RIPENSARE LA FIGURA DEL PROFESSIONISTA DELLA QUALITA'
Il professionista della qualità è ancora un figura professionale interessante a vostro giudizio?
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Ogni giorno, quando leggiamo il giornale e apprendiamo dell'ennesima azienda in difficoltà, ci rendiamo conto che, crisi o non crisi, spesso i problemi sono una diretta conseguenza di una netta mancanza di conoscenza dei principi fondamentali della Qualità e questo, nella veste di professionisti del settore, ci impone una riflessione che vorremmo estendere a tutti voi.
Ogni organizzazione, per sopravvivere, deve fornire prodotti e servizi di qualità, soprattutto in tempi di crisi profonda e di concorrenza sempre più agguerrita.
Le conseguenze di una mancanza di qualità possono essere letali in tempi altamente competitivi come questi nei quali si dovrebbe lottare per cercare di aumentare i clienti mediante la completa soddisfazione delle aspettative delle parti interessate e l'allineamento alle cogenze e alle norme volontarie per far sì che il nome venga legato a un'idea solida di successo.
Allora perché ogni giorno veniamo accolti da notizie di organizzazioni che hanno completamente ignorato i dettami più elementari di norme come la ISO 9001 con un conseguente danno alla società, alle vite delle persone che ci lavorano e alla loro reputazione?
Dato che le organizzazioni non scelgono deliberatamente di fallire, è evidente che qualcosa non funzioni e che questo qualcosa abbia spesso a che fare con un messaggio di fondo legato alla qualità che, evidentemente, non arriva là dove dovrebbe. Quali sono le ragioni di tutto questo? E' probabile che il difetto sia nel messaggio che risulta confuso, oppure che non si riesca a renderlo abbastanza forte oppure, ancora, che non si riesca ad effettuare il passaggio dalle parole alla realtà. Probabilmente la vera ragione è un insieme delle tre che abbiamo indicato qui sopra. Una cosa, però, è certa: se le cose non funzionano, il Responsabile Qualità ha una forte responsabilità. Certo, ce l'ha - come è ovvio che sia - anche la Direzione ma in questa riflessione intendiamo occuparci della figura del quality manager (che è poi l'unica che possiamo provare a cambiare) e di come debba riuscire ad evolversi per ritrovare quella credbilità che troppo spesso le manca.
In moltissimi casi, chi svolge questa professione spesso si sente a proprio agio nell'ambito del middle management o in officina ed è ben felice di potersi evitare il fastidio e la responsabilità di frequentare troppo gli ambienti direzionali. In questo la colpa va anche agli organismi che hanno preparato gli standard relativi alla professione che, pur avendo sulla carta la pretesa di formare persone che avrebbero dovuto operare ai più alti livelli delle organizzazion, hanno trasmesso nel tempo un messaggio che è sempre stato più legato agli aspetti tecnici che a quelli manageriali. E' da qui che dobbiamo partire, prima o poi, per cambiare se davvero vogliamo che la professione arrivi ad esprimere in pieno il proprio potenziale e a fornire persone in grado di fare la differenza all'interno delle aziende di oggi.
Un cambiamento non avviene da sé ma deve essere guidato perché si tratta, prima di tutto, di una vera e propria rivoluzione culturale che molti professionisti della Qualità hanno già compiuto con le proprie forze ma che tanti altri devono ancora essere condotti a fare.
Per far sì che la professione abbia la rilevanza che merita e per rendere un professionista della Qualità una parte essenziale del processo decisionale che si svolge ai massimi livelli delle organizzazioni, occorre iniziare a ragionare come si fa nella stanza dei bottoni in modo da rendere evidenti a tutti i reali benefici della Qualità.
La sfida è davvero notevole ed è del tutto improbabile che la vision che vi abbiamo raccontato si realizzi in tempi rapidi ma è a questo che dobbiamo tendere nel tempo se vogliamo che la nostra professione sopravviva in questo Paese, confrontandosi in un'economia globale. Del resto, le richieste che sembrano giungere dai Responsabile Qualità del nuovo millennio sono di avere tutto il supporto necessario per sviluppare la vasta gamma di competenze necessarie ad aiutare le organizzazioni ad attraversare nel migliore dei modi questo periodo di crisi, la necessità di imparare a parlare il linguaggio del business e instaurare l'abitudine a fare riferimento ai fatti sulla base dei clienti e di tutti gli altri soggetti interessati presentandoli - però - nella lingua e con le prospettive dei manager.
Il nuovo professionista della Qualità deve riuscire ad essere davvero un agente del cambiamentoarmato di una prospettiva interfunzionale e di una serie più ampia di competenze ed esperienze.
Ormai non si può più fare a meno di cogliere la necessità per i professionisti della Qualità di svolgere in modo efficace e cruciale il loro ruolo e di influenzare nella maniera giusta il top management.
La Direzione ha spesso bisogno di aiuto per riuscire a vedere la Qualità come uno strumento chiave del proprio business e per capire il reale impatto della materia nel comprendere a fondo i problemi per riuscire a correggerli. Lo scopo finale di tutto questo deve essere quello di cambiare realmente la percezione della Qualità.
(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).
LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO -
"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)
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Per iniziare a lavorare su questa prospettiva occorre iniziare a definire chiaramente le tre aree chiave nelle quali i professionisti della Qualità operano, mettendo in evidenza il motivo per cui risultano fondamentali in tutte le imprese.
Vediamole insieme:
- la goveranance perché garantiscono che gli interessi dei clienti e ciò che sta a cuore alle parti interessate vengano compresi e rispettati;
- la garanzia di un buon operato perché, attraverso la definizione di metodologie appropriate, proteggono e migliorano la reputazione di un'organizzazione aiutandola a mitigare i rischi e a cogliere le opportunità;
- la capacità di valutare ciò che si fa e di tendere continuamente al miglioramento aiutando le persone a cambiare il proprio modo di lavorare per risultare più efficaci e più efficienti eliminando costi inutili e sprechi
Cosa ne pensate di queste riflessioni? Cosa deve provare a cambiare ognuno di noi per avviare su se stesso il cambiamento necessario?
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