COSA DOVREBBERO SAPERE I MANAGER SULLA QUALITA'

Di quanti fraintendimenti è oggetto la Qualità! Proviamo a chiarire le idee almeno ai manager


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Alzi la mano chi conosce una strategia organizzativa più incompresa della Qualità.

Per alcune organizzazioni la Qualità è un mero esercizio di stile che, ogni pochi anni, assume forme nuove ammantandosi di rinnovato mistero. Si fa un gran parlare di Qualità ma non importa a nessuno quali tecniche usare e in quale direzione riunire gli sforzi perché c'è la convinzione che "Se si misura, qualcosa migliorerà".
Per altre organizzazioni la Qualità è una strada obbligata che qualcuno (spesso i clienti) le obbliga a percorrere. Non viene vista come una tattica organizzativa da integrare all'interno del sistema azienda ma come qualcosa che "Bisogna fare" perché "Siamo obbligati".

Ovviamente nessuna di queste realtà sfrutta nel modo giusto il suo percorso verso la Qualità che, quando viene progettata ed implementata correttamente, diventa una strategia integrata e olistica che può aiutare qualunque organizzazione a distinguersi dalla concorrenza.
Il management dovrebbe capire che dedicarsi alla Qualità conviene perché garantisce che le parti interessate guadagnino qualcosa dalla sua applicazione e contribuiscano tutte insieme a fornire il valore più alto in tutti i modi possibili.

Come si può fare tutto questo, però?

Per mettere in piedi una buona strategia e per strutturare e gestire un'organizzazione al meglio dobbiamo ricordare due precetti fondamentali. Vediamoli insieme.

La prevedibilità

Secondo W. Edwards Deming, il 97% di ciò che accade nelle organizzazioni è prevedibile. Può sicuramente anche non piacere perché non sempre avviene ciò che vogliamo che accada ma, comunque, si può prevedere. Quante volte avete intuito che un progetto stesse per andare in ritardo? Quante volte avete avuto la sensazione che un particolare fornitore vi avrebbe deluso? E che dire del crash del sistema da molti teorizzato ma la cui eventualità non è mai stata valutata seriamente o dei reclami dei clienti giustamente attesi e chi sarebbero potuti evitare?

Tutte le volte che si cerca di non prestare attenzione a un problema che potrebbe innescare un crisi più o meno grave è certo che non si possa parlare di "imprevedibilità" ma di sciocca leggerezza che porta a non farsi carico delle problematiche. Perché nessuno presta mai caso alla prevenzione dei problemi, preferendo invece correre per risolverli?
Questa è la logica su cui si basa la Qualità: fintanto che il 97% di quello che sta per accadere sarà prevedibile, si potrà progettare come esercitare della buona prevenzione per assicurarci in questo modo il tempo necessario per gestire le reali emergenze con maggiore serenità. Ecco spiegata la base di tutte le tecniche di misurazione che sono stati applicate per decenni. Lo scopo non è quello di misurare qualcosa per migliorare immediatamente ma quello di comprendere un processo e livello sistemico, capire perché accadono certe cose e quale sia il loro impatto sulle singole aree e funzioni aziendali per migliorarlo in modo continuativo nel tempo.

Combattere gli sprechi sotto qualsiasi forma si presentino

Ci sono troppi sprechi nelle organizzazioni: sprechi di tempo, di risorse, di talento, di opportunità, ecc.
Dovunque vi giriate nella vostra azienda siamo certi che troverete facilmente sprechi piccoli o grandi che potrebbero essere eliminati. Pensate, ad esempio, al tempo speso in riunioni su argomenti su cui non si ha nessuna autorità, alla lettura di e-mail inutili, al continuo correre dietro a problemi che si sarebbero potuti facilmente evitare.

Non ci sono scuse per gli sprechi. Proprio come il 97% di ciò che accade è prevedibile - e quindi può e deve essere gestito - il 97% degli sprechi è facilmente gestibile.
La chiave di tutto è cercare di guardare la propria organizzazione con un occhio nuovo e con uno sguardo più obiettivo per capire come utilizzare meglio tutte le risorse, umane e non.
Iniziate a chiedervi come funzionano le cose e perché. Alcune di queste domande potrebbero essere:

  • "Come trascorro il mio tempo lavorativo?"
  • "Mi fido dei dati che mi sono stati presentati?"
  • "Quante volte più persone si accavallano nel fare la stessa attività?"
  • "Quanto costa eseguire una certa operazione?"
  • "Quante risorse vengono utilizzate al pieno della loro capacità?"
  • "Che cosa ci impedisce di fare del nostro meglio?"
  • "Qual è il nostro meglio per i clienti interni ed esterni?"

