PUNTO 6.1.2 DELLA ISO 45001 - IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI E VALUTAZIONE DEI RISCHI E DELLE OPPORTUNITA'

Il punto 6.1.2 della ISO 45001: vi spieghiamo come identificare i pericoli per la salute e la sicurezza e come valutare rischi e opportunità

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Nell'ambito della gestione della salute e sicurezza sul lavoro, la norma ISO 45001 stabilisce un modello validato a livello internazionale per aiutare le organizzazioni a identificare i pericoli, mitigare i rischi e cogliere opportunità per migliorare il benessere dei lavoratori e per creare un ambiente di lavoro sicuro e salutare. Un elemento chiave in questo quadro è il punto 6.1.2 della norma che si concentra proprio su questo. Partiamo dall'identificazione dei pericoli, il primo passo essenziale per qualsiasi processo di valutazione e di gestione del rischio, dato che - senza un'identificazione accurata e completa dei pericoli - le successive fasi di valutazione dei rischi e dell'implementazione di controlli efficaci potrebbero risultare inefficaci o, nel peggiore dei casi, persino pericolose.

Identificare correttamente i pericoli non solo aiuta a prevenire gli incidenti, ma fornisce anche una base solida per la valutazione complessiva dei rischi e per la pianificazione delle misure di mitigazione. In questo senso, il punto 6.1.2. funge da fondamento su cui costruire un sistema di gestione della salute e sicurezza efficace e rispondente alle specifiche esigenze dell'organizzazione. Attraverso l'identificazione dei pericoli, infatti, le organizzazioni possono:

  • prevenire gli incidenti: riconoscendo anticipatamente i potenziali pericoli, è possibile implementare misure preventive per evitare incidenti e malattie professionali
  • ottimizzare le risorse: concentrando le risorse sui pericoli più significativi, le organizzazioni possono migliorare l'efficienza delle loro strategie di gestione della sicurezza
  • favorire una cultura della sicurezza: l'identificazione proattiva dei pericoli dimostra l'impegno dell'organizzazione verso la sicurezza e incoraggia la partecipazione attiva di tutti i lavoratori nella sua gestione

Identificare i pericoli con le giuste metodologie

La prima parte del punto 6.1.2 della ISO 45001 è progettata per garantire che le organizzazioni riconoscano e cataloghino sistematicamente ogni potenziale fonte di pericolo che potrebbe influenzare negativamente la salute e la sicurezza dei lavoratori.Un "pericolo" è definito dalla stessa ISO 45001 come una "fonte avente il potenziale di causare lesione e malattia". Il punto 6.1.2 richiede alle organizzazioni di stabilire, implementare e mantenere un processo per l'identificazione di questi pericoli in modo proattivo e continuativo. L'obiettivo principale di questa fase è duplice: quello di prevenzione per identificare i pericoli prima che possano causare danni, consentendo l'adozione di misure preventive o di mitigazione e quello di preparazione per fornire alle organizzazioni le informazioni necessarie per prepararsi adeguatamente contro potenziali incidenti o condizioni pericolose, minimizzando così l'impatto sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

L'identificazione dei pericoli dovrebbe essere un processo che considera vari fattori, tra cui:

  • attività lavorative quotidiane e non routinarie, incluse quelle svolte fuori sede o in condizioni variabili
  • comportamenti umani, capacità e altri fattori umani, riconoscendo come le azioni individuali o di gruppo possano introdurre pericoli
  • infrastrutture, attrezzature e materiali utilizzati, esaminando come questi possono presentare potenziali pericoli
  • modifiche all'organizzazione che possono includere nuovi processi, tecnologie o cambiamenti nel layout fisico
  • condizioni di emergenza, preparandosi per eventi imprevisti che potrebbero presentare nuovi pericoli

