SEI CAPPELLI PER PENSARE: INTRODUZIONE

Una metodologia della Qualità

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In genere, durante una riunione, quando ci poniamo di fronte ad un problema conserviamo sempre lo stesso atteggiamento che porta, come risultato, a discussioni sterili ed insoddisfacenti che fanno perdere molto tempo e non aiutano ad analizzare esaurientemente l’argomento in discussione. Tutto questo accade perché, più che cercare di proporre nuove idee, cerchiamo di imporre il nostro punto di vista.

Il metodo dei sei cappelli per pensare, ideato negli anni ’80 da Edward De Bono, suggerisce, invece, di provare a fare gli attori, a recitare un ruolo diverso, evitando di limitarsi a difendere le proprie posizioni ma cambiando atteggiamento, associandolo ad un determinato ruolo che ci viene proposto in quel momento, proponendoci di indossare un cappello colorato.
I cappelli a disposizione sono sei, di colori diversi. Di conseguenza, durante la nostra riunione, dovremo riuscire ad adottare sei atteggiamenti diversi nell’affrontare la questione in discussione. Il cappello che avremo in testa in un determinato momento, ci ricorderà quale ruolo stiamo ricoprendo e ci porterà ad assumere l’atteggiamento conseguente.

DESCRIZIONE

Il fondamento che sta alla base dell’utilizzo di questo strumento è che un problema o una situazione vanno analizzati prendendo in considerazione tutti gli atteggiamenti che si possono avere nei loro confronti e non lasciandosi andare solo ad alcuni di essi facendoci influenzare dal nostro carattere o dalla nostra predisposizione in quel momento.

Per utilizzare efficacemente i sei cappelli per pensare, è importante che:

  • si crei una dimensione ludica;
  • si superino le inibizioni e la paura di dire cose lontane dal nostro modo di essere;
  • si perda un po’ di autocontrollo;
  • un ambiente libero da critiche (occorre trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi);
  • partecipazione attiva di tutti i membri del team;
  • stabilire chiaramente l’obiettivo dell’incontro;
  • dare qualche minuto di tempo per poter raccogliere le idee;
  • cercare di costruire sulle idee di tutti;
  • dare un limite di tempo

I sei cappelli da utilizzare sono:

  • Cappello bianco: è il cappello della neutralità, dell’imparzialità e dell’oggettività. Quando si indossa questo cappello ci si deve limitare ad analizzare i dati, a raccogliere informazioni cercando di capire quali fatti occorre conoscere per poter decidere. Chi indossa il cappello bianco non deve fornire interpretazioni o esprimere opinioni ma farà domande e testerà il grado di attendibilità delle risposte, stando attento al fatto che ci sono fatti “creduti” e fatti “controllati”. Dal cappello bianco ci si aspetta un’analisi dei punti di forza e di quelli di debolezza, un’analisi dei costi e dei benefici, ecc
  • Cappello nero: è il colore dell’avvocato del diavolo, della negatività, della cautela e del giudizio negativo che dovrà, però, nascere da un ragionamento circostanziato e logico, non da giudizi puramente emotivi. Chi indossa il cappello nero rileva tutti gli aspetti negativi e i rischi relativi ad una certa situazione, per evitare in anticipo gli errori
  • Cappello rosso: è il colore dell’entusiasmo, dell’istinto, dell’intuizione, dell’emotività, dei presentimenti, delle emozioni e della passione. Solitamente queste emozioni sono escluse dalle riunioni anche se rimangono latenti, spesso mascherate da opinioni che cerchiamo di sostenere in modo logico. Chi indossa il cappello rosso deve esprimere di getto le proprie emozioni rispetto al problema, senza sostenerle con la logica, quasi come se ridiventasse un bambino
  • Cappello blu: è il colore della calma, della razionalità e del controllo. Serve a scremare le idee, ad organizzarle e a tirare fuori le migliori, sintetizzandole. Chi indossa il cappello blu, stabilisce quali sono i problemi, pone le priorità, definisce gli obiettivi e i metodi, aiuta a pianificare e ad organizzare
  • Cappello verde: è il colore della natura, della creatività, delle speranze, delle possibili alternative e delle nuove idee. E’ il cappello della destrutturazione, delle visioni insolite. Chi indossa il cappello verde, aiuta a superare ciò che è noto e ovvio. Per portare al meglio il cappello verde, occorre pensare in maniera laterale, affrontare l’ignoto, provocare, rischiare
  • Cappello giallo: si contrappone al nero perché è costruttivo. E’ il colore della positività, della solarità. Chi indossa il cappello giallo, rileva logicamente i vantaggi e le opportunità legate all’idea in discussione, offre suggerimenti e proposte concrete, verifica la fattibilità, è sostenuto dalla logica

Gli step per utilizzare questo strumento possono essere articolati in questo modo:

  • individuare l’obiettivo della riunione
  • selezionare le persone (6) che, in gruppo, utilizzeranno questo strumento, scegliendole tra quelle più comunicative, meno inibite, più portate al gioco e alle relazioni con gli altri
  • scegliere una persona capace di condurre e controllare la riunione e di verbalizzare le idee trovate
  • scegliere il luogo dove riunire queste persone (ambiente rilassante, che permetta la concentrazione, luci basse per ridurre le inibizioni, niente telefono)
  • convocare le persone
  • accoglierle in un’atmosfera rilassata, cercare di farle parlare tra loro in maniera serena e informale
  • far sedere le persone in circolo
  • chiarire l’obiettivo della riunione e scriverlo chiaramente e in maniera sintetica (ad esempio su una lavagna)
  • spiegare le regole per la conduzione della riunione (cosa indicano i colori dei cappelli che si indosseranno durante l’incontro e cosa ci si aspetta dalle persone quando li indosseranno)
  • distribuire i sei cappelli colorati
  • fare una breve prova per assicurarsi che tutti abbiano capito i meccanismi
  • distribuire ai partecipanti carta e penna per poter prendere appunti
  • assegnare un tempo limite per la riunione
  • iniziare ad interagire con gli altri a seconda del cappello che si porta in testa
  • scambiarsi il cappello con gli altri più volte fino a ricoprire tutti i ruoli
  • rivedere tutto quanto è emerso dalla riunione
  • analizzarlo
  • rielaborarlo, approfondirlo, rivederlo per renderlo più realistico, realizzabile, conveniente e compatibile con lo scopo proposto

COSA OCCORRE

Le regole principali per poter applicare questo strumento sono:

  • un ambiente libero da critiche (trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi)
  • partecipazione attiva di tutti i membri del team
  • stabilire chiaramente l’obiettivo dell’incontro
  • dare qualche minuto di tempo per poter raccogliere le idee
  • cercare di costruire sulle idee di tutti
  • dare un limite di tempo

QUANDO UTILIZZARLA

I sei cappelli per pensare sono uno strumento di ideazione utilissimo da usare per affrontare i problemi prendendo in considerazione tutte le angolazioni possibili.

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VANTAGGI DELLA METODOLOGIA

I principali vantaggi che derivano dall'applicazione di questo strumento sono che:

  • è uno strumento che aiuta ad analizzare una certa situazione da prospettive differenti;
  • permette di dire le cose senza assumersi dei rischi, interpretando un ruolo. Aiuta a far sentire gli individui protetti e, quindi, abbassa le inibizioni;
  • fa in modo che “vinca” l’idea migliore non quella esposta meglio o che ha convinto di più;
  • migliora la comunicazione;
  • velocizza le decisioni
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