprese dell’era digitale, quindi, il quality manager dovrà fungere da ponte e collegare il passato con il futuro della qualità, supportando una maggiore efficienza operativa, il miglioramento delle prestazioni aziendali e nuovi modelli di business. E' da conoscenze solide, quindi, che dovremo partire per estrapolare le nuove pratiche professionali della Qualità 4.0 del futuro che sfrutteranno i principi, la filosofia, le tecniche, gli strumenti e le pratiche tradizionali di gestione della qualità insieme alle tecnologie digitali per sviluppare una qualità ancora più efficace, garantire che i processi operativi siano ottimizzati in modo sempre più innovativo e raggiungere costantemente l'eccellenza del prodotto e del servizio.

L'ambiente Industry 4.0

Lo scopo degli approfondimenti sul tema dell'Industry 4.0 che stiamo facendo su QualitiAmo nell'ottica di aiutare i quality manager a formarsi per il futuro è triplice:

  • capire i meccanismi della quarta rivoluzione industriale;
  • mostrare ai professionisti della qualità le opportunità che comporta;
  • dare qualche consiglio su come muoversi

Il futuro in cui si muoverà un professionista della qualità, infatti, sarà caratterizzato dall'applicazione delle tecnologie digitali ai sistemi produttivi per guadagnare una conoscenza approfondita dell'operatività, in modo da poter ottimizzare le performance in tempo reale. Il tutto consisterà in::

  • attrezzature, macchinari, strumenti, magazzini, ecc. sempre più digitalizzati;
  • risorse digitali sempre più collegate tra loro (nei processi, nelle linee produttive, nelle celle di produzione, ecc.);
  • un utilizzo sempre maggiore dell'Internet delle cose per connettere gli asset delle singole organizzazioni;
  • l'interconnessione degli stabilimenti all'interno di una rete composta da altre fabbriche simili e dall’intera catena di fornitura e del ciclo di sviluppo del prodotto;
  • una massiccia generazione di dati

e i fattori ai quali la Qualità 4.0 dovrà prestare grande attenzione nell'ambito dell'Industry 4.0 saranno soprattutto:

  • sfruttare le nuove tecnologie per supportare l'intelligenza umana;
  • migliorare la velocità e l'accuratezza del processo decisionale;
  • rafforzare la trasparenza, la tracciabilità e la verificabilità;
  • anticipare i cambiamenti e adattarsi a nuove circostanze e informazioni;
  • supervisionare l’integrazione delle tecnologie digitali nei processi di gestione della qualità (ad esempio per ciò che riguarda i controlli automatizzati all'interno dei processi);
  • stabilire processi di controllo a prova di errore;
  • prestare attenzione alla generazione e alla condivisione di dati;
  • garantire l'accuratezza e l'affidabilità dei dati raccolti da varie fonti;
  • analizzare i big data per identificare le tendenze e i modelli che possono migliorare la qualità (se ci ragionate su un attimo, il data scientist delle moderne organizzazioni non è altro che una versione aggiornata di ciò che Deming chiamava “esperto dei metodi statistici” che aveva il compito di individuare i problemi e lavorarci sopra);
  • la cyber security e la data security: garantire la sicurezza informatica sarà ora parte integrante della gestione della qualità perché occorrerà garantire il rispetto degli standard in un panorama digitale, comprese le misure di sicurezza informatica;
  • le questioni legate alla privacy;
  • la collaborazione tra le macchine e tra gli umani e le macchine;
  • l'interconnessione;
  • le analisi predittive;
  • le risposte rapide ai cambiamenti nel contesto;
  • la flessibilità;
  • la collaborazione tra fornitori, azienda e clienti;
  • il controllo qualità e il monitoraggio in tempo reale;
  • l'utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico per prevedere i guasti delle apparecchiature e pianificare la manutenzione predittiva;
  • garantire che l'organizzazione sia conforme ai nuovi standard di settore che incorporano le tecnologie digitali;
  • sfruttare l'intelligenza artificiale e l'analisi dei dati per l'ottimizzazione continua dei processi;
  • formare lo staff in modo che sviluppi le competenze necessarie per utilizzare al meglio i nuovi strumenti digitali;
  • collaborare con il settore IT e le risorse umane per assicurare che gli standard vengano rispettati;
  • incorporare pratiche sostenibili nella gestione della qualità

