GUIDARE CON L'INTELLIGENZA EMOTIVA

Staff di QualitiAmo

Cos'è l'intelligenza emotiva e a cosa serve se siete leader o responsabili di un settore o di un gruppo?

intelligenza emotiva

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Sono passati circa due decenni dagli studi con i quali Daniel Goleman dimostrò che l'intelligenza emotiva è due volte più importante delle altre capacità nel determinare una leadership estremamente forte.
Nel suo libro: "Intelligenza emotiva" spiegò che, gestendo le nostre emozioni e relazionandoci bene con gli altri, è possibile ottenere un'influenza maggiore sulle persone e un benessere personale difficilmente raggiungibile con altre modalità.

Questo tipo di intelligenza emotiva non è solamente un tratto innato di alcune persone ma può essere appreso. Diventare più in sintonia con le vostre emozioni vi permette di determinare come usare questi sentimenti in modo più produttivo per rendere le vostre decisioni più forti, per superare i pensieri negativi, per controllarvi nelle situazioni instabili o per capire gli altri quando agiscono in un modo che vi sorprende o vi fa arrabbiare.

Se state scrivendo un'e-mail difficile oppure state cercando di mantenere la calma in una trattativa complicata o, ancora, state gestendo un rapporto complesso, una serie di modelli e di tattiche possono aiutarvi ad affrontare la situazione tenendo conto dell'elemento umano.

Grazie all'intelligenza emotiva è possibile:

  • identificare chiaramente e gestire le proprie emozioni;
  • persuadere e influenzare gli altri;
  • migliorare i rapporti con i colleghi che hanno caratteri difficili;
  • rispondere in maniera produttiva allo stress;
  • gestire conversazioni tese;
  • usare le vostre sensazioni (oltre ai dati) per prendere le decisioni migliori;
  • evitare cali emozionali durante le negoziazioni;
  • reagire alle situazioni difficili in maniera resiliente;
  • aiutare i collaboratori, i colleghi e le altre persone che formano un team insieme a voi a sviluppare l'intelligenza emozionale

Ma cos'è e a cosa serve l'intelligenza emozionale?
Piaccia o meno, i leader e i responsabili si trovano a gestire l'umore dei loro collaboratori. I leader più dotati riescono a farlo utilizzando una miscela di abilità psicologiche noto come intelligenza emotiva. Sono consapevoli di sé ed empatici. Possono leggere e regolare le proprie emozioni mentre colgono intuitivamente come si sentono gli altri per avere sempre sotto controllo lo stato emotivo della propria organizzazione.

E da dove viene l'intelligenza emozionale e come si impara a usarla?
In parte è dovuta alla predisposizione genetica, in parte all'esperienza di vita ma, in gran parte, può essere appresa con la formazione e col giusto addestramento.
Attenzione! Non stiamo parlando di manipolazione delle persone per portarle a fare quello che si vuole ma di imparare a gestire al meglio le situazioni che ci ritroviamo davanti grazie a una maggiore comprensione delle nostre emozioni e di quelle altrui. Se ci pensate bene, in fondo, è raro che i conflitti sorgano semplicemente tra persone che hanno idee diverse. Nascono tra persone che hanno posizioni diverse e radicalizzate che, per carattere, si sopportano poco e che tendono a polarizzarsi invece di provare ad ascoltare le motivazioni dell'altro. Avete una vaga idea di quante energie si potrebbero risparmiare e di quanto tempo si potrebbe dedicare ad altro, semplicemente applicando un po' di intelligenza emotiva nelle nostre organizzazioni? Una delle lamentele più comuni che si sentono sui leader, in particolare quelli neopromossi, è che manchi loro empatia. Il problema è che sono stati promossi perché erano individui in grado di raggiungere buoni risultati in autonomia ma lavorare bene senza dover gestire dei collaboratori purtroppo non insegna a diventare un bravo membro di una squadra.

Da un punto di vista scientifico, l'intelligenza emotiva può essere definita come la capacità di percepire accuratamente le nostre emozioni e quelle degli altri, accompagnata dalla bravura nel cogliere e comprendere i segnali che le emozioni inviano continuamente sulla salute delle relazioni per gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Non include necessariamente qualità come l'ottimismo, l'iniziativa e la fiducia in se stessi che alcune definizioni popolari le attribuiscono. Una persona con una forte intelligenza emotiva può essere realista invece che ottimista e insicura invece che sicura. Al contrario, una persona molto sicura di sé e ottimista può mancare completamente di intelligenza emotiva.
I ricercatori hanno utilizzato dei test per misurare l'accuratezza delle persone nell'identificare e comprendere le emozioni. Hanno chiesto loro di identificare le emozioni trasmesse da una serie di volti e hanno visto che gli individui che avevano ottenuto i punteggi più alti in questi test erano effettivamente diversi dagli altri. Nel mondo del lavoro, ad esempio, sembravano più capaci di gestire i reclami dei clienti o di mediare le controversie. Erano anche bravi a rendere molto forti e personali i legami con i collaboratori e con i clienti per mantenerli nel lungo termine.