Un aspetto estremamente importante dell'identificazione dei pericoli è che non si tratta di un'attività una tantum ma di un processo continuo. Le organizzazioni sono incoraggiate a rivedere e ad aggiornare regolarmente la loro identificazione dei pericoli in risposta a cambiamenti interni o esterni, feedback dei lavoratori, incidenti o situazioni che avrebbero potuto portare a un incidente e nuove informazioni su potenziali pericoli. La ISO 45001 sottolinea l'importanza della partecipazione attiva dei lavoratori nel processo di identificazione dei pericoli perché aiuta a garantire che la valutazione sia completa e basata sulla realtà quotidiana delle loro esperienze lavorative. Inoltre, promuove una cultura della sicurezza all'interno dell'organizzazione per aumentare la consapevolezza e l'impegno verso pratiche di lavoro sicure.
Oltre a proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori, l'identificazione dei pericoli aiuta le organizzazioni a rispettare gli obblighi legali e normativi. Le non conformità possono portare a sanzioni, multe e danni alla reputazione; implementando un processo sistematico di identificazione dei pericoli, le organizzazioni dimostrano il loro impegno verso la conformità e la responsabilità sociale e riescono anche ad allocare in modo più efficace le loro risorse. Concentrando gli sforzi sui pericoli più gravi e sulle misure di controllo più efficaci, infatti, è possibile ridurre significativamente i costi associati agli incidenti, come le spese mediche, le perdite di produzione e i danni alle strutture. Questo approccio strategico, quindi, non migliora solo la sicurezza ma contribuisce anche all'efficienza operativa e alla sostenibilità finanziaria. Infine, l'approccio alla gestione della sicurezza basato sull'identificazione dei pericoli è intrinsecamente legato al principio del miglioramento continuo. Analizzando regolarmente i pericoli e valutando l'efficacia delle misure di controllo, le organizzazioni possono adattarsi alle nuove sfide e migliorare costantemente le loro pratiche di salute e sicurezza sul lavoro e questo ciclo di feedback positivo non migliora solamente la sicurezza ma contribuisce anche all'innovazione e all'eccellenza operativa.

Esistono diverse metodologie, ciascuna con le proprie peculiarità, che possono essere adottate dalle organizzazioni per garantire che ogni potenziale fonte di danno sia riconosciuta e valutata adeguatamente. Vediamone qualcuna:

  • ispezioni - le ispezioni regolari sul posto di lavoro sono uno dei metodi più diretti per identificare i pericoli. Possono variare da controlli informali a audit formali condotti da professionisti della sicurezza. Le ispezioni dovrebbero concentrarsi su aree, attrezzature e procedure di lavoro, cercando di individuare anomalie, usura, pratiche non sicure e altre potenziali fonti di pericolo
  • analisi dei processi - questa metodologia implica lo studio dettagliato dei processi lavorativi per identificare i pericoli associati a ciascuna fase di lavoro. Tecniche come l'FMEA o l'HAZOP possono essere utilizzate per esaminare sistematicamente i processi e identificare dove e come potrebbero verificarsi i pericoli
  • brainstorming con i lavoratori - il coinvolgimento attivo dei lavoratori nel processo di identificazione dei pericoli attraverso sessioni di brainstorming è essenziale. Avendo esperienza diretta delle condizioni di lavoro quotidiane, infatti, possono fornire informazioni preziose sui pericoli potenziali che vengono spesso trascurate nelle valutazioni più formali
  • analisi storica degli incidenti - esaminare gli incidenti e le situazioni che hanno portato a un passo da un incidente è un metodo efficace per identificare i pericoli. Questo approccio aiuta a riconoscere dei modelli e delle condizioni di pericolo, fornendo indicazioni su quelle aree che richiedono attenzione
  • check-list - le check-list specifiche per settore o attività sono strumenti utili per garantire che tutti i potenziali pericoli vengano presi in considerazione. Queste liste possono essere basate su normative, standard di settore o best practices e servono come guida per le ispezioni e le valutazioni
  • metodologia SWIFT (Structured What-If Technique) - la tecnica SWIFT è un metodo strutturato che pone domande ipotetiche per stimolare il pensiero critico riguardo ai potenziali pericoli. È particolarmente utile nelle fasi iniziali di un progetto o in situazioni dove mancano dati storici dettagliati. Si tratta di un metodo di valutazione dei rischi utilizzato per identificare potenziali pericoli e valutare le conseguenze di eventi ipotetici in vari scenari. Si basa su un approccio strutturato che pone domande del tipo "Cosa succederebbe se...?" per stimolare la discussione di gruppo sui possibili rischi

Per tenere traccia del lavoro fatto per ciò che concerne i pericoli, possiamo utilizzare gli indicatori di performance come:

  • Tasso di infortuni
  • Numero di giorni persi a causa degli infortuni
  • Tasso di incidenza degli infortuni
  • Numero di audit di sicurezza completati
  • Numero di segnalazioni proattive di pericoli da parte dei lavoratori
  • Percentuale di lavoratori che hanno completato la formazione sulla sicurezza

Il concetto di "rischio" e gli strumenti per valutarlo

Nel contesto della ISO 45001, il "rischio" è definito come "l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi", in particolare quelli relativi alla salute e sicurezza sul lavoro. Questo significa che, per fare una buona valutazione dei rischi, non dovremo considerare solo le potenziali conseguenze negative (lesioni o problemi di salute) derivanti dalle attività lavorative ma anche come l'incertezza (la mancanza di previsione o controllo) influenzi la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di prevenzione di incidenti e malattie professionali.

La valutazione dei rischi secondo il punto 6.1.2 si configura come un processo dinamico e iterativo che comporta diverse fasi:

  • identificazione dei rischi: anche se il focus è sulla valutazione, il primo passo rimane riconoscere le situazioni o le attività che potrebbero portare a danni alla salute o sicurezza dei lavoratori
  • analisi dei rischi: determinare la natura dei rischi identificati e le possibili conseguenze, valutando la gravità del danno e la probabilità che esso si verifichi
  • valutazione dei rischi: confrontare il livello di rischio rilevato con i criteri di rischio predefiniti per decidere in merito all'accettabilità del rischio stesso

Il punto 6.1.2 enfatizza l'importanza di un approccio proattivo alla gestione dei rischi, sollecitando le organizzazioni a identificare e a valutare i rischi prima che questi possano causare danni. Questo richiede un impegno costante nel monitorare e riesaminare i rischi in base ai cambiamenti delle circostanze lavorative, alle innovazioni tecnologiche, ai nuovi dati sulla salute dei lavoratori e ad altre informazioni rilevanti.

Per supportare le organizzazioni nella valutazione dei rischi, la norma ISO 45001 non prescrive metodologie specifiche, lasciando libertà nell'adozione di strumenti e tecniche che meglio si adattano alle specificità dell'ambiente lavorativo. Tuttavia, è fondamentale che questi strumenti permettano di effettuare valutazioni sistematiche, coerenti, ripetibili e registrabili, al fine di garantire l'efficacia delle misure di gestione dei rischi adottate.

Esistono diverse tecniche per valutare i rischi, ciascuna con i propri vantaggi e contesti di applicazione. Vediamo insieme tre delle metodologie più efficaci:

  • la matrice di valutazione del rischio - è uno strumento visivo semplice ma potente per valutare i rischi perché combina la probabilità di occorrenza di un evento dannoso con la gravità delle sue conseguenze. Questo approccio permette di classificare i rischi in categorie (ad esempio, basso, medio, alto) e di dare una priorità alle azioni di mitigazione.
    implementazione pratica - occorre stabilire criteri chiari per quanto riguarda la probabilità (ad esempio, improbabile, possibile, probabile) e la gravità (ad esempio, lieve, moderata, critica).
    classificazione dei rischi: utilizzare la matrice per posizionare ciascun rischio identificato, facilitando la visualizzazione delle priorità
    azione: concentrare le risorse di mitigazione sui rischi classificati come "alto" per ridurre efficacemente l'esposizione al rischio
  • analisi qualitativa - l'analisi qualitativa valuta i rischi basandosi sulla descrizione e sull'esperienza piuttosto che su numeri precisi. Questo approccio è particolarmente utile nelle fasi iniziali della valutazione dei rischi o quando i dati quantitativi non sono disponibili.
    implementazione pratica - workshop e brainstorming: coinvolgere team multidisciplinari per identificare e valutare i rischi attraverso discussioni e scambio di esperienze
    checklist e ispezioni: utilizzare checklist specifiche per il settore e ispezioni regolari per identificare i rischi potenziali
    priorità: assegnare una priorità ai rischi basandosi sul consenso del team, tenendo conto dell'esperienza e della percezione del rischio
  • analisi quantitativa - l'analisi quantitativa valuta i rischi utilizzando dati numerici per determinare la probabilità e l'impatto dei rischi. Questo metodo è più preciso e si basa su calcoli statistici, modelli finanziari o stime di esposizione
    implementazione pratica - raccolta dati: raccogliere dati storici, statistiche di incidenti e altre informazioni quantitative relative ai rischi
    modellazione dei rischi: utilizzare software specifico o modelli matematici per analizzare i dati e valutare i rischi
    valutazione dell'impatto finanziario: calcolare il costo potenziale degli incidenti per aiutare a dare la giusta priorità agli interventi basati sul loro impatto finanziario