A tutto questo si aggiungerà il fatto che, dopo il passaggio dall'attenzione al cliente classico all'individuazione dei bisogni degli stakeholder in generale (fornitori, distributori, rivenditori, investitori, azionisti, governi, enti regolatori, ecc.), si dovrà cambiare nuovamente prospettiva ampliandola, questa volta davvero, all'intera comunità e alla società (comunità locale, ambiente, cittadini, ecc.). Se, quindi, il cliente nella sua forma più classica resterà fondamentale per determinare il successo o il fallimento di un'organizzazione, gli stakeholder nel loro complesso entreranno sempre più pesantemente nella quotidianità del professionista della qualità.

La risposta della Quality 4.0 e il nuovo Quality Manager

Con l'avvento delle tecnologie dell'Industria 4.0, il ruolo del Responsabile della Qualità ha subito significative trasformazioni diventando un Quality Manager 4.0, un nome che si riferisce alla prossima generazione di professionisti della gestione della qualità che dovranno essere abili nello sfruttare le nuove tecnologie per migliorare i processi.

Nel 1997 ci furono un consulente e un fisico che dissero due cose estremamente importanti per il nostro quality manager 4.0. Il primo fu Joseph M. Juran che disse: "Il prossimo secolo sarà il secolo della qualità!". Il secondo fu Stephen W. Hawking che spiegò che: "Il 21 secolo sarà il secolo della complessità". Confrontando i pensieri di questi due giganti, appare chiaro che un professionista della qualità che intenda muoversi nell'ambinte Industry 4.0 dovrà imparare a gestire la complessità.

L'era "4.0" richiede un nuovo set di competenze e di strumenti per i responsabili qualità, inclusa la capacità di interpretare dati complessi e di integrare sistemi digitali nei processi esistenti. I nuovi quality manager dovranno essere in grado di investigare in maniera sistematica i problemi, collegando i "Big Data" (grandi quantità di dati generati da molteplici fonti e in tempo reale. Sono strutturati, semi-strutturati e non strutturati perché provengono da una grande varietà di fonti. Servono per fare le analisi predittive, l'ottimizzazione della catena di fornitura e l'implementazione di miglioramenti su larga scala) con i "little data" (piccole quantità di dati, spesso generate da processi manuali o sistemi poco complessi e a una velocità bassa. Sono dati spesso strutturati, con poche variazioni nel formato. Sono utili per il controllo della qualità a livello di unità o per piccoli miglioramenti di processo). I responsabili della qualità hanno analizzato per anni i little data per comprendere meglio i processi, capire come operassero e come potessero essere ottimizzati. Con I Big Data si passa al livello superiore per comprendere come funziona l'intero sistema.

Anche le misurazioni della qualità si stanno evolvendo, passando da indicatori reattivi a metriche proattive e predittive. L'Industria 4.0 sta avendo un impatto profondo sulla gestione della qualità, introducendo nuovi livelli di complessità ma anche nuove opportunità per l'ottimizzazione e l'innovazione.

