ZETTELKASTEN ANALOGICO O DIGITALE?

Costruire il nostro secondo cervello con la carta o con i file? Sorprendentemente non c'è un metodo migliore dell'altro

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"Scriviamo non solo quelle cose che temiamo di non ricordare altrimenti, ma anche le stesse cose che cerchiamo di memorizzare. Ogni sforzo intellettuale inizia con una nota. La scrittura gioca un ruolo così centrale nell'apprendimento, nello studio e nella ricerca che è sorprendente quanto poco ci pensiamo"
(Sönke Ahrens - Autore di "How to take notes")

"Non si può pensare senza scrivere"
(Niklas Luhmann - Inventore del metodo Zetteikasten)

Ti consiglierei di leggere con una penna in mano, e di inserire in un libriccino brevi accenni di ciò che trovi curioso, o che possa essere utile; poiché questo sarà il metodo migliore per imprimere tali particolari nella tua memoria"
(Benjamin Franklin - Scienziato e politico)

Per ciò che riguarda il knowledge management, ci eravamo lasciati con la spiegazione del concetto di Zettelkasten, uno strumento potentissimo per costruire una buona base di conoscenza personale. La metodologia si basa sul fatto che, quando si assimilano davvero concetti che per noi sono importanti, proprio in quel momento il nostro cervello cambia e noi stessi cambiamo perché i nostri pensieri non sono altro che gli "output" degli "input" di cui ci nutriamo. Questo, però, a patto di ricordarseli questi input così importanti per noi!
Avevamo concluso l'articolo precedente con la "domanda fatidica": note su carta o note in formato elettronico? In realtà, potrebbe sembrare una domanda inutile da farsi in questo periodo storico in cui tutto è digitale ma, in realtà, così inutile non è, visto che molti scienziati ci hanno spiegato che, scrivendo un concetto su carta, il cervello lo assimila meglio rispetto a quanto lo si fa usando un supporto digitale. E poi c'è la questione che ognuno di noi è diverso dagli altri e, dunque, il metodo che può essere congeniale a qualcuno, potrebbe non essere adatto per un'altra persona. Magari la soluzione migliore per noi è una combinazione di analogico e digitale: apppunti cartacei per progetti specifici e appunti digitali per costruire un vero e proprio "cervello esterno" o, ancora, appunti cartacei per "catturare" al volo quello che ci colpisce e appunti digitali per "fermarlo" nel tempo e poterlo recuperare facilmente grazie alla tecnologia.

Per ciò che riguarda il metodo gestito su un supporto cartaceo, abbiamo scritto già abbondantemente nell'articolo in cui vi abbiamo spiegato cos'è il metodo Zettelkasten e, comunque, c'è ben poco da spiegare a chi vuole prendere appunti su carta e fissare nella mente i concetti che l'hanno colpito, riportandoli su cartoncini e conservandoli in modo da poter fare collegamenti tra loro. Ci limitiamo a dire che, secondo alcuni esperti, le note su carta sono migliori perché i cartoncini possono essere mescolati e disposti facilmente uno accanto all'altro per cercare collegamenti che non risultano immediatamente evidenti. Un altro indubbio vantaggio della carta è che dovete per forza scrivere da capo un appunto e non potete copia-incollarlo, ad esempio da un articolo, come fareste in digitale. Come abbiamo visto nell'articolo precedente sullo Zettelkasten, la rielaborazione del concetto è fondamentale per l'apprendimento. Certo, potremmo pensare che stiamo semplicemente sprecando tempo a riscrivere qualcosa che può essere copia-incollato ma la produttività nella costruzione della conoscenza non può assere assimilata a una catena di montaggio perché idee e associazioni non si costruiscono in un processo lineare e graduale che sarebbe più "efficiente" se i passaggi fossero fatti più velocemente. Il collo di bottiglia per la produzione di idee non è la velocità con cui possiamo scrivere. Quindi, se può sembrare noioso e inutile scrivere con parole nostre qualcosa che abbiamo appena letto, è esattamente così che ci accorgiamo se non abbiamo compreso bene qualcosa o se c'è un modo più chiaro per spiegare il concetto o come collegarlo a un'altra nota.

