ISO 9001 - LA CHECKLIST PER LA GESTIONE DEI RISCHI

Come si progetta una buona checklist per la gestione dei rischi nell'ambito del quality management?


checklist risk management

Struttura della checklist per la gestione dei rischi

La progettazione di una checklist efficace per la gestione dei rischi nell'ambito del quality management è un compito che richiede attenzione ai dettagli e una profonda comprensione dei processi aziendali. Una checklist dei rischi efficace deve essere strutturata in modo tale da facilitare la rapida identificazione e gestione dei rischi, assicurando al contempo che nessun elemento critico venga trascurato.

Iniziate suddividendo la checklist in categorie logiche basate sui tipi di rischi che l'organizzazione potrebbe affrontare. Queste categorie potrebbero includere rischi operativi, tecnologici, finanziari, legali, di conformità, ecc.
Ogni categoria deve riflettere le specifiche vulnerabilità del settore e del contesto operativo dell'azienda, garantendo una copertura completa. Vediamo qualche esempio:

Categoria Rischi Descrizione
Rischi operativi Interruzione della catena di approvvigionamento Interruzioni causate da problemi logistici o problemi economici dei fornitori che possono portare a ritardi nella produzione o nella consegna dei servizi.
Errori umani Errori nell'utilizzo delle macchine o nella gestione dei processi che possono causare infortuni o difetti di produzione.
Mancanza di personale qualificato Mancanza di lavoratori competenti che può influenzare la qualità del lavoro e l'efficienza operativa.
Rischi tecnologici Guasti hardware o software Malfunzionamenti tecnologici che possono paralizzare attività critiche, ad esempio server che si guastano o software che smettono di funzionare.
Violazioni della sicurezza dei dati Attacchi informatici che possono compromettere dati sensibili, causando perdite finanziarie e danni alla reputazione.
Obsolescenza tecnologica L'uso di tecnologie superate che possono ridurre la competitività e l'efficacia operativa.
Rischi finanziari Fluttuazioni del mercato Cambiamenti improvvisi nel costo delle materie prime o nelle condizioni di mercato che possono influenzare la stabilità finanziaria.
Rischi di liquidità Difficoltà nell'assicurare sufficiente liquidità per coprire le attività giornaliere.
Variazioni del tasso di cambio Esposizione a perdite finanziarie a causa di movimenti avversi nei tassi di cambio, particolarmente rilevante per le aziende che operano a livello internazionale.
Rischi legali Violazioni contrattuali Rischi derivanti dalla non conformità con i termini contrattuali, che possono portare a dispute legali o sanzioni.
Contenziosi Rischio di essere coinvolti in cause legali, che possono comportare ingenti spese legali e danni alla reputazione.
Violazioni della proprietà intellettuale Rischio di infrangere brevetti o altri diritti relativi alla proprietà intellettuale che potrebbe portare a costose battaglie legali.
Rischi di conformità Non conformità alle normative Mancato rispetto delle leggi e dei regolamenti settoriali che può risultare in sanzioni, multe o limitazioni operative.
Cambiamenti nelle politiche regolatorie Aggiornamenti o modifiche nelle leggi che richiedono aggiustamenti nei processi o nei prodotti affinché rimangano conformi.
Etica e responsabilità sociale Rischi legati alla non osservanza degli standard etici o delle aspettative di responsabilità sociale che possono influenzare negativamente la percezione pubblica e la fiducia del consumatore.

