ESSERE UN LEADER? NON POSSO SE NON
OCCUPO UNA POSIZIONE DI RILIEVO! - 2

Staff di QualitiAmo

Un leader non ha bisogno di riconoscimenti formali

leadership

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(Prima parte)

Abbiamo già visto che essere leader non dipende dalla posizione che si ricopre all'interno di una comunità anche perché sappiamo benissimo che una posizione di rilievo non fa di una persona un leader.

Nel famoso libro "The 21 Irrefutable Laws of Leadership" si spiega chiaramente che la leadership è data dall'influenza, niente di più e niente di meno.

Prendiamo, ad esempio, una persona alla quale venga chiesto di essere il responsabile di un team di lavoro. E' molto probabile che questa persona si preoccupi più di vedersi riconosciuta la propria autorità con un titolo sulla carta piuttosto che di lavorare per costruire relazioni e diventare, così, influente all'interno della propria squadra.

Col tempo, è abbastanza scontato che questa persona si senta delusa e frustrata perché lavora molto e non si vede riconoscere nulla e perché non si sente riconosciuta alcuna autorità da parte degli altri membri del gruppo.
Il problema, in fondo, è tutto qui: lavorare per far colpo sul proprio responsabile e vedersi riconosciuto e ufficializzato un ruolo paga molto meno che fare il lavoro sporco, dimostrando di essere diventati dei veri leader per il gruppo di persone che ci è stato affidato.

Come ci ricorda John Maxwell, ci sono ben 5 livelli di sviluppo di una persona all'interno di un'organizzazione:

  • posizione riconosciuta di diritto: le persone seguono il "leader" perché sono obbligate a farlo. L'influenza, in questo caso, non va al di là della job description del responsabile che, se prolungherà la sua presenza come leader del gruppo di collaboratori, non farà altro che favorire le dimissioni dei più capaci e agire negativamente sul morale dell'intera squadra
  • posizione riconosciuta grazie alla rete di relazioni: in questo caso le persone seguono il leader perché vogliono farlo e sono convinte che rappresenti la scelta migliore. I colleghi accettano di seguire il leader perché gli riconoscono l'autorità anche se i superiori non l'hanno sottolineata con un riconoscimento formale. Il responsabile rende l'ambiente di lavoro sereno ed è capace di tirare fuori il meglio dai propri uomini ma, alla lunga, se non vede riconosciuto il proprio impegno tende a spostarsi altrove lasciando dietro di sé un gruppo privo di guida che sarà difficile guidare nuovamente
  • posizione riconosciuta grazie ai risultati raggiunti: le persone seguono il leader perché hanno visto cosa sa fare e perché sanno che con lui i problemi vengono risolti, non semplicemente accantonati
  • posizione riconosciuta perché i collaboratori sono cresciuti professionalmente: il leader che si circonda di persone che vuole far crescere si vedrà riconosciuta tutta l'atorità che gli serve per fare al meglio il proprio lavoro semplicemente perché, grazie a lui, i collaboratori saranno riusciti a formarsi, ad imparare, a migliorarsi e a vedere nuove prospettive nello sviluppo professionale. Continuare a far crescere chi lavora con noi paga, soprattutto nel lungo termine
  • posizione riconosciuta grazie al rispetto guadagnato: questo ultimo caso è quello del leader che viene rispettato e seguito per ciò che rappresenta all'interno della sua organizzazione. E' il caso di persone che si sono dedicate per anni ad una realtà portandola a crescere e a migliorarsi e che sono riuscite ad ottenere quella che oggi è merce davvero rara all'interno delle aziende: il rispetto
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