PARLARE DA LEADER

Una persona che non abbia l'intenzione di essere identificata come guida può tranquillamente parlare senza preoccuparsi troppo di come costruire i suoi discorsi ma non un leader. Se, dunque, siete dei leader o aspirate a diventarlo, la vostra comunicazione dovrà avere un obiettivo più nobile perché, quanto più vi concentrerete sulle spiegazioni, sui fatti e sui dettagli, meno verrete percepiti come un leader.

Se ci fate caso, un leader parla sempre per tre motivi:

• per aiutare chi li ascolta ad identificarlo e ad identificarsi in lui. In questo caso spiega chi sia o cosa voglia diventare con l'aiuto di chi lo sta ascoltando;
• per influenzare gli altri;
• per ispirare le persone

In qualità di leader, spetta a voi comunicare una vision, una direzione da seguire, uno scopo da raggiungere, un'unità di intenti capace di smuovere le persone.

Abbiamo detto che il primo motivo che spinge un leader a comunicare è quello di farsi identificare chiaramente e di fare in modo che le persone possano identificarsi in lui.
Un leader che parli con questo scopo, dunque, spiega a chi lo ascolta chi sia o lo aiuta a ricordarlo nel caso in cui se lo fosse dimenticato. Per farlo ricorda, ad esempio, ciò che lo lega al pubblico che lo ascolta.

Fate caso all'impostazione del discorso di un politico: è costruito sempre in modo da essere corale. Si parla al plurale, usando il pronome "noi" che serve a comunicare al pubblico che il politico e le persone che lo ascoltano sono una squadra.

Ricordate il famoso discorso di Robert F. Kennedy la notte in cui fu ucciso Martin Luther King?
Il momento era molto difficile e il discorso di un leader bianco che si rivolgeva ad una città, Indianapolis, composta principalmente da afro-americani per spiegare loro che il leader nel quale credevano ciecamente era stato ucciso per mano di un bianco si prospettava molto delicato.

Kennedy volle farlo ugualmente, rifiutandosi di seguire le indicazioni del suo staff che gli aveva consigliato di evitarlo.
Iniziò comunicando a coloro che lo stavano ascoltando cosa avessero in comune: l'essere americani ma anche il fatto che lui - come loro - conoscesse il dolore di aver perso qualcuno di caro per colpa di una pallottola sparata da un assassino. Un assassino bianco.

"Potete abbassare quei cartelli per favore?
Ho delle notizie molto tristi per tutti voi: Martin Luther King è stato ammazzato questa sera a Menphis.

Martin Luther King ha dedicato la sua vita all'amore e alla giustizia tra gli esseri umani ed è morto nel portare avanti la sua lotta.

In questa giornata difficile, in questo momento difficile per gli Stati Uniti, è forse il caso di chiederci che tipo di nazione siamo ed in che direzione vogliamo procedere.

Quelli di voi che sono neri, visto che sembra fuori di dubbio che i responsabili dell'assassinio siano bianchi, potrebbero ritrovarsi pieni di amarezza, di odio e di desiderio di vendetta.
Potremmo andare in quella direzione come Paese, verso una spaccatura ancora maggiore. I neri con i neri e i bianchi con i bianchi, ricolmi di odio gli uni per gli altri. Oppure possiamo sforzarci, come fece Martin Luther King, per cercare di capire, di renderci conto, per trasformare quella violenza, quella macchia di sangue che copre il nostro Paese in uno sforzo per capire, in compassione, in amore.

A chi di voi è nero ed è tentato di lasciarsi andare all'odio e alla diffidenza verso i bianchi per questo gesto, posso solo dire che io stesso potrei lasciarmi andare a queste sensazioni. Qualcuno nella mia famiglia è stato ucciso, anche lui per mano di un bianco. Ma ora dobbiamo fare uno sforzo negli Stati Uniti. Dobbiamo fare uno sforzo per capire, per superare queste ore difficili.

Il mio poeta preferito è Eschilo che scrisse: <<Anche nel sonno il dolore che non dimentica cade, goccia dopo goccia, sul nostro cuore finché nella nostra stessa disperazione, senza che lo vogliamo, ci perviene la saggezza, attraverso la maestosa grazia di Dio.>>

Ciò di cui abbiamo bisogno negli Stati Uniti non è divisione. Ciò di cui abbiamo bisogno negli Stati Uniti non è odio. Ciò di cui abbiamo bisogno negli Stati Uniti non sono violenza e rifiuto della legge ma amore, saggezza e compassione degli uni verso gli altri e un senso di giustizia verso coloro che ancora soffrono nel nostro Paese, che essi siano bianchi o neri."

Fu proprio grazie a questo discorso che Bob Kennedy r icevette l'appoggio dei neri, anche dopo l'assassinio di King.

Adesso lasciamo la politica e pensiamo per un attimo al mondo dei militari. Non credete che gli istruttori che devono formare dei combattenti facciano la stessa cosa? Alle reclute non vanno trasmesse solamente le competenze per padroneggiare le principali tecniche di guerra ma bisogna inculcare loro un'identità ben precisa , insegnando in quali valori credere, quali tradizioni fare proprie.

Se dovete, quindi, fare un discorso che abbia come obiettivo quello di sottolineare quello che avete in comune con i vostri ascoltatori e ciò che loro hanno in comune l'uno con l'altro, puntate sui vostri valori, sulla storia che vi lega e sulla vostra mission comune.
Spiegate loro che cosa li renda diversi dagli altri e migliori degli altri e, infine, sfidateli ad essere essere ancora migliori di quanto già siano.

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