E' estremamente probabile che la Qualità 4.0, per adattarsi a questa quarta rivoluzione industriale e riuscire a guidarla, dovrà applicare, oggi più che mai, questi due principi:

  • progettare bene qualcosa fin dalla prima volta;
  • renderlo sicuro in ogni momento, garantendo l'integrità dei dati e proteggendo la privacy dei clienti

Il ruolo di un responsabile della qualità in questo nuovo panorama è trasformato in maniera significativa perché richiede una combinazione di competenze tradizionali di gestione della qualità e una profonda comprensione di queste tecnologie emergenti, visto che la tecnologia diventerà sempre più una componente fondamentale nell’ecosistema della qualità. A questo si dovrà affiancare la capacità di interpretare dati complessi, le competenze nella gestione della transizione verso i processi digitali, la capacità di trasmettere questioni tecniche complesse in termini comprensibili e la bravura nell'allineare la gestione della qualità con gli obiettivi organizzativi.

Sfide e soluzioni

Le grandi sfide che abbiamo davanti per quanto riguarda la Quality 4.0 sono:

  • la necessità di investimenti significativi nelle nuove tecnologie;
  • la conformità alla normativa. La soluzione in questo caso può derivare da un collegamento regolare con gli organismi di regolamentazione e con gli auditor esterni che possono essere di supporto per comprendere meglio il panorama della conformità;
  • il bisogno di colmare il gap di competenze dei responsabili della qualità che tradizionalmente non facevano parte del loro ruolo;
  • la necessità di dare un senso alla grande mole di dati che saranno disponibili da varie fonti come i dispositivi IoT, i sensori, i sistemi ERP, ecc. La sfida starà nell’integrare e analizzare questi dati per prendere decisioni informate. La soluzione sarà implementare un solido sistema di gestione dei dati, in grado di integrare informazioni provenienti da varie fonti e fornire analisi in tempo reale;
  • i rischi per la sicurezza informatica derivanti dalla natura interconnessa dell’Industria 4.0 espone i sistemi di gestione della qualità a nuove problematiche. La soluzione sarà l'adozione di rigorosi protocolli di sicurezza informatica per la gestione delle informazioni;
  • la gestione del cambiamento per ciò che concerne la resistenza al passaggio dai metodi tradizionali agli approcci automatizzati e basati sui dati. Una soluzione che si può adottare è l'implementazione di un processo strutturato di gestione dei cambiamenti che può agevolare una transizione graduale. Ciò implica una comunicazione chiara, la definizione di parametri di riferimento di qualità e il coinvolgimento di tutte le parti interessate nel processo

La tecnologia sta crescendo dieci volte più velocemente rispetto al passato e le organizzazioni devono tenere il passo. Guardando l'aspetto positivo, possiamo dire che la tecnologia offre a qualsiasi individuo con l’idea giusta possibilità che in precedenza erano disponibili solo per le grandi organizzazioni e questo rientra sicuramente nelle opportunità da cogliere al volo perché la tecnologia diventerà una grande livellatrice.

In un ambiente in rapida evoluzione come quello in cui stiamo vivendo, l'adattabilità non è più un'opzione ma un imperativo. Le tecnologie, i metodi e gli standard di riferimento cambiano velocemente, rendendo obsoleti gli approcci tradizionali e l'apprendimento continuo è la chiave per mantenere un alto livello di adattabilità. Si deve andare oltre la semplice formazione su nuove tecnologie o metodi e puntare ad avere una mentalità aperta all'innovazione e alla volontà di rimodellare continuamente i propri processi e le strategie.

I 4 ruoli di chi si occuperà di qualità nel futuro

Saranno quattro i ruoli tra cui scegliere per occuparsi di qualità nel futuro ma, nelle aziende poco strutturate o in quelle piccole, è decisamente probabile che si dovrà avere almeno un'infarinatura delle competenze di tutti e quattro questi ruoli. Vediamoli:

