LA ISO 9004:2009 E L'INNOVAZIONE

(Prima parte)

Innovazione, miglioramento e formazione

La ISO 9004:2009 ci spiega che l'innovazione, così come il miglioramento e la formazione, si deve basare sull'analisi dei dati e delle informazioni in nostro possesso.
Imparare, infatti, implica l'acquisizione di dati e informazioni come riferimento per il futuro.
Migliorare significa imparare ad usare in maniera pratica le informazioni e i dati in nostro possesso per sviluppare soluzioni migliori rispetto a quelle conosciute, mentre innovare porta a fare un passo ulteriore nell'utilizzo dei dati e delle informazioni per creare soluzioni completamente nuove e rivoluzionarie.

Il punto 9.1 della ISO 9004 spiega che i miglioramenti si applicano a qualcosa che già esiste (prodotti, servizi, processi) mentre l'innovazione implica l'ideazione di qualcosa di completamente nuovo (nuovi prodotti, servizi, processi).

Come sappiamo, i miglioramenti sono tradizionalmente suddivisi in due grandi categorie:

• piccoli miglioramenti (Kaizen): di solito sono realizzabili facilmente senza grossi sforzi
• grandi miglioramenti (vere e proprie revisioni): possono richiedere un'analisi approfondita dei dati e delle informazioni e un tempo più lungo per la loro realizzazione

Lo scopo del miglioramento risiede sempre all'interno del paradigma di riferimento al quale siamo abituati. L'innovazione, invece, è il passo sucessivo e può essere suddivisa in tre categorie:

• innovazione incrementale (ad esempio la nuova versione di un software con nuove funzionalità)
• innovazione radicale (ad esempio telefoni touch-screen che, però, non sostituiscono in toto la tastiera)
• innovazione dirompente (ad esempio la TV via cavo)

Pianificare un miglioramento e un'innovazione

Ovviamente pianificare un semplice miglioramento o una vera e propria innovazione richiede un approccio completamente diverso. L'innovazione, infatti, ha bisogno almeno che:

• ci siano risorse allocate dedite completamente all'innovazione
• vengano messi a disposizione strumenti dedicati per la ricerca e l'analisi dei dati
• in base alle priorità dell'organizzazione, venga preventivamente identificata l'area su cui si vuole applicare l'innovazione

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

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In calce all'articolo riporteremo quotidianamente un aggiornamento sulla futura norma)

Definire e misurare

Ragionando all'interno di un Sistema Qualità, anche l'innovazione - proprio come qualsiasi altro processo - deve essere collegato agli altri processi.
Avendo questo ben chiaro in mente, occorrerà prestare attenzione a certe informazioni quando pianificheremo e gestiremo il processo di ricerca, sviluppo e innovazione.

Tra le informazioni importanti ricordiamo:

• il flusso del processo: le idee creative non possono esulare completamente dal contesto in cui si muove l'organizzazione. Ad esempio, l'innovazione sarà allineata con il cambiamento delle abitudini e delle attitudini del consumatore, con le aspettative della società e con i nuovi trend tecnologici.
• la misurazione delle innovazioni: l'innovazione va misurata e monitorata come qualsiasi altro processo. I criteri utilizzabili potranno essere, ad esempio, la capacità di innovare, la qualità della ricerca, le risorse stanziate per il processo di ricerca e sviluppo, la collaborazione con le università, i brevetti e così via.

Ed ora, alla luce di quanto abbiamo detto, chi di voi fa davvero innovazione ed è pronto, quindi, ad un successo duratuto?

(Liberamente tratto, tradotto, commentato e adattato da QualitiAmo)

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