COME REAGIRE DAVANTI A UN CONFLITTO?

Le reazioni che le persone hanno quando vedono nascere
una contrapposizione sono molte.
Esaminiamo insieme le principali

di Staff di QualitiAmo

gestione conflitti


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Ognuno di noi reagisce in maniera diversa davanti a un potenziale conflitto ma, tendenzialmente, tutti i comportamenti si possono ricondurre a sei tipologie.

Evitare in tutti i modi il conflitto

Questo, a prima vista, potrebbe sembrare il comportamento migliore ma chi evita del tutto di entrare in conflitto con gli altri purtroppo non rimuove i motivi che sono alla base di questo conflitto latente.

L'atteggiamento tipico di chi non vuole problemi è quello di rispondere "niente" a chiunque si accorga che c'è qualcosa che non va e lo approcci per chiedere cosa non funzioni.
Si può evitare il conflitto non reagendo a un'e-mail particolarmente provocatoria, non rispondendo al telefono se chi ci sta chiamando è qualcuno che preferiremmo evitare, lasciando una stanza dove il nostro interlocutore sta per perdere le staffe, evitando di incrociare qualcuno con cui non abbiamo voglia di parlare o dicendo una bugia quando qualcuno ci chiede un parere.

Il problema è che non si può scappare per sempre.
Il conflitto va gestito nel migliore dei modi perché non degeneri ma deve essere affrontato per risolvere le problematiche che, in caso contrario, lo lasceranno sempre latente ma pronto ad esplodere in qualsiasi momento.

Abbandonare il campo

Abbandonare un conflitto potrebbe sembrare qualcosa di molto simile all'evitarlo ma c'è una differenza sostanziale: chi reagisce in questo modo si dà una possibilità di affrontare il conflitto e lo fa sedendosi allo stesso tavolo dell'antagonista per ascoltare le sue ragioni. Poi - però - per una ragione o per l'altra, decide di abbandonare la discussione ricadendo nel primo caso.

Chi si comporta in questo mdoo capisce che il conflitto deve essere risolto in qualche modo ma poi non riesce a trovare la forza per andare avanti. Si tratta semplicemente di fare uno sforzo in più.

Comportarsi in maniera aggressiva

Se qualcuno ci coinvolge in un conflitto, reagiamo nel peggiore dei modi aggredendo il nostro interlocutore.

Il nostro è un atteggiamento passivo, dettato da chi ci ha condotto alla discussione.
Se non fossimo stati costretti a reagire, molto probabilmente avremmo volentieri evitato di discutere. Portati al centro della discussione, però, diamo il peggio di noi.

In questo caso il conflitto ha ben poche possibilità di venire risolto nel migliore dei modi perché la rabbia prende il posto del ragionamento.

Fare il prepotente con l'altra persona

Un prepotente spesso vede le cose solo dalla sua prospettiva e nessuno al mondo può convincerlo che sta sbagliando.

Una persona di questo genere crede fortemente che il fine giustifichi i mezzi ed è disposta a tutto pur di avere la meglio in un conflitto. Chi si comporta inj questo modo non è per nulla interessato al fatto di ferire l'interlocutore o di eliminare completamente le condizioni per poter collaborare serenamente con lui in futuro perché è interessato solamente a prevalere.

Nei casi più estremi questi "bulli" umiliano chi si trova a discutere con loro, riuscendo a ferire soprattutto le persone più sensibili.

Cercare un compromesso

Cercare un compromesso che accontenti entrambe le parti a volte è il modo migliore per gestire un conflitto.

Si tratta di bilanciare le posizioni e le necessità di ognuna delle controparti per poi cercare una soluzione che le accontenti (o, almeno, non le scontenti) tutte.

Purtroppo, quando si cerca un compromesso, è inevitabile che tutti perdano qualcosa. La bravura nella gestione di una situazione del genere sta nel ridurre questa perdita, in modo che le parti possano accordarsi.

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Adoperarsi per risolvere il problema insieme all'altra persona

Cercare un compromesso è un modo per chiudere bene un conflitto, impegnandosi per risolvere insieme la problematica che si sta affrontando. E' sicuramente un modo più adulto e più utile per far convergere le posizioni.

Il principio è che nessuna delle parti in gioco debba rinunciare a ciò che viene ritenuto importante e che ci si debba impegnare per stabilire i punti fermi da rispettare per risolvere il problema.

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