ISO 45001 - GESTIRE LA FATICA DELLE PERSONE E I TURNI DI LAVORO

Nell'ottica della sicurezza sul lavoro dobbiamo imparare a gestire al meglio la stanchezza delle persone e chi lavora su turni

iso 45001 lavorare su turni

"La prevenzione è meglio della cura"
(Erasmo da Rotterdam)

Nelle prime ore del 28 marzo 1979, nella centrale nucleare di Three Mile Island in Pennsylvania, si verificò uno dei più gravi incidenti nella storia dell'energia nucleare civile negli Stati Uniti. Mentre l'attenzione pubblica si concentrava principalmente sulle conseguenze ambientali e sulla sicurezza dei reattori, dalle indagini successive emerse un fattore fondamentale: la fatica dei lavoratori. Gli operatori del turno della notte, al termine di una serie estenuante di turni consecutivi, commisero errori critici nell'interpretazione dei segnali di allarme e nella gestione delle procedure di emergenza. La loro capacità di giudizio, compromessa dalla stanchezza accumulata, portò a decisioni che aggravarono la situazione invece di contenerla.
Questo incidente drammatico mise in luce una problematica spesso sottovalutata nel mondo del lavoro: l'impatto della fatica sulla sicurezza del lavoro in tutti gli ambiti lavorativi che richiedono vigilanza costante e prontezza decisionale.

Alla luce di eventi come quello di Three Mile Island, diventa evidente la necessità di un approccio sistematico alla gestione della fatica e dei turni di lavoro. In questo contesto, standard internazionali come la ISO 45001 offrono un modello di riferimento fondamentale per le organizzazioni che intendono affrontare seriamente questa sfida, integrando la gestione della fatica nei loro sistemi di salute e sicurezza sul lavoro.

Valutare i rischi

Per avviare una valutazione del rischio relativa alla fatica e ai turni di lavoro adeguata occorre:

1. Analisi dei turni attuali:

  • Esaminare gli schemi dei turni esistenti, inclusi orari di inizio e fine, durata dei turni, frequenza di rotazione
  • Analizzare la distribuzione dei turni diurni, serali e notturni
  • Valutare i periodi di riposo tra i turni e i giorni di riposo settimanali

2. Raccolta dati sulla fatica:

  • Utilizzare questionari standard che hanno come tema la fatica (es. Fatigue Severity Scale, Epworth Sleepiness Scale)
  • Condurre colloqui con i lavoratori per raccogliere esperienze personali
  • Analizzare i registri degli incidenti e delle situazioni in cui si è sfiorato l'incidente per identificare eventi potenzialmente legati alla fatica

3. Monitoraggio del sonno e della vigilanza:

  • Considerare l'uso di actigrafi per monitorare i pattern di sonno dei lavoratori
  • Implementare test di vigilanza psicomotoria per valutare l'attenzione e i tempi di reazione

4. Analisi delle mansioni:

  • Valutare il carico di lavoro fisico e cognitivo associato a ciascun turno
  • Identificare le attività ad alto rischio che potrebbero essere particolarmente sensibili agli effetti della fatica

5. Identificazione dei fattori di rischio specifici:

  • Turni notturni: valutare la frequenza e la durata dei turni notturni
  • Ore di lavoro consecutive: analizzare la durata dei turni e il numero di ore lavorate senza pause
  • Tempi di riposo: esaminare l'adeguatezza dei periodi di riposo tra i turni e durante i turni
  • Rotazione dei turni: valutare la velocità e la direzione della rotazione (es. in avanti o all'indietro)
  • Orari di inizio e fine turno: considerare l'impatto sul ritmo circadiano
  • Carico di lavoro: analizzare la distribuzione del carico di lavoro tra i diversi turni

6. Considerazioni ambientali:

  • Valutare le condizioni di illuminazione, temperatura e rumore che potrebbero influenzare la fatica
  • Esaminare la disponibilità e l'adeguatezza delle aree di riposo

7. Fattori individuali:

  • Considerare l'età dei lavoratori, le condizioni di salute preesistenti e le responsabilità familiari
  • Valutare la distanza casa-lavoro e i tempi di pendolarismo

8. Analisi comparativa:

  • Confrontare i dati raccolti con gli standard di settore o con le linee guida sulla gestione della fatica
  • Utilizzare modelli matematici di previsione della fatica per stimare i livelli di rischio

9. Valutazione dell'impatto:

  • Analizzare l'impatto della fatica sulla produttività, la qualità del lavoro e la sicurezza
  • Considerare gli effetti a lungo termine sulla salute dei lavoratori

10. Documentazione:

  • Compilare un rapporto dettagliato che sintetizzi i risultati dell'analisi
  • Identificare le aree di maggior rischio per dare la priorità agli interventi necessari

Usare il sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro

Nell'ottica della ISO 45001, la pianificazione dei turni diventa un elemento fondamentale di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Occorrerà, infatti, incorporare la pianificazione dei turni come parte del processo di identificazione dei pericoli e della valutazione dei rischi (punto 6.1.2 della ISO 45001).