  • system architect: progettista del sistema digitalizzato che assicurerà che vengano raccolte le informazioni giuste, al momento giusto e nel posto giusto e che queste informazioni vengano fornite alle persone giuste perché provvedano con l'analisi e decidano quali azioni adottare. Il loro compito sarà di dare al sistema una mappa che sia logica, con un flusso logico dei dati;
  • data scientist: progettista del flusso di dati e dei metodi statistici del sistema. Il suo compito sarà di approfondire quali dati sono davvero utili e quali no. Le relazioni tra i dati possono essere molte ma tante sono dei "falsi positivi". Bisogna capire quali sono i dati che possono davvero dirci qualcosa di utile a livello statistico;
  • application engineer: progetterà il modo in cui i dati saranno applicati alle diverse attività e al controllo dei processi produttivi. Il suo compito sarà quello di collegare i cicli di feedback al sistema e alle azioni da avviare come risposta a questi feedback loop;
  • process engineer: sarà responsabile dell'integrità dei dati e della loro validità ma a livello dell'intero sistema formato dalle persone, dall'hardware, dal software, ecc.

Siemens: come ha adottato la Quality 4.0

Siemens, un'azienda leader nel settore industriale e tecnologico, nell'agosto del 2018 ha adottato una nuova strategia che ha chiamato "Vision 2020+", un approccio avanzato alla gestione della qualità che integra tecnologie come l'Internet of Things (IoT), l'intelligenza artificiale (AI) e l'analisi dei dati per migliorare la qualità dei suoi prodotti e dei processi.
I professionisti di Siemens sono stati tra i primi a convincersi che il mondo digitale e quello reale (l’officina, il reparto di progettazione, ecc.) si sarebbero uniti e hanno plasmato la trasformazione dalla vecchia alla nuova azienda. Come racconta "Forbes", lo stabilimento di Amberg in Baviera produce più di 1.200 prodotti diversi e questo significa che la sua linea di produzione deve cambiare configurazione circa 350 volte al giorno. In passato, questo era un processo laborioso che richiedeva ai lavoratori di dedicare del tempo ad apportare manualmente modifiche alle attrezzature e ai macchinari. Ora, prima ancora che qualsiasi cosa venga messa in linea, un modello computerizzato crea una versione digitale dei prodotti, della linea di produzione e del processo di produzione stesso, contribuendo a snellire e accelerare il tempo necessario per impostare nuove configurazioni. L’impatto della digitalizzazione sullo stabilimento è stato straordinario: la produttività è aumentata del 1.400%

L'azienda utilizza anche l'analisi dei dati per prevedere quando le macchine avranno bisogno di manutenzione, riducendo così i tempi di inattività e migliorando la qualità. Siemens ha anche investito in programmi di formazione per assicurare che i dipendenti siano aggiornati sulle ultime tecnologie e su come interfacciarle con le metodologie di gestione della qualità. E questi sono solamente alcuni esempi di quello che si può fare.

Purtroppo molto c'è ancora da fare.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato. Riporteremo quotidianamente tutti i nostri articoli sulla norma)

Uno studio del 2018 condotto da Boston Consulting Group e ASQ e incentrato, principalmente, sul settore manifatturiero negli Stati Uniti e in Germania ha rivelato che in quell'epoca solo il 16% delle organizzazioni intervistate aveva implementato iniziative legate alla Quality 4.0 e che ben il 63% non aveva nemmeno iniziato a pianificarle (e tenete conto che USA e Germania erano - e sono - tra i Paesi più avanzati per quanto concerne questo tema). Gli esperti del settore consigliano di partire il prima possibile individuando i propri punti critici a livello di processi e di procedure per individuare opportunità, applicando queste nuove tecnologie alle criticità individuate.

La cosa importante è non rimanere indietro perché, che ci piaccia o meno, il futuro è questo, anche per i professionisti della qualità.

Ci rendiamo conto che l'argomento non è facile e che molti avranno faticato a seguirci in questa prima carrellata sulle competenze che i professionisti della qualità devono iniziare a sviluppare ma non abbiate paura: se l'argomento vi interessa, scriveremo un bel po' di articoli monotematici dove tratteremo, uno per uno, tutti gli argomenti che qui abbiamo appena accennato, in modo da poterli approfondire. Cosa ne pensate? Vi piace l'idea?

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