Ovviamente, l'intelligenza emotiva non è l'unico modo per raggiungere il successo come leader: Un brillante stratega può massimizzare i profitti ed essere in grado di assumere dipendenti di talento anche senza instaurare forti legami personali con loro ma occorre un pizzico di fortuna in più. Se il mercato è in forte espansione,
i concorrenti sono maldestri e chi è sopra di voi si rivela un incapace, il successo arriva comunque. Se siete
incredibilmente intelligenti, potete far fronte a una mancanza di intelligenza emotiva fino a quando le cose non si complicano troppo. Vale la pena esplorare, però, anche questo aspetto se può migliorarci la vita, non credete?

L'intelligenza emotiva può essere appresa e migliorata a qualsiasi età. In effetti, i dati degli studiosi mostrano che, in media, l'intelligenza emotiva delle persone tende ad aumentare con l'avanzare dell'età.

Quello che vi serve per iniziare è una valutazione sincera dei vostri punti di forza e dei vostri limiri da parte di persone che li conoscono bene e delle cui opinioni vi fidate ciecamente. Individuate le aree nelle quali dovete migliorare e usate la quotidianità del lavoro come laboratorio per l'apprendimento. Esercitatevi a gestire le diverse situazioni e imparate un po' alla volta come si può comprendere che le posizioni delle parti stanno per avviarsi verso un conflitto e come cambiare questo stato di cose. Mettere in pratica quotidianamente i consigli ricevuti: vi aiuterà a sviluppare specifiche capacità di intelligenza emotiva, capacità che dureranno e miglioreranno negli anni.

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Ma quali sono le componenti che vanno a costituire l'intelligenza emotiva? Daniel Goleman ne ha individuate cinque:

  • consapevolezza di sé - significa conoscere le proprie emozioni, i punti di forza, le debolezze, ciò che ci motiva, i nostri valori e gli obiettivi che abbiamo. Per ognuno di questi fattori dovremo essere coscienti dell'impatto che hanno sulle altre persone;
  • autocontrollo - abitudine a controllare le proprie emozioni e i propri impulsi quando sono troppo dirompenti;
  • motivazione - riuscire a trovare sempre la motivazione per arrivare là dove si vuole.;
  • empatia - la si esercita quando ci caliamo nei panni degli altri, quando ci sforziamo di provare ciò che provano le altre persone, soprattutto quando si deve prendere una decisione;
  • abilità sociali - si esercitano sfruttando positivamente le relazioni per avere un supporto nel muoverci verso la direzione desiderata

Molte persone saltano alla conclusione che l'intelligenza emotiva che hanno a disposizione sia predeterminata. Pensano: “Non potrei mai essere bravo in questo, quindi perché preoccuparsi?" La questione, in questo caso, non è la mancanza di capacità di cambiare ma la mancanza di motivazione al cambiamento.

La crescita e lo sviluppo nel campo della leadership non sono poi così diversi da quelli in altre aree in cui le persone cercano in continuazione di cambiare il proprio comportamento. Se volete avere maggiore intelligenza emotiva, dovete semplicemente aver voglia di esercitarvi e di cambiare. E' un po' come andare in palestra: non raggiungerete i risultati subito ma, dopo sei mesi o un anno saranno visibili a tutti.

L'intelligenza emotiva, quindi, è come un'abilità matematica o musicale. Potete diventare musicisti se vi manca l'attitudine naturale? Sì, se prendete lezioni e vi esercitate abbastanza. Ma non diventerete mai Mozart. Allo stesso modo, l'intelligenza emotiva si può sviluppare e, anche se con l'allenamento non arriverete ai livelli di chi ha già una predisposizione naturale all'autoconsapevolezza, all'empatia e a tutte le caratteristiche che abbiamo visto sopra, raggiungerete il livello necessario per gestire meglio la quotidianità del lavoro e della vostra vita. Migliorarsi, però è sempre possibile!

PER SAPERNE DI PIU':
L'arte della critica di Daniel Goleman
Essere un vero leader: l'intelligenza emotiva