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato. Riporteremo quotidianamente tutti i nostri articoli sulla norma)

Ponendosi queste domande e molte altre ancora, si diventerà in grado di individuare dove e perché si originano gli sprechi e si capirà come ridurli ed eliminarli nel lungo termine.

Non c'è un ruolo più interessante per un manager che portare la Qualità in un'organizzazione. Inoltre, non c'è migliore occasione per diventare un vero leader del processo di introduzione della Qualità e della ISO 9001 in azienda.

Guida introduttiva

La Qualità si basa su due principi:

  • la prevedibilità
  • l'assenza di sprechi
Finché, nel perseguire ciò che si vuole ottenere e nel tracciare la via per come raggiungerlo, si manterranno ben saldi in mente questi principi, sarà possibile far procedere la vostra organizzazione in qualsiasi direzione abbia scelto di andare.

Avviare la Qualità all'interno di un ambiente lavorativo non è difficile e il modo migliore per farlo è quello di rivolgere domande a chi lavora con noi. Fare domande è lo strumento più potente che avete a disposizione ma può essere rischioso perché dovete essere pronti ad essere onesti almeno con voi stessi e ad ascoltare con una mente aperta le cose che sentirete.

Prima di iniziare, quindi, eccovi - quindi - alcune indicazioni:

  • mantenere una visione oggettiva - In questo percorso è necessario vestire il ruolo di osservatore obiettivo anche se quello che state osservando vi sembrerà essere del tutto soggettivo.
    Fate le domande ma, subito dopo, fate un passo indietro senza cercare di suggerire al vostro interlocutore le risposte, in modo che tutto quello che state raccogliendo si traduca in dati, numeri, osservazioni, pareri, suggerimenti senza alcun filtro da parte vostra;
  • non prendere nulla dal punto di vista personale - fare qualità non significa puntare un dito contro qualcuno o vederselo puntato contro. Al contrario, si tratta di un metodo onesto e aperto per trovare insieme soluzioni attraverso l'osservazione oggettiva, la raccolta dei dati e la partecipazione di tutti i lavoratori
  • guardare all'interno della vostra area prima di affrontare il resto del mondo - avviate un progetto pilota per la messa a fuoco della qualità nella vostra area di responsabilità. Questo vi permetterà di ottenere risultati rapidi e visibili e di dimostrare che non chiedete agli altri di fare cose che non avete alcuna intenzione di applicare prima a casa vostra. Tra l'altro, non appena vi sarete guadagnati il riconoscimento per i risultati raggiunti, molti altri colleghi salteranno sul carro.
  • una volta che sarete pronti, inizia con domande del tipo:
    • "Come sta lavorando, secondo voi, la nostra organizzazione?" "Cosa funziona bene?" "Cosa, invece, non va?"
    • "Come interagiscono le persone tra loro?" "C'è uno scopo nel loro lavoro oppure no?"
    • "Quali sono i problemi che continuano a sorgere e con i quali vi scontrate quotidianamente?"
    • "Dove nascono gli sprechi, secondo voi?" "Avete degli esempi?"
  • Una volta che avrete fatto le vostre domande, date un'occhiata agli strumenti e alle tecniche già adottate dalla vostra organizzazione. Alcuni di essi possono non andare bene ma molti saranno sicuramente utili nel progetto di sviluppo della qualità.

Qualunque cosa facciate, il nostro consiglio è di mantenerlo semplice e lineare.
Assicuratevi che tutti, all'interno dell'organizzazione, sappiano le finalità e le modalità di ciò che si sta cercando di fare. Qualunque cosa abbiate preventivato, inoltre, non ponetevi dei limiti perché una delle più grosse sorprese che riserva questo lavoro (se fatto bene) è che non ci sono confini alla voglia e alla capacità di migliorarsi.

In ultimo, ricordatevi che la qualità contribuisce a portare serenità all'interno del luogo di lavoro e che questa serenità è misurabile perché si articola in base ai profitti, alla produttività, a un miglior posizionamento rispetto ai concorrenti, ai costi diminuiti e alle nuove risorse disponibili da investire, al riconoscimento dei propri sforzi all'interno di un disegno globale e a un miglioramento delle condizioni di lavoro quotidiane che porti alla riduzione dei litigi tra i diversi enti.

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