All'interno di ciascuna categoria, progettate elementi specifici che descrivano nel dettaglio i rischi potenziali. Ogni elemento dovrebbe essere costituito da una dichiarazione chiara che identifica un potenziale problema o una situazione di rischio.
Ad esempio, nella categoria dei rischi finanziari, un elemento potrebbe essere "Rischio di fluttuazioni significative nei tassi di cambio che influenzano i costi delle materie prime". Anche in questo caso, vediamo degli esempi:

Categoria del rischio Descrizione del rischio Impatto potenziale e dettagli
Rischi operativi Interruzione della catena di approvvigionamento Rischio di interruzione delle forniture a causa di scioperi, disastri naturali o problemi economici dei fornitori. Può dare vita a potenziali ritardi di produzione superiori alle 48 ore e causare una riduzione del 20% nelle consegne in linea con le tempistiche stabilite.
Rischi tecnologici Violazioni della sicurezza dei dati Rischio di accesso non autorizzato ai dati sensibili dell'azienda attraverso attacchi informatici, con potenziali perdite stimate superiori a 100.000 euro e danneggiamento della reputazione aziendale.
Rischi finanziari Variazioni del tasso di cambio Esposizione a fluttuazioni del tasso di cambio EUR/USD di oltre il 5%, che può influenzare negativamente i costi delle materie prime importate, aumentando i costi di produzione di almeno il 10%.
Rischi legali Violazioni contrattuali Rischio di inadempienza contrattuale a causa della mancata consegna di componenti chiave entro i termini stabiliti, risultando in penali contrattuali e possibili azioni legali con costi previsti superiori a 50.000 euro.
Rischi di conformità Non conformità alle normative ambientali Rischio di non conformità alle nuove normative ambientali EU 2020/xxxx, che richiede l'implementazione di tecnologie di depurazione avanzate, con potenziali sanzioni e multe superiori a 200.000 euro.

Per ogni rischio elencato, vanno poi definiti indicatori chiari e, se possibile, soglie di rischio che segnalano quando l'azione è necessaria. Questo aiuta i responsabili dei processi a comprendere non solo cosa cercare, ma anche a che punto una situazione diventa critica e richiede un intervento. Eccovi qualche esempio:

Categoria del rischio Descrizione del rischio Indicatori Soglie di rischio
Rischi operativi Interruzione della catena di approvvigionamento Numero di giorni di ritardo nella ricezione dei materiali; percentuale di ordini incompleti. Più di 2 giorni di ritardo rispetto ai tempi standard di consegna; oltre il 5% di ordini incompleti.
Rischi tecnologici Violazioni della sicurezza dei dati Tentativi di accesso non autorizzato rilevati dai sistemi di sicurezza; segnalazioni di perdite di dati. Oltre 10 tentativi di accesso sospetti in un mese; qualsiasi perdita di dati sensibili.
Rischi finanziari Variazioni del tasso di cambio Percentuale di variazione del tasso di cambio rispetto al dollaro/euro; impatto del cambio sulla marginalità di profitto. Fluttuazioni del tasso di cambio superiori al 5% in un trimestre; impatto negativo sulla marginalità di profitto superiore al 3%.
Rischi legali Violazioni contrattuali Numero di reclami o contestazioni ricevuti per inadempienze; giorni di ritardo nella consegna rispetto agli accordi contrattuali. Più di 3 reclami per inadempienza contrattuale in un anno; ritardi nella consegna superiori a 10 giorni lavorativi.
Rischi di conformità Non conformità alle normative ambientali Risultati degli audit interni ed esterni; sanzioni o avvisi ricevuti per non conformità. Qualsiasi mancato superamento di un audit ambientale; ricezione di una sanzione o di un avviso di non conformità.

Gli indicatori dovrebbero essere specifici per ciascun rischio elencato nella checklist e devono essere chiaramente definiti per assicurare che siano comprensibili e misurabili. Questi indicatori servono come allarmi precoci, segnalando potenziali problemi prima che si manifestino in maniera più grave. Ecco alcune caratteristiche che dovrebbero possedere:

  • Specificità: gli indicatori devono essere strettamente correlati al rischio che intendono monitorare, evitando ambiguità e fornendo una chiara indicazione del problema.
  • Misurabilità: devono essere quantificabili, permettendo di raccogliere dati e di misurare il livello di rischio in modo oggettivo.
  • Prevedibilità: devono fornire informazioni tempestive, dando sufficiente preavviso per permettere interventi prima che il rischio si concretizzi in danno.
  • Relevanza: devono essere rilevanti per le attività e i processi dell'organizzazione, assicurando che il monitoraggio sia integrato e non un onere superfluo.

