LA MANUTENZIONE RUN TO FAILURE

Staff di QualitiAmo

Avete già sentito parlare di Run To Failure Maintenance? In cosa differisce dalle altre tipologie di manutenzione?

run to failure maintenance

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La "Run To Failure" (o "Run To Fail" o, ancora, "Fit and Forget") Maintenance è la strategia di manutenzione più semplice che esista e consiste nell'eseguire la manutenzione solamente quando la macchina smette di funzionare correttamente. E', dunque, un tipo di manutenzione parzialmente reattiva che prevede che nessuna manutenzione venga eseguita sull'asset fino a quando non insorge una problematica che costringe all'intervento manutentivo.

Questa strategia è una delle più adottate a livello mondiale dalle organizzazioni che abbiano una certa tipologia di asset e che soddisfino certi criteri che vedremo in seguito. Il motivo principale (ma non l'unico) che spinge ad adottare un simile processo è essenzialmente il fatto che molte aziende non hanno le risorse necessarie per prevenire ogni singolo guasto. Con la Fit and Forget Maintenance, dunque, si riesca a focalizzarsi meglio sulle conseguenze di un eventuale guasto invece che sul guasto stesso e questo permette di liberare risorse da dedicare alla prevenzione dei guasti considerati più impattanti a causa delle loro conseguenze, qualora dovessero verificarsi.

Anche nella Run To Failure Maintenance esiste, tuttavia, un piano per affrontare qualsiasi problematica si verifichi su un asset, in modo che l'asset possa essere riparato senza causare problemi, ad esempio durante la produzione.
E' proprio la presenza di un piano progettato per intervenire immediatamente non appena si verifichi il guasto a differenziare la manutenzione Run To Fail da una manutenzione puramente reattiva perché dimostra che si è presa una piena coscienza di ciò che comporterebbe un eventuale guasto e si è comunque deciso di non intervenire in modo preventivo.

Per preparare il piano necessario a distinguere una manutenzione Run To Fail da una puramente reattiva bisognerà sapere anticipatamente:

  • chi sarà il responsabile dell'intervento;
  • quali competenze dovrà avere;
  • di quali parti, strumenti, attrezzi e materiali si avrà eventualmente bisogno per riparare il guasto;
  • quali procedure di emergenza dovranno essere adottate;
  • quali compiti bisognerà svolgere per garantire che la manutenzione venga portata avanti in modo accurato ed efficiente

Sostanzialmente, quindi, l'unica differenza tra una manutenzione programmata pianificata e la manutenzione Run To Failure dovrebbe essere la conoscenza di quando avverrà la manutenzione.

Con il metodo Run To Fail, è importante disporre di parti di ricambio e di personale che siano sempre a disposizione per sostituire immediatamente la parte che si è guastata e mantenere ferme le apparecchiature il minimo indispensabile. Questa strategia, quindi, al contrario della manutenzione reattiva permette all'apparecchiatura di essere rimessa in funzione nel più breve tempo possibile.

Questa strategia manutentiva è utile per gli asset che, in caso di guasto, non presentino rischi per la sicurezza o per l'ambiente e che abbiano un impatto minimo sulla produzione, oltre che nei casi in cui il costo totale della riparazione dell'attrezzatura dopo un guasto sia inferiore al costo che sarebbe necessario sostenere per eseguire una manutenzione preventiva.
Un esempio comune di manutenzione effettuata in seguito a un guasto è quello della sostituzione di una lampadina che viene fatta funzionare fino a quando non si guasta. Solo al momento del guasto viene messo in azione il piano che consente la sua riparazione: si prende una lampadina dalle scorte e la si sostituisce.
Facciamo ora un altro esempio: se l'arresto di un impianto per la manutenzione mensile interrompe la produzione per un tempo uguale a quello necessario una volta all'anno per riparare un guasto, è ovvio che non abbia senso effettuare una strategia di manuetnzione preventiva.

In sostanza, la manutenzione Run To Failure si dovrebbe adottare in questi casi:

  • per quelle tipologie di macchine, attrezzature e asset per le quali la probabilità di guasto rimane bassa anche con l'aumentare del tempo;
  • per le apparecchiature che presentano una bassa criticità perché, in caso di guasto, non hanno implicazioni per la sicurezza o la produttività;
  • per quelle apparecchiature molto economiche che non vale la pena riparare;
  • nel caso in cui ci siano delle oggettive difficoltà ad eseguire interventi di manutenzione preventiva (ad esempio perché l'asset è troppo difficile da raggiungere a causa della sua altezza o perché si trova in uno spazio ristretto o in una posizione remota);
  • quando gli interventi di manutenzione preventiva sarebbero troppo onerosi economicamente. Attenzione, però, ad includere nel calcolo tutti i costi come, ad esempio, quelli della produzione persa, quelli legati all'insoddisfazione del cliente, i costi di eventuali rilavorazioni e altri costi indiretti;
  • quando l'andamento dei guasti nel tempo non segue un modello prevedibile ed è quindi impossibile impostare un programma di manutenzione preventiva

Una volta deciso che la manutenzione Run To Fail può essere tranquillamente adotatta, non resta che iniziare a cambiare il modo di pensare all'interno dell'organizzazione, focalizzandosi sulle conseguenze di un eventuale guasto invece che sul guasto stesso. Occorrerà identificare i criteri che indichino in quali casi la RTF è accettabile e in quali, invece, non lo è.

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Questa tipologia di manutenzione presenta degli indubbi vantaggi come, ad esempio, la non necessità di una grande pianificazione e la facilità di comprensione della strategia manutentiva, grazie alla sua estrema semplicità (quando qualcosa si rompe, si ripara).
Accanto agli indubbi vantaggi c'è anche uno svantaggio: l'imprevedibilità del guasto. E' difficile prevedere quando saranno necessari la manodopera e le parti di ricambio da utilizzare per le riparazioni e la natura intermittente dei guasti rende difficile una pianificazione efficiente sia della disponibilità del personale sia di quella delle risorse. Un altro indubbio svantaggio è rappresentato dai costi che comprendono i costi di produzione e di guasto, oltre ai costi di inventario dei pezzi di ricambio che possono rimanere nel magazzino inutilizzati per tanto tempo.

Tra gli asset che spesso vengono manutenuti mediante questa strategia di manutenzione troviamo spesso:

  • Batterie;
  • Vetrate isolanti sigillate;
  • Pannelli per il controsoffitto;
  • Pompe di ricircolo a bassa potenza;
  • Pavimentazione in calcestruzzo;
  • Tinteggiature di interni;
  • ecc.

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