DONNE AL LAVORO: GLI ERRORI DA
EVITARE

di Staff di QualitiAmo

Quali sono gli errori più comuni che alcune donne spesso commettono nell'ambiente di lavoro, complicandosi inutilmente la vita?

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Come ripetiamo da sempre su queste pagine, non dovrebbe esserci alcuna differenza tra come un uomo e una donna vivono e affrontano il mondo del lavoro eppure alcune donne sono ancora vittime di errori che commettono ingenuamente e che frenano in qualche modo le loro carriere. Vediamo quali sono e come porvi rimedio.

Qual è il più grande errore che le donne fanno nel mondo del lavoro?
Quando si tratta di fare carriera, molte donne sono convinte che il talento, le performance e il duro lavoro debbano essere il centro della vita professionale. Spesso, invece, prestano ben poca attenzione alla rete di contatti che, invece, in questi anni sta diventando ancora di più la vera chiave per un avanzamento di carriera capace di appagarci fino in fondo.
Questo è, quindi, un errore perché, se è vero che talento e impegno devono essere al centro di qualunque carriera lavorativa, è anche vero che, senza una buona rete di contatti, sarà difficile trovare nuove possibilità di fare esperienza e di dare un impulso al nostro percorso professionale. Ecco, in questo le donne sono decisamente meno brave dei loro colleghi maschi.

Per continuare a migliorare e fare nuove esperienze che permettano una crescita costante occorre costruire buone relazioni e riuscire ad auto-promuoversi (altro campo dove le donne spesso non operano al meglio) perché, purtroppo, nessuno verrà a proporci avanzamenti di carriera solamente perché siamo bravi.

Quanto contano i pregiudizi negativi sul lavoro?
Tutti abbiamo pregiudizi ed è importante riconoscerli e comprenderli sapendo che - spesso - quando discutiamo con gli altri, dobbiamo fronteggiare i pregiudizi altrui esattamente come le altre persone devono fronteggiare i nostri. I pregiudizi, ovviamente, non sono tipici di un sesso o dell'altro e sono equamente distribuiti tra uomini e donne ed è bene saperlo.

La cosa interessante è capire come possiamo combattere questi pregiudizi che, per motivi diversi, riguardano in parte le donne ma possono coinvolgere qualsiasi altro lavoratore.
E' importante prestare attenzione alle dinamiche del posto di lavoro e alla sua cultura e costruire - anche in questo caso - una rete strategica di persone che siano disposte e in grado di parlare con noi, di comprendere eventuali proposte che siano di qualche interesse per l'organizzazione e di trasformarsi in utili alleati ogni volta che ce ne sia bisogno. Una rete di questo tipo può funzionare come supporto per aiutare a superare alcuni pregiudizi e proteggerà chi è oggetto di diffidenza solamente per il fatto di essere donna, straniero, proveniente da un'altra realtà e così via.

E' vero che gli estroversi hanno notevoli vantaggi rispetto agli introversi nel mondo del lavoro e che le donne dovrebbero cercare di aprirsi maggiormente al contatto con gli altri?
E' ovvio che, se le reti di contatti diventano fondamentali dentro e fuori dall'ambiente di lavoro, gli estroversi siano facilitati nel fare carriera perché - attraverso il loro carisma e la loro capacità di rapportarsi con gli altri - riescono a capitalizzare meglio la capacità di costruire relazioni sociali.

Questo, però, è vero solamente per quegli estroversi che riescano a trasformare le relazioni in reti professionali mentre, ad esempio, non vale per le persone estroverse che, pur conoscendo molti professionisti proprio grazie alla loro innata capacità di relazionarsi, non riescono a trasformarli, in relazioni professionali di qualità che risultino efficaci nel mondo del lavoro.

Gli introversi, invece, potrebbero essere abili a sfruttare i punti di forza che da sempre li caratterizzano (prestare più attenzione alle dinamiche personali ed avere un approccio alle cose più riflessivo) per puntare, non tanto sul numero, quanto sulla qualità delle relazioni professionali.

Come potete vedere, a questo punto il vantaggio degli estroversi si annulla e anche le donne più introverse possono imparare a sfruttare le loro qualità per costruire una buona rete professionale.

E che dire del famoso soffitto di cristallo?
Le donne affrontano due tipi di barriere nel loro avanzamento di carriera.
Il primo è esterno e riguarda la cultura che, purtroppo, ad oggi caratterizza ancora molti ambienti di lavoro e che porta a credere che le donne non possano assumere ruoli di leader. Anche se ci sono, infatti, molte donne che hanno infranto questo famoso soffitto di cristallo raggiungendo ruoli di primaria importanza all'interno delle organizzazioni per le quali lavorano, è innegabile che, nella maggior parte delle industrie, questo percorso rimanga una vera e propria sfida per una donna che voglia anche avere, ad esempio, una famiglia. Su questo, a livello di singoli, si può fare ben poco perché deve cambiare la cultura del Paese e perché devono essere create le condizioni affinché una donna possa realizzarsi nel lavoro al meglio delle possibilità senza per questo dover rinunciare alla vita che ha pensato per sé.
La seconda barriera che molte donne si rifutano di vedere è dentro di loro e le porta ad essere le peggiori nemiche che possano incontrare nell'ambiente di lavoro quando si tratta di fare carriera. Sono proprio le donne, infatti, a sabotare in molti casi i propri sforzi perché hanno paura di avere responsabilità che pensano di non essere in grado di gestire. Questo modo di pensare, se ci riflettete su per un momento, è proprio tipicamente femminile perché difficilmente un uomo rifiuterà un avanzamento di carriera perché non si reputa adatto a svolgere un certo ruolo.

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Paura e poco autostima sono caratteristiche che spesso appartengono al mondo femminile e che, attraverso percorsi di mentoring, possono essere superate mediante il confronto con gli altri, soprattutto con altre donne che siano riuscite a fare carriera.

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