METODOLOGIA HAZOP

Una metodologia per identificare i problemi legati agli impianti

 

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La metodologia HAZOP è stata sviluppata per identificare e valutare due tipologie di problemi connessi all'utilizzo di un impianto:

  • le situazioni di pericolo, ovvero qualunque evento che possa produrre il ferimento del personale, come, ad esempio, un rilascio catastrofico di sostanze tossiche, infiammabili o esplosive (hazard analysis)
  • i problemi di operatività che, anche se non pericolosi per la salute degli operatori, possono compromettere l'affidabilità del processo dell'impianto (operability analysis)

La HAZOP può essere utilizzata sia in fase di progettazione, per prevenire le situazioni di pericolo, sia per analizzare un impianto già in funzione. In quest'ultimo caso è di fondamentale importanza l'acquisizione di tutto il materiale a dispozione: schemi progettuali del sistema, schemi di flusso (sia fisico che logico), manuali operativi e delle macchine e del sistema di controllo e gestione.

Una volta raccolti tutti i dati a disposizione e dopo aver preso visione dell'intero processo, si suddivide il sistema in sottosistemi elementari (ad esempio unità di accumulo, impianto di pompaggio, impianto di miscelazione, ecc.) che prendono il nome di nodi.
Tale scomposizione viene fatta tenendo presente il livello di dettaglio dello studio che vogliamo realizzare.

Per ogni unità logica (o nodo) individuata si procede alla definizione di tutti quei parametri che regolano il processo, come temperatura, pressione, concentrazione, ecc.
Il concetto base della metodologia HAZOP è che un processo industriale lavora bene se si trova ad operare nelle condizioni di progetto. Quindi per fare in modo che tale processo operi correttamente, si devono identificare tutte le possibili alterazioni e deviazioni da queste condizioni.

Questa ricerca viene fatta, per ogni nodo, applicando delle parole guida ai parametri di processo precedentemente definiti. tali parole guida sono fissate in precedenza e, ad esempio, possono essere: "no", "di più", "di meno", "invece di", "così come", ecc.

Si ottengono, così, delle combinazioni strutturate in quetso modo:

"Nodo": "parola chiave" + "parametro" = "deviazione potenziale" (ad esempio: "sistema pompaggio": "No" + "portata" = "nessuna portata").

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Si ricavano così tutte le possibili deviazioni, si identificano le cause che le hanno prodotte e quali conseguenze potrebbero generare. Nelle elaborazioni di queste ultime si deve tenere conto anche degli effetti a catena sugli altri nodi relativi alle successive fasi del processo.

Si procede poi ad un'analisi dei sistemi di protezione presenti sull'impianto ed, infine, si cerca di determinare le possibili soluzioni alle criticità individuate e gli interventi utili a migliorare la sicurezza dell'impianto.

L'applicazione della metodologia HAZOP, normalmente, si conclude poi con la compilazione di opportune tabelle, contenenti tutte le informazioni emerse durante le analisi dell'impianto studiato.

PER SAPERNE DI PIU':

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