LEADERSHIP E TEAM BUILDING DI SUCCESSO

di Luisa Macciocca Massimo e Raffaele Massimo

Vi presentiamo un estratto del libro "Leadership e team building di successo di Luisa Macciocca Massimo e Raffaele Massimo che abbiamo trovato interessante per chiunque voglia mettere in piedi una squadra di successo. Buona lettura!

Grandezza caratteri: piccoli | medi | grandi

(Tratto dal libro: "Leadership e team building di successo" di Luisa Macciocca Massimo e Raffaele Massimo.
In questi due estratti si parla di come il leader di un team debba saper gestire i caratteri e di come debba essere cosciente degli interessi individuali dei singoli membri del gruppo).

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Il leader e la gestione dei caratteri

Il leader si trova a mixare in maniera efficace gli elementi culturali propri del gruppo con quelli dell'organizzazione, favorendo, in ciascuna persona, la percezione di un senso di rassicurazione che deriva tanto dall'appartenenza al gruppo quanto, ancora di più, dalla presenza del leader stesso.

Il leader deve fare un uso strategico del mix culturale che caratterizza il suo gruppo, nel senso di riuscire ad interpretare ed utilizzare le sinergie che emergono dai vari caratteri presenti, sapendo che la cultura del gruppo e quella dell'organizzazione di appartenenza si influenzano, mentre un ulteriore influenzamento, ancora più aggressivo, proviene dall'incessante cambiamento che si produce nell'ambiente esterno, relativo a fenomeni sociali, di moda, valoriali, legali, politici, indotti dall'integrazione globale.

Un leader che intende mantenere il successo delle sue relazioni in azienda deve, perciò:

  • interpretare le differenze culturali che caratterizzano i vari gruppi che compongono il sistema organizzativo di cui lui è parte (azienda, ministero, associazione professionale, ecc.);
  • utilizzare in maniera utilitaristica i punti forti delle differenze che caratterizzano il proprio team per raggiungere con maggiore efficacia gli obiettivi organizzativi, riuscendo a trarre vantaggio da tale conoscenza per rinforzare lo stile di gruppo da lui diretto;
  • contribuire al miglioramento continuo del proprio gruppo creando un forte spirito di squadra e di appartenenza all'organizzazione nel suo complesso, mediante l'integrazione del suo team con gli altri gruppi aziendali

Quest'ultimo punto trae vantaggio dall'impiego del sistema interno di comunicazione e di formazione, perché tale sistema ha, fra i suoi obiettivi, anche quello di ridisegnare ed integrare fra loro le competenze alla luce dell'integrazione interpersonale e degli uffici.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla nuova ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato.
In calce all'articolo riporteremo quotidianamente un aggiornamento sulla norma)

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Il leader e l'interesse individuale

Per il leader riuscire a far condividere le norme che regolano i comportamenti delle persone da lui coordinate è fondamentale per l'unità del gruppo stesso. Un esempio noto a tutti è quello relativo alle riunioni di condominio: queste rappresentano forse uno dei pochi momenti in cui le persone che vivono insieme in un palazzo prendono coscienza di dover condividere le decisioni e stabilire regole comuni per gestire obiettivi d'interesse collettivo.

Per affrontare queste necessità, i condomini, seguendo le indicazioni di un capo riconosciuto (l'amministratore), si riuniscono ed esaminano insieme le questioni più varie. All'amministratore spetta l'ingrato ruolo di mediare fra le posizioni, spesso rigidamente contrapposte, con l'obiettivo di vedere riconosciuta la propria leadership.
In tali circostanze emergono spesso contrasti molto vivaci, che rendono, a molti, tali riunioni insopportabili. Gran parte dei contrasti avvengono per motivi molto futili e si spiegano soltanto riflettendo sul fatto che le riunioni di condominio come tutte le assemblee, sono un'occasione nella quale alcuni dei presenti strumentalizzano le situazioni a loro vantaggio, facendole diventare occasioni di confronto, se non di vero conflitto, attraverso le quali dare sfoggio spesso della propria aggressività.

Nelle riunioni di questo tipo, in cui non esistono gerarchie e tutti si sentono liberi di pretendere d'imporre agli altri le soluzioni più strane per affrontare i problemi comuni, agli amministratori spetta il compito di esprimere tutta la loro bravura per arrivare alla conclusione con risultati concreti. Ma non sempre ovviamente è possibile, perché gli interessi personali sono spesso molto forti.

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