LE COMPETENZE FONDAMENTALI DEL
MANAGER - 2

Quali sono le cinque competenze che un manager
deve assolutamente avere?

Articolo di Staff di QualitiAmo

competenze manager



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(Prima parte)

Impostare le basi per una collaborazione

Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto come la prima competenza che deve sviluppare un manager sia la capacità di gettare le basi per una collaborazione con il suo team. Questa è la teoria ma come è possibile mettere in pratica questo proposito?
Il nostro consiglio è di partire da un report scritto che conterrà alcune domande e le relative risposte e che servirà come promemoria per il lavoro da svolgere. Potrete redigerlo raccogliendo i dati che vi servono durante i colloqui che condurrete con ognuno dei membri della vostra squadra. Queste chiacchierate potranno anche essere assolutamente informali, condotte - ad esempio - mentre si sorseggia un caffé.
L'obiettivo di questo lavoro è capire:

  • a che punto è il lavoro oggi;
  • cosa serve per costruire fiducia tra voi e i vostri collaboratori;
  • la predisposizione di ognuno di loro nei confronti della vostra figura come responsabile del gruppo;
  • gli obiettivi professionali e personali di ognuno di loro

Le domande da farsi per preparare il rapporto sono:

  • il manager che andrò a sostituire ha lasciato un vuoto nel team?
    Un manager è un riferimento per la sua squadra: la forma, la istruisce, la sostiene fino a passare addirittura più tempo con i suoi uomini che con la famiglia e tutto questo solamente per far sì che il lavoro di gruppo funzioni al meglio. E' naturale che un capo che sia riuscito a fare bene tutto questo lasci nei membri del team un vuoto enorme, un senso di precarietà e tanti dubbi.
    In veste di nuovo manager, state ereditando questa situazione e dovete accertarvi che i vostri nuovi collaboratori siano davvero disposti a lavorare con voi senza preconcetti. Assicuratevi,, dunque, che non esistano pareri contrari al vostro insediamento e, nel caso in cui doveste avvertirli, sappiate che dovrete lavorare sodo per conquistarvi la fiducia di queste persone.
    Sarà fondamentale anche capire se alcuni membri della squadra avevano cattivi rapporti col capo precedente e, in questo caso, cosa non ha funzionato e per quale motivo. Non pensiate che conquistare questi collaboratori sia più semplice visti i cattivi rapporti che avevano con il manager precedente perché la prima cosa che penseranno è che voi siate uguali al collega che sostituirete
  • i membri del vostro nuovo team sono coinvolti nel loro lavoro?
    Fino a qualche anno fa c'era una sorta di contratto non scritto tra le organizzazioni e i lavoratori: chi svolgeva al meglio i propri compiti avrebbe sempre avuto la certezza di un lavoro. Questa sicurezza rendeva le persone emozionalmente dipendenti dalle loro aziende: i colleghi diventavano una sorta di famiglia e le sorti dell'organizzazione venivano viste come le proprie.
    Oggi tutto questo non esiste (quasi) più e ognuno di noi ha imparato a farsi coinvolgere poco, soprattutto a livello emotivo, nelle "faccende di lavoro" per essere pronti ad andarcene ogni volta che la situazione lo richiede.
    Questo da una parte può essere un segno di maturità ma, dall'altra, potrebbe tradursi in uno scarso coinvolgimento nel lavoro. Cercate di capire se le persone con le quali andrete a lavorare si sentono in qualche modo tradite o messe da parte dall'organizzazione e se stanno ancora investendo in essa oppure vedono per loro un futuro completamente differente

  • un altro settore da sondare per sapere in anticipo come impostare il vostro lavoro di nuovo manager è l'indipendenza dal gruppo di ogni vostro collaboratore.
    Ogni team ha bisogno di più o meno collaborazione da parte dei membri del gruppo per svolgere al meglio il lavoro che gli viene affidato. Cercate di capire quanto ogni singola persona sia dipendente dal lavoro altrui e saprete come muovervi.
    Ricordate che un gruppo che lavora insieme ma in cui ognuno sa lavorare anche da solo è molto più semplice da gestire perché può permettersi di funzionare bene anche quando la collaborazione non è proprio al massimo.
    Cercate anche di capire se, all'interno del gruppo, sono nate delle dipendenze tra due collaboratori e come gestirle al meglio
  • La penultima domanda che dovrete farvi è: c'è qualche forma di competizione o di conflittualità tra due o più membri del gruppo?
    Sapere se esiste la possibilità di avere a che fare con situazioni potenzialmente esplosive è fondamentale perché potrebbero rendere difficile il lavoro di squadra
  • all'ultima domanda dovrete rispondere da soli: diventare un manager significa uscire dalla propria zona di sicurezza per gettarsi in una nuova sfida. Siete pronti?
    La risposta, ve lo assicuriamo, non è affatto scontata. Molti nuovi manager crollano proprio perché vengono costretti ad uscire dalla loro "comfort zone" che hanno costruito i mesi o anni di duro lavoro, una zona piena di certezze che all'improvviso si smaterializza per lasciare spazio all'incertezza di una situazione completamente nuova.
    Non sapere cosa ha in serbo per noi il futuro può essere molto frustrante, siete davvero pronti per questa sfida?
LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

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(Terza parte)

PER SAPERNE DI PIU':
Le attività del manager
Il manager
Gli errori più comuni dei manager
Diventare un buon manager
Un middle manager come innovatore