IL MILIARDARIO DEL SOFTWARE APPASSIONATO DI SIX SIGMA

John Sall non avrebbe bisogno di lavorare. Essendo uno dei fondatori di SAS Institute, il più grande operatore software a capitale privato, a 60 anni potrebbe concedersi un prepensionamento d'oro: secondo Forbes dispone di un capitale di 3,1 miliardi di dollari, ed è tra le 200 persone più ricche del mondo, davanti a nomi come Steven Spielberg e Ralph Lauren.

Eppure ogni mattina Sall va a lavorare nella sede di SAS a Cary, North Carolina, come fa da 33 anni, cioè da quando fondò la società di business intelligence con Jim Goodnight, che a sua volta ne è tuttora il CEO.

“Il mio lavoro è sempre stato quello di sviluppare software di analisi statistica: ho investito la mia vita in questo – spiega Sall -. La mia ricchezza, di cui parlano le riviste, è legata alla valutazione della società: non è una cosa concreta, per cui non vado in giro a comprare yacht, e spendo la maggior parte del mio tempo a lavorare”.

Sall è stato uno dei principali sviluppatori del codice SAS, ma dalla metà degli anni '80 ha cominciato ad approfondire il tema della visualizzazione grafica nei programmi software. Ha così cominciato a lavorare su una soluzione di visualizzazione dei dati chiamata JMP, acronimo di “John's Macintosh Project”: uscita per la prima volta in versione Windows nel 1994, oggi JMP ha 250mila utenti (anche su Mac e Linux).

Si tratta per lo più di scienziati, ricercatori e ingegneri, ma anche di esperti di produzione industriale seguaci della metodologia Six Sigma. JMP infatti viene utilizzato essenziamente per progettare e gestire raccolte di dati da esperimenti, o per gestire le statistiche di controllo qualità.

“Per esempio molti primari produttori di semiconduttori hanno usato lungamente JMP per migliorare il rendimento e la qualità del processo di produzione”, spiega Sall. “Il fattore differenziante da altri software a uso statistico è che JMP è particolarmente indicato per scovare e approfondire le anomalie, e quindi per fare scoperte: è un 'discovery software'”.

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Tra i molti casi, JMP ha aiutato il Chicago Botanic Garden a scoprire che il frutto del cosiddetto 'albero del pane' è nato qualche migliaio di anni fa da una 'ibridizzazione' volontaria di altri due frutti tropicali. Ma ha anche permesso a Elixir Strings, un produttore di corde per chitarra di 'formalizzare' la produzione di un tipo di corda speciale, dal suono molto particolare e che soprattutto non si rompe.

Benché gli utenti a cui è rivolto siano ricercatori e ingegneri, JMP è diventato popolare negli anni anche come front-end per gli utenti SAS. E benché copra la carica di executive vice president di SAS, John Sall rimane il chief architect di JMP, a capo di un team di 100 persone, di cui 20 sviluppatori: “La macchina da soldi è SAS: JMP è solo un divertimento”.

(Fonte: ComputerWorld)

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