In seguito, ci si assicurerà che la pianificazione dei turni sia allineata con la politica SSL dell'organizzazione (punto 5.2 della norma).

I risultati della valutazione del rischio verranno utilizzati per procedere alla pianificazione dei turni.

Ovviamente, nella definizione delle politiche di pianificazione dei turni andrà coinvolta la direzione (punto 5.1 della ISO 45001) e dovranno essere consultati i lavoratori (punto 5.4).

Per quanto riguarda il sistema di rotazione dei turni, andranno sviluppate e documentate delle procedure apposite, basandosi sui modelli scientifici di rotazione dei turni (es. rotazione in avanti: mattino-pomeriggio-notte) e, se è il caso, considerate rotazioni più brevi (es. 2-3 giorni) per ridurre l'accumulo di fatica. Andranno, inoltre, stabiliti periodi di riposo adeguati tra i turni, in linea con la legislazione di riferimento. Sempre a livello di procedure, andranno definite politiche chiare sul numero massimo di turni notturni consecutivi consentiti e andranno dettate le regole per una transizione sicura da e verso i turni notturni.

E' bene stabilire anche degli indicatori relativi alla gestione dei turni (es. tasso di conformità alla pianificazione, incidenti legati alla fatica) e condurre regolarmente degli audit interni su questa tematica.

Sempre nell'ottica della ISO 45001, anche il monitoraggio e il controllo della fatica sono elementi molto importanti per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. Si può partire incorporandolo nel sistema di gestione SSL secondo il punto 6.1.4 sulla pianificazione delle azioni e allinenando le attività di monitoraggio con gli obiettivi SSL dell'organizzazione (punto 6.2 sulla pianificazione per il raggiungimento degli obiettivi).

Utilizzate strumenti validati come la Karolinska Sleepiness Scale e valutate se introdurre test psicomotori prima dell'inizio dei turni per valutare lo stato di allerta.

Non dimenticate di formare i supervisori per riconoscere i segni di una fatica eccessiva e documentate procedure per gestire queste situazioni, come previsto dal punto 8.1 per l'eliminazione dei pericoli e la riduzione dei rischi. Stabilite criteri chiari per determinare quando un lavoratore è "troppo stanco per lavorare in sicurezza" e implementate un sistema di "stop work authority" che permetta ai lavoratori di interrompere il lavoro se si sentono troppo stanchi.

In conclusione, l'adozione di un approccio sistematico, allineato con i principi della ISO 45001, offre un ottimo modello di riferimento per affrontare queste problematiche in modo completo e integrato. Attraverso una valutazione approfondita dei rischi, una pianificazione attenta dei turni, l'implementazione di sistemi di monitoraggio ben progettati e lo sviluppo di politiche chiare, le organizzazioni possono migliorare significativamente la sicurezza e il benessere dei loro lavoratori. Questi elementi, combinati con un forte impegno del top management, la partecipazione attiva dei lavoratori e una cultura che promuova la segnalazione aperta dei problemi, creano un ambiente di lavoro più sicuro e produttivo.

È importante ricordare che la gestione della fatica non è un processo statico, ma richiede un impegno continuo per il suo miglioramento. Le organizzazioni devono essere pronte ad adattarsi ai cambiamenti, sia interni che esterni, e a rivedere regolarmente le loro strategie basandosi su dati, feedback e nuove conoscenze scientifiche. Infine, affrontare efficacemente la questione della fatica e dei turni non solo migliora la conformità normativa e riduce i rischi per la salute e la sicurezza, ma può anche portare a benefici significativi in termini di produttività, qualità del lavoro e soddisfazione dei dipendenti. In questo modo, un approccio proattivo alla gestione della fatica diventa non solo una necessità per la sicurezza, ma anche un vantaggio competitivo per l'organizzazione nel suo complesso.

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato. Riporteremo quotidianamente tutti i nostri articoli sulla norma)

PER SAPERNE DI PIU':
Tutti gli articoli sulla ISO 45001
ISO 9001
La ISO 9001:2015