Non tutti i rischi sono uguali; alcuni avranno un impatto maggiore o saranno più probabili rispetto ad altri. Stabilite un metodo per dare la giusta priorità ai rischi che può essere basato sull'impatto potenziale, sulla probabilità di occorrenza o su una combinazione dei due. Per una gestione efficace dei rischi, infatti, è essenziale, non solo identificarli e monitorarli, ma anche stabilire chiaramente quando un rischio diventa inaccettabile e richiede un intervento. Questo è il ruolo delle soglie di accettabilità del rischio, un elemento fondamentakle delle checklist per la gestione dei rischi.
Le soglie di accettabilità del rischio sono criteri predeterminati che definiscono il punto in cui un rischio deve essere considerato inaccettabile e abbia bisogno, quindi, di azioni correttive. Queste soglie sono basate su vari fattori, inclusi:

  • Tolleranza al rischio dell'organizzazione: differisce a seconda della mission, della vision e della strategia dell'organizzazione, oltre che delle sue capacità di assorbire perdite.
  • Impatto potenziale del rischio: valutazioni che considerano le possibili conseguenze negative sulle attività, la reputazione, la sicurezza finanziaria e la conformità legale.
  • Probabilità di occorrenza: la frequenza prevista o la probabilità che un determinato rischio si manifesti.

Le soglie di accettabilità consentono alle organizzazioni di prendere decisioni basate su evidenze concrete piuttosto che su reazioni istintive. Se un rischio supera una soglia stabilita, la decisione di intervenire è già stata presa in anticipo, permettendo così un'azione rapida e decisa che riduce l'incertezza e aumenta l'efficacia della risposta.

Includete, infine, istruzioni su come utilizzare la checklist. Questo dovrebbe includere dettagli sulla frequenza, sulle responsabilità e sulle procedure di risposta.

Istruzioni per l'utilizzo della checklist per la gestione dei rischi

Vediamo ora un esempio delle istruzioni che potrebbero accompagnare la vostra checklist.

La checklist per la gestione dei rischi è uno strumento fondamentale per garantire che tutti i rischi significativi siano identificati, monitorati e gestiti in modo efficace. Per assicurare l'utilizzo ottimale di questo strumento, seguite le seguenti istruzioni:

  • la checklist deve essere compilata e rivista regolarmente, almeno una volta al trimestre, per garantire che tutti i rischi siano monitorati costantemente. Oltre all'uso regolare, la checklist deve essere compilata immediatamente dopo eventi significativi che potrebbero influenzare i rischi esistenti o introdurre nuovi rischi, come cambiamenti normativi, incidenti significativi o nuovi lanci di prodotto
  • assegnate a membri specifici del team la responsabilità per il monitoraggio dei rischi specifici elencati nella checklist. Non dimenticate di includere dettagli su chi è responsabile per l'aggiornamento delle informazioni e per le azioni di mitigazione.
    Assicuratevi che tutti gli utenti responsabili siano formati su come utilizzare la checklist, comprendendo la significatività di ogni rischio e le relative soglie di allerta
  • per ogni rischio elencato nella checklist, controllate la presenza di indicatori di rischio.
    Annotate qualsiasi osservazione rilevante come il superamento di una soglia di rischio o un cambiamento nelle condizioni che potrebbe influenzare il rischio.
    Valutate ogni rischio utilizzando il sistema di valutazione definito (es. basso, medio, alto). Assicuratevi di considerare sia la probabilità che l'impatto di ciascun rischio
  • per ogni rischio che supera le soglie stabilite o per il quale si prevede un aumento del livello di rischio, sviluppate e documentate un piano di azione che potrebbe includere i passaggi specifici per mitigare il rischio, le risorse necessarie e le scadenze.
    Tutti i rischi che richiedono attenzione immediata devono essere segnalati ai responsabili