La determinazione della probabilità e della gravità dei rischi è un passaggio molto delicato nel processo di valutazione dei rischi che aiuta le organizzazioni a comprenderne l'entità e a stabilire le priorità di intervento. Questa fase consente di quantificare il livello di rischio associato a ciascun pericolo, facilitando la decisione su quali misure di controllo implementare per ridurre o eliminare i rischi.

La probabilità di un rischio si riferisce alla frequenza con cui ci si aspetta che si verifichi un evento dannoso e può essere basata su dati storici, esperienze precedenti, analisi di incidenti simili nel settore o stime da parte di esperti. La probabilità è spesso classificata su una scala che va da "molto improbabile" a "molto probabile".

La gravità di un rischio indica l'impatto potenziale di un evento dannoso per la salute e la sicurezza dei lavoratori che può variare da lievi infortuni che richiedono un intervento minimo, a conseguenze gravi, come lesioni permanenti o addirittura la morte. La valutazione della gravità considera l'estensione del danno che potrebbe essere causato da un evento.
Per determinare la gravità si deve effettuare la valutazione dell'impatto, cioè analizzare le conseguenze potenziali di un evento rischioso, considerando sia gli impatti fisici che quelli psicologici sui lavoratori.

La combinazione delle valutazioni di probabilità e gravità fornisce una misura complessiva del livello di rischio. Questo approccio permette di classificare i rischi in categorie (ad esempio, "accettabile", "tollerabile", "moderato", "elevato", "estremo") e di determinare le priorità per l'azione. Le organizzazioni possono quindi concentrare le loro risorse sul controllo dei rischi con la più alta combinazione di probabilità e gravità, ottimizzando l'efficacia delle misure di mitigazione.

Una volta valutati i rischi, il passo successivo nel processo di gestione della sicurezza e della salute sul lavoro è l'identificazione e l'implementazione delle misure di controllo appropriate.
Un approccio sistematico e gerarchico è fondamentale per scegliere le misure di controllo più efficaci e sostenibili, la gerarchia dei controlli - infatti - è un concetto ampiamente riconosciuto nella gestione dei rischi perché dà una priorità alle misure di controllo in base alla loro efficacia:

  • eliminazione: rimuovere il pericolo alla fonte è il modo più efficace per gestire i rischi. Questo approccio comporta la rimozione totale del pericolo dall'ambiente di lavoro. Ad esempio, se un processo di lavoro comporta l'uso di una sostanza chimica pericolosa, l'eliminazione del rischio potrebbe significare trovare un modo per completare il processo senza utilizzare quella sostanza
  • sostituzione: quando l'eliminazione non è praticabile, il passo successivo nella gerarchia è la sostituzione. Questo metodo implica la sostituzione di materiali, attrezzature, sostanze o processi pericolosi con alternative più sicure. La sostituzione mira a ridurre il livello di rischio mantenendo la stessa funzionalità
  • controlli ingegneristici: si concentrano sulla progettazione o sulla modifica delle attrezzature, delle installazioni o del processo produttivo per ridurre o eliminare i rischi. Questi controlli sono incorporati direttamente nell'ambiente di lavoro, come l'installazione di sistemi di ventilazione per ridurre l'esposizione a sostanze pericolose o la modifica delle macchine per prevenire l'accesso alle parti in movimento
  • controlli amministrativi: includono cambiamenti nelle procedure di lavoro, nella formazione dei lavoratori, nella pianificazione del lavoro e in altre politiche organizzative per ridurre l'esposizione ai pericoli. Esempi di controlli amministrativi includono la rotazione dei lavori per limitare l'esposizione a sforzi ripetitivi, la formazione sulla sicurezza e l'istituzione di procedure di lavoro sicure
  • dispositivi di protezione individuale (DPI): i DPI rappresentano l'ultimo livello di difesa nella gerarchia dei controlli di sicurezza e dovrebbero essere utilizzati quando i rischi non possono essere adeguatamente controllati con metodi più efficaci. Includono articoli come caschi, occhiali di protezione, guanti, protezioni auricolari e respiratori. Anche se i DPI possono prevenire lesioni gravi, non eliminano il pericolo e dipendono dalla corretta scelta, uso e manutenzione da parte dei lavoratori

