GESTIRE UN COLLABORATORE CHE
LAVORA MALE - 2

di Staff di QualitiAmo

Come ci si deve relazionare con un collaboratore che non dà il massimo? E' possibile migliorare le cose?

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(Prima parte)

E se, invece, il collaboratore davvero non si impegna a sufficienza per dare un buon risultato? Come ci si deve comportare in questo caso?

Partiamo col dire che un lavoratore capace di prestazioni straordinarie ma che si accontenta di un risultato medio o addirittura mediocre è un vero e proprio spreco per l'azienda in cui lavora. Accettare risultati insoddisfacenti da parte di chi è davvero in gamba significa, dunque, gettare via risorse preziose.
Vediamo, allora, come muoverci per affrontare questa situazione che è, purtroppo, abbastanza comune.

  • Illustrate nel dettaglio al collaboratore cosa desiderate da lui e cosa intendete per "buona performance". Spiegate con quali criteri giudicate il lavoro dei vostri uomini, precisando anche i numeri se è necessario, ad esempio quantificando il numero di errori che per voi risulta accettabile.
    Se necessario, accompagnate il vostro discorso con esempi pratici di lavori fatti bene e spiegate perché li considerate "buoni". Passate poi a esaminare alcuni lavori fatti dal vostro collaboratore e spiegate perché, al contrario, questi risultano mediocri o, comunque, non vi hanno soddisfatto. Forse vi sorprenderà ma spesso le persone non hanno la più pallida idea di ciò che voi consideriate "buono" o "mediocre" semplicemente perché non l'avete mai spiegato.
    Se è necessario, distribuite ai vostri collaboratori una lista di elementi che possono contribuire a far giudicare "buono" un lavoro e di quelli che, invece, lo rendono mediocre.
  • Cercate di scoprire come mai il vostro collaboratore ha scelto la strada della mediocrità..Cosa è successo per portarlo a disinterressarsi del lavoro fino ad ottenere risultati così scarsi?
    Se riuscirete a individuare, grazie all'aiuto della persona interessata, quali elementi del lavoro trova più problematici e a lavorarci sopra insieme, forse siete ancora in tempo per recuperare la situazione.
    C'è qualcosa che gli dà fastidio o che trova inadatto alla sua professionalità? Oppure si tratta di una questione personale? Magari è semplicemente un modo per esprimere il suo dissenso?
    Chiedete al vostro collaboratore di elencare tutto ciò che gli piace fare tra le attività che rientrano nei suoi compiti e poi di fare un elenco delle cose che non gli piacciono. Provate a fargli notare che ogni lavoro ha alcune parti che piacciono meno ma sottolineate che cercherete una soluzione al problema. Nel frattempo, vedete insieme, se possibile, di raggiungere un compromesso. Tentate di creare una soluzione ma date al collaboratore un termine entro il quale cercherete di risolvere il suo problema.
  • Provate a coinvolgere questa persona in attività di team-building e cercate di capire se il suo problema è personale o professionale. Ad esempio chiedere al lavoratore di presentare il suo lavoro ai colleghi e di capire da solo se ha lavorato male.
  • Chiedere al lavoratore di formare un'altra persona. Potrebbe sembrare una mossa contraddittoria visto che il lavoro del dipendente non è stato un modello di eccellenza in passato. Il modo migliore per imparare ad essere migliore in qualcosa, però, è proprio quello di insegnarlo agli altri. Ovviamente, il collaboratore andrà seguito da vicino, in modo che non insegni ad altri qualcosa di sbagliato.
  • Mostrate apertamente i risultati negativi legati alle cattive performance dei collaboratori. Un lavoro di scarsa qualità da parte di un collaboratore può portare problemi a tutta l'azienda. Cercate di farlo capire a chi lavora con voi.
  • Definire insieme, se applicabile, una lista di controllo per evitare errori sul lavoro.
  • Organizzate una sorta di sfida interna in modo che i collaboratori si aiutino uno con l'altro per fare meglio rispetto ad altri colleghi. Questa è una strategia che regala sempre grandi sorprese perché chi non fa un buon lavoro da solo potrebbe essere in gamba all'interno di una squadra.

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  • Valutate le abitudini lavorative del vostro collaboratore. Fa qualcosa che ruba del tempo alla sua giornata lavorativa e che può mettere in pericolo la qualità delle sue performance? C'è qualcosa che distrae, magari più volte al giorno?
PER SAPERNE DI PIU':
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