Responsabilità

Una componente fondamentale di una checklist efficace per la gestione dei rischi è la chiara definizione delle responsabilità. È essenziale specificare chi è incaricato del monitoraggio e della gestione di ciascun rischio elencato nella checklist. Questo non solo assicura una sorveglianza costante ma facilita anche una risposta rapida e coordinata in caso di necessità.

Assegnare le responsabilità specifiche per ogni rischio identificato implica una comprensione dettagliata dei ruoli e delle competenze all'interno dell'organizzazione. Partite identificando i ruoli all'interno dell'organizzazione che sono più adatti per monitorare e gestire specifici tipi di rischi. Ad esempio, i rischi finanziari potrebbero essere meglio gestiti dal reparto finanziario, mentre i rischi operativi potrebbero essere assegnati al team della produzione.

Assicuratevi che le persone assegnate a ciascun rischio abbiano le competenze e le risorse adeguate per gestire efficacemente tale rischio. Questo include anche la formazione specifica, se necessario.

Con le responsabilità chiaramente assegnate, ogni membro del team sa esattamente quali segnali di allarme deve monitorare e quali procedure seguire se una soglia di rischio viene superata. Specificate come i rischi devono essere monitorati, includendo la frequenza del monitoraggio e le tecnologie o i metodi da utilizzare. Stabilite procedure dettagliate su come rispondere quando un rischio raggiunge una soglia critica (chi contattare, quali passi fare e come documentare l'evento).

Formazione

La creazione di una checklist per la gestione dei rischi è solo il primo passo per assicurare una mitigazione efficace dei rischi all'interno dell'organizzazione. Altrettanto importante è garantire che i dipendenti incaricati di utilizzare questa checklist siano adeguatamente formati. Una formazione approfondita è fondamentale per assicurare che la checklist sia utilizzata correttamente e che i rischi siano identificati e gestiti con precisione. Senza una comprensione adeguata degli elementi della checklist e delle procedure associate, c'è il rischio che le valutazioni non siano eseguite correttamente, che alcuni rischi possano essere ignorati o mal interpretati, e che le risposte ai rischi non siano tempestive o efficaci.

Le persone devono comprendere ogni elemento della checklist, sapere cosa rappresenta, e riconoscere i segnali di allarme associati a ciascun rischio. Deve essere chiaro come e quando ogni elemento deve essere controllato e quali sono i passaggi da seguire in caso di identificazione di un rischio.
La formazione deve includere una spiegazione dettagliata delle procedure da seguire una volta che un rischio è identificato.

Specificità del settore

Nella creazione di una checklist per la gestione dei rischi, è essenziale considerare le specificità del settore in cui l'organizzazione opera. Diverse industrie affrontano problematiche uniche e rischi specifici che devono essere accuratamente considerati per garantire una protezione efficace. Di seguito, faremo degli esempi esaminando come la checklist può essere adattata a due settori diversi: il settore manifatturiero e il settore dei servizi finanziari.

Settore manifatturiero: nel settore manifatturiero, i rischi sono spesso tangibili e legati direttamente ai processi produttivi. Una checklist efficace per questo settore dovrebbe includere:

  • Rischi operativi: interruzioni della catena di approvvigionamento, guasti delle macchine e problemi di sicurezza sul lavoro
  • Rischi ambientali: emissioni dannose, gestione dei rifiuti e conformità con le normative ambientali
  • Rischi di qualità: non conformità dei prodotti, difetti di produzione e richiami di prodotto
  • Rischi tecnologici: aggiornamenti tecnologici, manutenzione delle infrastrutture IT e cybersecurity

Una checklist per il settore manifatturiero dovrebbe, quindi, concentrarsi su questi aspetti, con soglie specifiche per gli indicatori di rischio che riflettono l'impatto diretto sulla produzione e sulla sicurezza.