L'implementazione efficace delle misure di controllo richiede una pianificazione dettagliata, risorse adeguate e un impegno costante da parte di tutti i livelli organizzativi. Si parte definendo chiaramente le azioni, le tempistiche e le responsabilità per l'implementazione delle misure di controllo e assicurandosi che tutti i lavoratori siano adeguatamente formati e informati riguardo le misure di controllo e il loro corretto utilizzo. Si stabiliscono meccanismi per monitorare l'efficacia delle misure di controllo e per apportare modifiche se necessario; questo include la revisione periodica dei rischi e delle misure di controllo in risposta ai cambiamenti nell'ambiente di lavoro o in seguito agli incidenti. Va valutato l'impatto a lungo termine delle misure di controllo sulla sostenibilità operativa e ambientale, bilanciando i costi delle misure di controllo con i benefici in termini di riduzione dei rischi.

La gerarchia dei controlli di sicurezza fornisce una struttura logica per l'identificazione e l'implementazione delle misure di controllo dei rischi. Le organizzazioni dovrebbero iniziare con tentativi di eliminare i pericoli e procedere attraverso la gerarchia solo quando non è possibile una riduzione totale del rischio. Questo approccio assicura che le misure di controllo siano applicate in modo efficace, minimizzando la dipendenza dai DPI che proteggono l'individuo ma non rimuovono il pericolo. L'applicazione efficace della gerarchia dei controlli richiede una valutazione continua dei rischi, una progettazione attenta delle soluzioni di mitigazione e un impegno all'educazione e alla formazione dei lavoratori. Adottando questo approccio stratificato, le organizzazioni possono creare ambienti di lavoro più sicuri e ridurre significativamente il potenziale di incidenti e di malattie professionali.

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Le opportunità di migliorare in termini di salute e sicurezza sul lavoro

Chiudiamo il nostro commento al punto 6.1.2 della ISO 45001 con la valutazione delle opportunità di migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro che non è solo una parte integrante del sistema di gestione basato sulla ISO 45001 ma rappresenta anche un cambio di paradigma nella gestione della sicurezza sul lavoro. Tradizionalmente, infatti, gli sforzi si sono sempre concentrati su come mitigare i rischi e prevenire gli infortuni ma il punto 6.1.2 sposta l'attenzione verso un approccio proattivo, cercando modi per migliorare attivamente le condizioni di lavoro, promuovere una cultura della sicurezza positiva e incrementare l'efficacia del sistema di gestione della sicurezza.

Le opportunità identificate possono variare dai miglioramenti tecnologici, alle modifiche ai processi lavorativi, ai programmi di formazione e sviluppo, fino alle iniziative per rafforzare la leadership e l'impegno nei confronti della sicurezza.

Nel contesto della salute e sicurezza sul lavoro, il concetto di opportunità si estende ben oltre la semplice prevenzione degli incidenti o il rispetto delle normative vigenti perché rappresenta un approccio proattivo e orientato al miglioramento continuo che mira a creare un ambiente di lavoro più sicuro, più sano e più motivante per tutti i dipendenti. La ISO 45001, infatti, enfatizza l'importanza di andare oltre la gestione dei rischi per esplorare e sfruttare ogni possibilità di elevare gli standard di sicurezza e benessere nell'ambiente lavorativo.

Incoraggiare la ricerca di opportunità stimola l'innovazione e l'adozione di soluzioni creative per risolvere problemi di sicurezza e migliorare il benessere dei lavoratori, anche nell'ottica del fatto che un ambiente di lavoro che valorizzi attivamente e cerchi di migliorare la salute e la sicurezza è più probabile che motivi e coinvolga le persone.

Integrare la sicurezza e il benessere come valori fondamentali dell'organizzazione contribuisce a creare un'impresa sostenibile che protegge i suoi lavoratori e rispetta l'ambiente.

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