GESTIRE UN COLLABORATORE CHE
LAVORA MALE

di Staff di QualitiAmo

Come ci si deve relazionare con un collaboratore che non dà il massimo? E' possibile migliorare le cose?

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Come si deve agire con i collaboratori che svolgono un lavoro di pessima qualità? Quando le performance di un nostro collaboratore sono davvero basse e gli errori diventano così frequenti da essere quasi all'ordine del giorno, spesso nasce la convinzione errata che sarebbe quasi meglio fare le cose da soli ma non si deve dare spazio a questa conclusione che rappresenterebbe un errore incolmabile nella gestione di questa tipologia di collaboratori.

Possono essere molti i motivi per cui i collaboratori non lavorano bene: potrebbero non essere abbastanza formati per dare il massimo, potrebbero avere dei problemi molto pratici come la mancanza di risorse o, ancora, potrebbero non aver voglia di impegnarsi a sufficienza per ottenere un buon risultato.

Partiamo dal primo caso.
Se un collaboratore non è sufficientemente formato può dipendere dal fatto che chi l'ha promosso a ricoprire un certo ruolo è stato troppo ottimista e non ha valutato a sufficienza le competenze della persona. Qualunque sia la causa, però, il problema persiste ed è oggettivo.

Se una persona non possiede le competenze, la capacità, l'istruzione o l'esperienza per svolgere bene un certo lavoro creerà problemi ai colleghi, ai responsabili, ai clienti, ecc.

La prima cosa da determinare se una persona lavora male, dunque, è proprio se sia qualificata per svolgere quel lavoro.
Vediamo, nell'ordine, come capirlo:

  • assicuratevi che il lavoratore non abbia problemi di apprendimento che lo portino a compromettere le sue prestazioni. Cercate di capire come potete mettere il vostro collaboratore nelle condizioni di riuscire a dare il massimo;
  • fate un controllo su ciò che il collaboratore dovrebbe sapere per svolgere al meglio il lavoro che gli è stato affidato. Se manca formazione, erogatela, se la formazione non è un problema, passate ai punti successivi;
  • verificate se il collaboratore ha la capacità di fare questo lavoro in ogni circostanza. Alcuni potrebbero avere dei veri e propri limiti che impediscono loro di svolgere al meglio le attività affidate.
    In questo caso si potrebbe pensare di spostare la persona in un'altra posizione o di adattare il più possibile il lavoro al collaboratore. Ovviamente bisognerà fare in modo che un eventuale cambio di mansioni non venga visto come una punizione;
  • se non volete spostare la persona e non potete riconfigurare il lavoro per evitare le attività che il collaboratore non riesce a svolgere adeguatamente, resta la possibilità di pensare a una ridistribuzione dei compiti. Ovviamente questa ridistribuzione dei compiti non dovrà danneggiare gli altri collaboratori.

Nel caso in cui i collaboratori abbiano, invece, bisogno di ulteriori risorse, sappiate che un investimento di questo tipo è uno dei migliori che un'organizzazione possa fare se concorre a migliorare la qualità del lavoro di qualcuno.
Vediamo da dove partire:

  • osservate gli strumenti che utilizza il vostro collaboratore e l'ambiente di lavoro in cui opera. Gli servirebbe, per caso, una stampante vicino per migliorare la qualità del suo lavoro e le tempistiche relative alla gestione delle sue attività?
  • Per caso l'illuminazione dell'ambiente è così bassa da rendere un lavoro di controllo particolarmente difficile?
  • Il collaboratore ha abbastanza spazio a disposizione per fare tutti i controlli necessari per la qualità del suo lavoro?
  • Ponetevi tutte le domande necessarie anche in relazione a ciò che la persona fa durante la sua giornata lavorativa

Se scoprite che, per lavorare meglio, un collaboratore ha bisogno di avere ulteriori risorse, vi consigliamo di fare sicuramente tutte le modifiche necessarie o di acquistate le risorse che servono per migliorare la qualità del lavoro.

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(Seconda parte)

PER SAPERNE DI PIU':
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