I 14 FATTORI DI ISHIKAWA 2

Quali sono i fattori che, secondo Kaouru Ishikawa, portano
alla Qualità?

Ishikawa, uno dei "grandi" della Qualità, elaborò 14 principi che, a suo giudizio, assicurano la Qualità all'interno di un'organizzazione.

Kaoru Ishikawa

Grandezza caratteri: piccoli | medi | grandi

(Seconda parte)

Continuiamo con la seconda parte, la carrellata dei fattori che, a giudizio di Kaoru Ishikawa, hanno portato il Giappone a dominare il territorio della Qualità a partire dal dopoguerra.

  • Differenze del sistema di scrittura: il sistema di scrittura adottato in Giappone è uno dei più difficili esistenti al mondo, in particolare per la difficoltà di memorizzare i caratteri.
    Tutti i popoli che adottano un tale tipo di scrittura devono, per forza, dedicare uno sforzo all'istruzione di base che è senz'altro maggiore a quello richiesto nei paesi occidentali. Ishikawa riteneva che lo sviluppo ed il successo dei Circoli della Qualità, ad esempio, fosse strettamente legato al tipo di cultura e tradizione esistente in Giappone, alcuni aspetti delle quali sono strettamente connessi anche con il tipo di scrittura e con la connessa opera di alfabetizzazione subita.
  • Nazioni omogenee, nazioni multirazziali e lavoratori stranieri:
    Il Giappone è una nazione di una sola razza e con un unico linguaggio, il che non è vero per molti altri Paesi, specialmente quelli di grandi dimensioni come gli USA, dove coesistono diversi gruppi etnici che spesso non parlano la lingua inglese.
    Tutto questo può provocare problemi e difficoltà nelle comunicazioni aziendali e nella comprensione standard delle istruzioni di lavoro.
  • Grado di istruzione:
    L'interesse che il popolo giapponese ha sempre mostrato verso l'istruzione è elevato. L'amore del Giappone per una profonda educazione della popolazione risale ad almeno tre secoli indietro nella storia del Paese, di conseguenza le persone che entrano nel mondo del lavoro sono istruite.
    Tutto questo spiega, da un lato la facilità che si incontra in Giappone ad insegnare il Controllo Qualità ed i metodi statistici e, dall'altro, la difficoltà alla diffusione di tali metodi in altri Paesi.
  • Religione:
    Anche se, a prima vista, può sembrare assurdo, la religione ha davvero una grande importanza nello sviluppo del Controllo Qualità.
    In Giappone hanno grande influenza il Confucianesimo e il Buddismo: il primo si divide in due correnti: una è rappresentata dalla religione di Manciù, che ritiene l'uomo di natura divina, la seconda è rappresentata dalla religione di Hsuntzu, che ritiene l'uomo di natura maligna.
    In ogni caso, è largamente diffusa nel Paese una cultura religiosa che ritiene, più in linea con l'approccio di Manciù, che ogni cosa possa diventare buona.
    Al contrario, quando l'approccio della religione ritiene l'uomo maligno, è normale che anche negli ambienti di lavoro si diffonda un senso di sfiducia e che questa sensazione sfoci nella necessità di controlli e di verifica indipendenti che si ritiene siano gli unici che possano davvero assicurare la qualità di un prodotto.
    Se si punta alla Qualità Totale e, soprattutto, se si ritiene che le persone vogliano davvero arrivarci, non occorrono tanti ispettori perché le cose vengono fatte bene comunque, anche senza controlli di terzi. In Giappone si forniscono agli operai le necessarie conoscenze di Controllo Qualità perché possano tenere sotto controllo i processi produttivi per un livello di conformità del 100% e il tutto si basa sull'assunzione che l'uomo è per sua natura buono.
    L'uomo che produce sarà, quindi, responsabile esso stesso della Qualità eseguita e il dipartimento Produzione sarà in grado di assicurare la qualità dei suoi prodotti senza la necessità di ispettori esterni la cui presenza riduce la produttività e aumenta i costi
  • Relazioni con i fornitori:
    Negli anni '50-'60 più della metà dei fornitori dell'industria giapponese ricadeva nella categoria delle piccole o medie aziende, il cui sviluppo tecnologico e tecnico era molto limitato.
    Ai fornitori l'azienda media giapponese ricorreva per il 70% dei suoi costi di produzione e poiché il prodotto acquistato difettoso raramente si rivela come tale nell'opera di assemblaggio e se lo è i costi di sostituzione o riparzione sono alti, sin da subito fu effettuata un'azione di Controllo Qualità sui fornitori, con l'intento anche di svilupparne le relative capacità.
    I produttori giapponesi del settore auto ed elettronica godono di un'ottima fama anche grazie all'eccellenza delle parti acquistate per la loro realizzazione dai produttori.
    In contrasto con questa politica, molti produttori occidentali cercano di essere autonomi, producendo essi stessi la maggior parte dei componenti. E' il caso, ad esempio, della Ford che per parecchio tempo cercò di sostenere una propria piccola fabbrica di produzione delle lamiere in acciaio, alla quale, ovviamente, non poteva garantire un adeguato sviluppo tecnologico né un sufficiente supporto tecnico a causa delle limitate dimensioni e soffrendo, quindi, la maggiore competitività delle aziende giapponesi che potevano rifornirsi da produttori in grado, per fenomeni di scala, di fornire prodotti migliori e meno costosi.
  • Democratizzazione del capitale:
    In Occidente è ancora presente un vecchio stile capitalistico dove alcune persone possiedono la maggioranza delle azioni di società grosse ed importanti. In qualche caso essi dirigono addirittura l'azienda.
    In Giappone nelle grandi aziende non si trovano più situazioni di proprietari che dirigono la propria azienda, a causa della sparizione, dopo la guerra, delle grosse concentrazioni di denaro, con conseguente democratizzazione del capitalismo.
    In Occidente, inoltre, spesso i proprietari assumono il Presidente e gli chiedono alte prestazioni e profitti nel breve periodo e su questa base ne verificano periodicamente i risultati. Il sistema è un chiaro stimolo all'ottenimento di risultati nel breve periodo.
    L'economia giapponese è cresciuta nel periodo postbellico grazie ad investimenti per la Qualità e a politiche di lungo periodo. I manager giapponesi delle industrie maggiori sono relativamente liberi di impostare una politica industriale attenta alle esigenze sociali, di attenzione alle esigenze dei propri dipendenti e alle famiglie dei consumatori
  • Il ruolo del Governo:
    Non azione di controllo ma di stimolo. Ishikawa ritiene che il Governo non debba esercitare controlli ma effettuare solo azioni di stimolo sui settori privati

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Quali sono, a vostro giudizio, le idee e i principi che risultano validi ancora oggi se calati nelle nostre relatà organizzative?

PER SAPERNE DI PIU':
I 7 strumenti della Qualità di Kaoru Ishikawa