Venendo a chi vuole essere completamente digitale, non vi raccontiamo certamente niente di nuovo dicendovi che esistono dozzine di programmi e applicazioni per prendere appunti. Le opzioni disponibili sono tante e l'offerta cambia in continuazione per cui non ci resta che consigliarvi di scegliere quella con cui vi trovate meglio e che, probabilmente, già utilizzate. Prendere appunti è la parte facile di applicazione del metodo: l'abbiamo fatto tutti, siamo abituati a farlo e da sempre procediamo con gli strumenti che per noi funzionano. Il valore del metodo Zettelkasten, però, lo si costruisce nella seconda fase di applicazione, quella in cui iniziamo a costruire il nostro "secondo cervello", una struttura - fisica o digitale - in cui far confluire i concetti appresi, distillandoli da una massa di informazioni inutili e conservandoli in modo da poterli ritrovare facilmente ma anche da poterli utilizzare per costruire una base di conoscenza che sia solo nostra e che ci permetta di fare le nostre connessioni tra un concetto e l'altro. Per ciò che riguarda gli appunti, quindi, ci limitiamo a dirvi che il processo deve essere reso facile e piacevole. Se scrivere un'idea che avete appena letto su un libro o ascoltato in un corso diventa troppo complicato, siamo abbastanza certi che la perderete per strada. Accertatevi anche che, se scegliete una soluzione digitale, sia possibile scrivere le vostre note anche quando non siete collegati alla rete, che queste note siano "leggere" e non occupino troppo spazio di archiviazione e che non ci mettano troppo per essere caricate all'interno di un programma complesso. Attenzione anche alla applicazioni proprietarie che non vi consentono una semplice esportazione del testo per poterlo leggere tramite altri programmi.

Veniamo finalmente alla seconda parte dell'applicazione del metodo Zettelkasten: la costruzione dell'archivio. In questo caso, chi procederà con un supporto cartaceo potrà scegliere i classici cartoncini o i formati previsti per la preparazione delle flashcard e c'è poco da aggiungere.
Per chi, invece, preferisse costruire l'archivio in digitale, vi suggeriamo l'utilizzo di quello che - a nostro giudizio - attualmente è il migliore programma sul mercato, soprattutto perché è completamente gratuito (almeno nelle sue funzionalità più importanti che sono le uniche che servono davvero a un professionista) e perché si basa sui file archiviati sul vostro computer (o sul vostro cloud) e non su un server di proprietà degli sviluppatori del programma. Questo significa che, qualsiasi cosa accadrà in futuro, voi potrete sempre essere i proprietari di ciò che avete inserito nell'archivio, senza dover pagare dei soldi per esportare il materiale. Un altro indubbio vantaggio del programma è che si basa interamente sul linguaggio Markdown estremamamente semplice e leggibile anche senza il supporto del programma con un'applicazione semplice come il "blocco note". Senza scendere troppo negli aspetti tecnici, tutto questo significa che, una volta inserite le vostre note nel programma, rimarranno sempre vostre perché risiedono sul vostro computer o su un supporto di archiviazione di vostra scelta e che sarete sempre in grado di leggerle, anche in futuro. Non è poco in un mondo tecnologico che si muove così in fretta, visto che stiamo parlando di un progetto a lunghissimo termine che potrà accompagnarvi per tutta la vostra vita. Molti di voi avranno indovinato di quale programma stiamo parlando: si tratta di Obsidian di cui non stiamo a spiegarvi il funzionamento perché in rete trovate moltissimo materiale e tutorial veri e propri. Al massimo, visto che noi lo stiamo utilizzando con grande piacere, se doveste aver bisogno di chiarimenti, chiedeteceli tranquillamente, saremo felici di darvi una mano!

In ogni caso, che scegliate di procedere in modo analogico, in modo digitale o seguendo un metodo misto - la carta per gli appunti veloci e la tecnologia per la costruzione dell'archivio vero e proprio - ricordatevi il principio di base dello Zettelkasten: ogni nota è un concetto e i singoli concetti non vanno organizzati in modo gerarchico per potersi associare facilmente anche se appartengono a "mondi" diversi. Solo così, infatti, sarà possibile costruire il vostro personalissimo knowledge management. Niente note duplicate da archiviare in diverse cartelle relative a diversi argomenti, quindi. Obsidian vi permette di ragionare esattamente in questo modo perché le note vengono organizzate in modo da poter arrivare a ognuna di loro attraverso vari percorsi e da poter collegare quella nota ad altre. Ricordate che, a differenza di un catalogo a schede di una vecchia biblioteca, lo scopo di uno Zettelkasten non è solamente trovare una singola nota ma esplorare le connessioni tra le note.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato. Riporteremo quotidianamente tutti i nostri articoli sulla norma)

Concludendo, una buona struttura per il personal knowledge management è qualcosa di cui ci si può fidare, capace di sollevarci dal fardello di ricordare e tenere traccia di tutto. Se possiamo fidarci del sistema, possiamo lasciar andare il tentativo di tenere tutto a mente e possiamo iniziare a concentrarci su ciò che è importante: il contenuto, l'argomento e le idee. Abbiamo bisogno di una struttura esterna affidabile e semplice per compensare i limiti del nostro cervello.

Alcuni preferiscono la vecchia versione con carta e penna e va bene, se per loro funziona, perché i computer possono comunque velocizzare solo una parte relativamente minore del lavoro, come l'aggiunta dei collegamenti e la formattazione dei riferimenti. Non possono accelerare la parte principale del metodo che è pensare, leggere e capire. La versione digitale è fantastica per la mobilità. Il metodo misto forse è il migliore. La cosa importante è che il sistema sia progettato per ripresentarci periodicamente idee che abbiamo già dimenticato, consentendo al nostro cervello di concentrarsi sul processo del pensiero invece che sul tentativo di ricordare.

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