UN MIDDLE MANAGER NELLE VESTI DI INNOVATORE
Chi si occupa di Qualità spesso si lamenta di ricoprire un ruolo intermedio e di non poter fare molte cose. Vediamo come sbloccare questa situazione
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Quanti colleghi ci scrivono per lamentarsi di essere inquadrati in una posizione intermedia dell'organigramma che, di fatto, dona loro le responsabilità ma nessuna autorità! Non possiamo certo ricordarle tutte, ma se dovessimo mettere insieme le email e le discussioni del forum in cui chi si occupa di qualità si è lamentato di non avere personale e budget a disposizione per sostenere un progetto o per migliorare le proprie prestazioni e quelle dell'organizzazione, siamo certi che sarebbero davvero un numero notevole.
Il problema, dunque, è molto sentito nel nostro ambito. La domanda da farsi, allora, è: tutte queste persone hanno davvero le mani legate e si trovano impossibilitate ad innovare?
Se le cose stessero davvero così ci sarebbe da preoccuparsi seriamente, visto che l'innovazione - come sappiamo - è una strada a dir poco obbligata per fare qualità nel senso moderno del termine .
In realtà, però, i manager intraprendenti - seppure di medio livello - possono adottare piccoli "trucchi" per conquistarsi lo spazio che la direzione all'apparenza nega. Iniziamo a vederne qualcuno insieme.
Partiamo da come agire per ottenere la fiducia che la direzione ancora non vi ha dato.
I dirigenti, di solito, si mostrano desiderosi di aiutare collaboratori lungimiranti e capaci di evidenziare e di cogliere opportunità. La prima cosa da fare, quindi, è presentare il nostro progetto con chiarezza, scegliendo con cura le azioni e gli orizzonti temporali
Articolate la vostra idea in maniera completa, preparando bene l'incontro e supportandolo con una presentazione professionale. Comunicate la vostra visione tenendo d'occhio anche gli aspetti organizzativi e le risorse che possono essere sfruttate nel modo più efficiente possibile. Tutto questo, se fatto bene, contribuirà a creare un clima di fiducia.
Fatto questo, il passo successivo è non scoraggiarsi e persistere nel vostro intento, cercando di persuadere in maniera discreta chi vi deve dare il permesso per avviare il vostro progetto.
Non otterrete il vostro obiettivo dal giorno alla notte: occorrerà agire sulla cultura del management (e dell'organizzazione in generale) e utilizzare tutte le competenze che avrete maturato con l'autoformazione, con buone letture e mettendo in pratica ciò che avrete imparato (è in casi come questo che si riconosce l'importanza delle competenze trasversali).
Purtroppo non tutti hanno la fortuna di lavorare in organizzazioni in cui si promuovono collaborazione, cultura e lavoro di squadra. Non scoraggiatevi, dunque, se i top manager della vostra azienda non faciliteranno la creazione delle condizioni necessarie per sostenere innovazione e sviluppo aziendale. Sappiate che siete in buona compagnia e se passerete qualche minuto sul forum di QualitiAmo ve ne renderete conto leggendo i tanti messaggi di colleghi stufi di avere a che fare con una direzione poco aperta alla qualità e all'innovazione.
Le condizioni che stimolano il progresso e che, quindi, spingono le decisioni aziendali al di là di ragionamenti di breve termine concentrandosi, invece, su quelli che permettono di garantire un futuro di successo sono:
- pensare una prassi aziendale stabilita entro i cui confini si possa agire nella maggioranza dei casi che si presentano
- introdurre nuovi metodi, strumenti, strutture, prodotti e servizi per restare al passo coi tempi e per aumentare la capacità dell'organizzazione di soddisfare i propri clienti
Oltre ad una predisposizione aziendale, occorre anche avere un manager preparato ad affrontare chiusure e paure poiché la maggior parte delle innovazioni attraversano
trasversalmente le linee organizzative di un'azienda e
minacciano di distruggere la normalità esistente.
Come se questo non bastasse, proprio perché le innovazioni hanno implicazioni che riguardano le
altre funzioni e gli altri settori aziendali richiedono dati, accordi, informazioni, supporto e risorse
di una portata più ampia rispetto a ciò che serve durante le operazioni di routine di qualsiasi .
Per innovare, poi, occorre certamente anche del
denaro oltre ad accordi con chi ci dovrà aiutare e che dovrà credere che l'innovazione che proponiamo sia assolutamente necessaria per risolvere annosi problemi o per migliorare una situazione.
Dato, però, che spesso dimostrare che
un progetto innovativo non può che essere
un successo è possibile solo col senno di poi,
i manager che hanno uno spirito imprenditoriale hanno bisogno
di andare oltre i limiti stabiliti dalla loro posizione. Per questo, hanno bisogno di potere.
La mancanza di potere ( inteso come la capacità di
mobilitare risorse e persone per ottenere
qualcosa) tende a tarpare le ali a chiunque voglia portare innovazione.
Allo stesso tempo, però, quando i manager
accumulano potere ma non lo investono in azioni produttive, vedono questa immensa potenzialità atrofizzarsi e ostacolare le realizzazioni altrui.
Infine, quando alcune persone hanno
troppo potere inutilizzato e altre ne
hanno troppo poco, si verificano grossi problemi organizzativi. Per produrre
risultati, occorre che il potere circoli, proprio come il denaro in certe situazioni. Il
potere organizzativo deve essere transazionale, cioè esistere come potenziale fino a quando qualcuno
non ne fa richiesta per investirlo là dove può produrre risultati.
(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).
LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO -
"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)
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Tre sono le materie prime necessarie per accumulare potere da spendere in innovazione:
- informazioni
- risorse
- sostegno
L'innovazione si realizza attraverso tre fasi:
- la definizione del progetto - Prima di definire un progetto, i manager devono identificare bene il problema. All'interno di un'organizzazione ci possono essere molte opinioni contrastanti circa il modo migliore per raggiungere un obiettivo e trovare, in mezzo a tanti contrasti, la strada da seguire è un fattore critico per il successo del progetto stesso;
- la costruzione di una coalizione (una rete di sostenitori che accetta di fornire risorse e supporto);
- l'azione (l'applicazione delle risorse, delle informazioni e del sostegno e la mobilitazione di una squadra di persone) - Il passo successivo è quello di mobilitare gli attori chiave per la realizzazione del progetto e forgiarli
in una squadra.
In questa fase, il primo compito del manager è quello di gestire interferenze o opposizioni che possono compromettere il progetto.
L'ostruzionismo, le risposte tardive, o le discussioni sull'assegnazione di tempo e risorse possono creare più di un problema. I gestori devono prepararsi accuratamente per questi incontri in modo da contrastare lo scetticismo e le contestazioni con fatti chiari e promemoria dei benefici che possono derivare dall'implementazione del progetto.
Chi vuole innovare, infine, dovrà impegnarsi a fondo per non far perdere lo slancio al progetto, sostenendo tutti con entusiasmo e mantenendo il team a conoscenza del sostegno continuo del top management.
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