HARMONY AND TOYOTA

di Ron Pereira LSS Academy

Una visita in Toyota.

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(La traduzione è di QualitiAmo)

Fantastico. Oggi è stato il primo giorno di quella che sarà la mia esperienza giapponese di Kaikaku (Kaizen Blitz n.d.T.).

Non so da dove partire o cosa dire per raccontarvi questa giornata. La mia mente è piena di idee e di concetti...e mi restano ancora 4 giorni!

Una grande armonia

Dopo aver fatto colazione abbiamo iniziato la nostra giornata con una breve lezione sulla cultura giapponese. Brad Schmidt, la nostra guida e partner di Gemba Research, ci ha spiegato l'importanza dell'armonia per i giapponesi.
In particolare ci ha raccontato che il Giappone è la terra della grande armonia e che dovremo fare del nostro meglio in questa settimana per non turbarla.

Dato che siamo stranieri, Brad ci ha anche spiegato che le nostre azioni e le nostre buone intenzioni verranno moltiplicate per 10. Ad esempio, se facciamo un tentativo di salutare nella maniera corretta i giapponesi che ci ospitano dcendo loro “Ohayo Gozaimas” ("buongiorno" in giapponese n.d.T.) guadagneremo sicuramente un sacco di punti.

Dopo questa breve lezione ci siamo avviati verso la sacra terra della Lean manufacturing: la Toyota Motor di Kyushu.

Toyota - Semplicemente il meglio

Sono stato in moltissime aziende nella mia carriera, alcune decisamente buone. Inoltre ho letto moltissimi libri su Toyota come "Toyota Way" ("Il modo di fare di Toyota" n.d.T.), "Toyota Talent" ("Il talento di Toyota"), e "How the TPS machine changed the world" ("Come il Sistema di Produzione di Toyota ha cambiato il mondo"). Ma niente e sottolineo niente mi aveva preparato a quello che avrei visto questa mattina.

Dato che non ci è stato permesso di fare fotografie o riprese video, non c'è alcun modo per descrivervi in maniera accurata che straordinario posto è Toyota. La cosa migliore che posso dirvi per farvi capire di cosa sto parlando è che lì ogni cosa è fatta con uno scopo ben preciso.

Tutto è cominciato con i saluti che abbiamo ricevuto al nostro arrivo. Le signore che ci hanno accolto si sono mosse con una precisione incredibile mostrando di essere perfettamente padrone di sé e di sapere esattamente cosa stava per accadere e cosa avrebbero fatto loro.
Dopo aver visitato lo show room (dove ci è stato permesso di fare alcune foto) e dopo aver guardato un breve video, ci siamo spostati in produzione.

Fantastico!

Quando entri per la prima volta in questo stabilimento la cosa che ti colpisce di più è la grande calma che vi regna. Mi aspettavo i tipici rumori di una fabbrica, la confusione e il trambusto. Mi aspettavo del rumore, insomma. Invece niente: solo cose che funzionano a dovere e a me piace stare a guardare le cose quando funzionano bene.

Quando vado da McDonald’s, ad esempio, mi soffermo a guardare come viene assemblato un Big Mac. Bene, guardare come lavorano le persone qui in Toyota mi ha quasi portato sull'orlo delle lacrime! Mi spiego meglio. Le persone sembrano quasi fluttuare leggere nell'aria in questa fabbrica.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

La bellezza della linea di assemblaggio

Camminando lungo i percorsi che si snodano nel reparto di assemblaggio abbiamo dato un'occhiata a come si svolgevano le operazioni principali. C'è moltissimo da vedere…ti senti quasi sommerso da tutto quello che vorresti vedere. Così, invece di cercare di guardare tutto nel pochissimo tempo a disposizione, ho preferito concentrarmi su un solo operatore il cui lavoro era quello di assemblare la consolle centrale. Se non ricordo male stava assemblando un'Highlander.

Quest'uomo, di circa vent'anni, mi ha letteralmente stupito. Si muoveva con così tanta precisione e accuratezza che, per un attimo, ho pensato di vedere un robot. Ecco qual è la sostanza di come si lavora qui.

Dentro la macchina (in movimento) ha svolto il suo lavoro presso la consolle centrale. Senza abbandonare l'interno della macchina ha poi afferrato il cacciavite e ha avvitato le viti (che erano esattamente nel posto dove sarebbero servite). Poi, come se niente fosse, ha cambiato la punta al trapano che aveva in dotazione e ha completato il lavoro.

Una volta finito questo lavoro ha afferrato le guarnizioni che stavano sul pavimento accanto a lui e si è spostato all'esterno per posizionarle rapidamente al loro posto. Tutto questo è stato fatto nello spazio di meno di un takt time (circa un minuto).
La cosa più sorprendente, comunque, è stata la calma e la tranquillità che questo giovane ha ostentato durante l'intero processo di assemblaggio. Non fraintendetemi: si è dato molto da fare ma l'ha fatto in modo controllato. Aveva un'idea sorprendentemente chiara del suo scopo in quella linea produttiva.

L'onore finale che ci è stato riservato

L'ultima cosa, e forse la migliore di tutta la visita in Toyota, è successa all'uscita dallo stabilimento, quando eravamo già sul bus. La bella signora che ci faceva da guida è scesa e ci ha salutato inchinandosi. Non molto, vero?
Bene, Brad ci ha detto di guardare dal finestrino posteriore perché avrebbe constinuato a inchinarsi e a salutare fino a quando il nostro pullman non fosse stato fuori dalla sua vista. Non stava affatto scherzando.

Ci eravamo già allontanati di un buon quarto di miglio ma potevo ancora vedere in lontananza la sagoma della ragazza. Brad ci ha detto di continuare a guardare. E fu allora che successe. Stavamo ormai sparendo dalla sua vista quando la ragazza, invece di continuare a concederci i rapidi e continui inchini che ci aveva dedicato fino ad allora, fece un ultimo inchino profondo, mantenendo la posizione per circa 5 secondi.

Questo piccolo atto di umiltà mi ha commosso. Nessuno mi aveva mai mostrato tanto rispetto. In molte aziende sei già fortunato se ti sorridono e ti salutano.

Ora ho bisogno di riposare e di riflettere su come possa mostrarmi più umile e restituire in gentilezza anche solo la metà di quello che ci ha regalato quella ragazza oggi.
Vi lascio con un inchino virtuale e un Ohayo gozaimas (per chi leggerà questo pezzo di mattina) e un konnichiwa ("buonasera" in giapponese n.d.T.)(per chi lo leggerà nel pomeriggio). Purtroppo non mi ricordo come si dice buonasera!

Sayonara.

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