Settore dei servizi finanziari: contrariamente al settore manifatturiero, i rischi nel settore dei servizi finanziari sono spesso di natura intangibile e legati a variazioni di mercato, legalità e reputazione. elementi fondamentali di una checklist per questo settore includono:

  • Rischi di mercato: fluttuazioni dei mercati finanziari, esposizione a cambiamenti nei tassi di interesse e nei tassi di cambio
  • Rischi legali e di conformità: violazioni delle normative finanziarie, non conformità rispetto alle leggi anti-riciclaggio e violazioni della privacy dei dati
  • Rischi operativi: interruzioni del sistema, errori di transazione e frodi
  • Rischi di reputazione: gestione delle relazioni con i clienti e impatto delle notizie negative sui media

Una checklist per il settore dei servizi finanziari deve, quindi, enfatizzare la vigilanza sulle normative, il monitoraggio dei rischi di mercato e la gestione delle tecnologie dell'informazione.

Per entrambi i settori, sarà fondamentale che le checklist siano personalizzate per riflettere le realtà specifiche di ciascun ambito. Ciò significa considerare non solo i tipi di rischi ma anche le modalità di gestione e monitoraggio più adatte.

Aggiornamento periodico

I rischi affrontati da un'organizzazione possono cambiare frequentemente a causa delle variazioni delle condizioni di mercato, delle innovazioni tecnologiche e dei cambiamenti nelle normative. Per questo motivo, è essenziale che le checklist per la gestione dei rischi non siano percepite come documenti statici, ma come strumenti dinamici che necessitano di aggiornamenti regolari per rimanere efficaci e pertinenti.

Gli aggiornamenti dovrebbero essere pianificati a intervalli regolari—ad esempio, semestralmente o annualmente—o in seguito a eventi significativi come il lancio di nuovi prodotti o servizi, i cambiamenti normativi, l'adozione di nuove tecnologie o i cambiamenti nel mercato.

Il processo di aggiornamento della checklist per la gestione dei rischi dovrebbe includere i seguenti passaggi:

  • valutare se i rischi attualmente presenti nella checklist sono ancora rilevanti e se la loro gravità o probabilità è cambiata
  • aggiungere alla checklist i nuovi rischi emergenti che sono stati identificati tramite il processo continuo di monitoraggio e di analisi del mercato e delle condizioni interne
  • rivedere l'efficacia delle misure di mitigazione esistenti e apportare modifiche, se necessario, per garantire che siano ancora adatte allo scopo
  • incorporare feedback dai team interni e dalle altre parti interessate per assicurare che la checklist rifletta una comprensione completa dei rischi aziendali

Feedback e miglioramento continuo

Per assicurare che la checklist per la gestione dei rischi rimanga un strumento vivo e attuale, è fondamentale istituire un processo ben progettato di feedback e miglioramento continuo. Questo processo non aiuta solamente a rifinire la checklist basandosi su esperienze pratiche e reali, ma garantisce anche che si adatti dinamicamente ai contesti aziendali che si evolvono e ai cambiamenti nei profili di rischio.

Stabilite canali formali attraverso i quali i dipendenti possano segnalare dei feedback relativi alla checklist (sondaggi regolari, riunioni, piattaforme digitali dedicate, ecc.) Raccogliete informazioni specifiche su come la checklist è stata utilizzata e cercate di comprendere se la checklist ha giocato un ruolo efficace nel mitigare i rischi.

Basandosi sul feedback raccolto, apportare modifiche alla checklist per affrontare qualsiasi lacuna, inesattezza o inefficienza. Aggiornare regolarmente la checklist per riflettere nuove minacce di rischio, cambiamenti nei processi aziendali o evoluzioni tecnologiche.

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