CURRICULUM, LETTERA E COLLOQUIO:
LE PAROLE GIUSTE

Il professionista della Qualità cerca lavoro

 

colloquio

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Non si può certo dire che il periodo non sia adatto a rispolverare il proprio curriculum e, con esso, la lettera di presentazione della propria candidatura e le regole principali per condurre un buon colloquio.

In tempo di crisi il mondo del lavoro diventa spietato e tutti cercano una sistemazione migliore o, se non altro, diversa. I professionisti della Qualità non fanno eccezione se dobbiamo dare retta a quanto leggiamo sul forum di QualitiAmo. Dunque perché non fare un rapido punto sulle parole più adatte a rappresentare la nostra figura nel difficile processo di ricerca di un nuovo impiego?

Ecco l'idea di base che ci ha spinto a scrivere questo articolo che, speriamo, troverete pratico e utile per fare un piccolo aggiornamento dei vostri documenti dedicati alla ricerca di un nuovo lavoro.

Le parole sono importanti

Quando ci candidiamo a ricoprire una nuova posizione lavorativa, le parole sono molto importanti e vanno scelte con cura.
Perché?
La comunicazione è uno strumento potente e nessuno più di noi professionisti della Qualità ne è conscio. Le parole non sono certo tutto ciò che ci serve ma, se impariamo ad utilizzarle bene, costituiscono certamente un buon inizio e un'ottima presentazione.

Qualche semplice regola

La prima regola da ricordare quando scrivete il curriculum, la lettera che lo accompagnerà o quando discorrete con il professionista che sta esaminando la vostra candidatura, è quello di utilizzare i verbi solo in forma attiva e non passiva.
Mostrate di essere padroni del vostro destino ed evitate frasi come "mi è stata affidata la gestione del Sistema Qualità" preferendo queste parole "ho avuto l'opportunità di gestire integralmente la Qualità".

Ancora, cercate di utilizzare parole e verbi che esprimano la potenza del vostro lavoro e le azioni fatte. Siate brevi ma precisi. Andate dritti al punto ma non tralasciate nulla e scegliete i termini giusti evitando tanti giri di parole inutili.

Sconsigliato anche l'utilizzo di aggettivi e avverbi col solo scopo di sottolineare e impreziosire il lavoro svolto. Utilizzatene pochi e solo per evidenziare ciò che costituisce il vostro valore aggiunto ("ho studiato a lungo le dinamiche dei gruppi per ottenere il meglio dai colleghi che lavorano con me", "la mia conoscenza approfondita delle verifiche ispettive deriva da una lunga esperienza come auditor").

Cercate di capire in anticipo se la persona alla quale vi state rivolgendo è esperta del settore oppure no e, a seconda del caso, utilizzate una terminologia più o meno legata al settore. In entrambi i casi, però, siate precisi e descrivete accuratamente il lavoro fatto.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

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In calce all'articolo riporteremo quotidianamente un aggiornamento sulla futura norma)

Un numero o un'immagine vale più di mille parole. La foto del prima e dopo un intervento Kaizen è sicuramente più esplicativa di una lunga descrizione che ha il solo scopo di spiegare che conoscete questo strumento della Qualità.
Un numero che indichi un risultato raggiunto si fisserà nella mente del vostro interlocutore più di tante frasi fatte che sembrano pensate apposta per essere dimenticate non appena sarete usciti dalla porta della stanza dove avete effettuato il colloquio.

Ultimo consiglio: non usate male le parole. Mentire o, comunque, abbellire la realtà non paga. Un esaminatore in gamba si accorgerà subito che il vostro inglese non è ottimo o che la vostra conoscenza del PC è appena modesta quindi non cadete nella trappola di farvi vedere migliori di quanto siete in realtà.
Ognuno di voi è unico almeno per un aspetto e questo aspetto può essere vincente nel mondo del lavoro se imparerete a valorizzarlo bene.

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