L'ATTENZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Si parla poco del concetto di attenzione nell'ambito delle nostre organizzazioni ma è fondamentale. Cerchiamo di capire perché


attenzione aziende

"In un mondo così ricco di informazioni, tutta questa ricchezza di stimoli crea una grande povertà di attenzione e una necessità assoluta di allocare efficientemente quell'attenzione tra le diverse fonti di stimoli che potrebbero consumarla"
(Herbert A. Simon)

"Offri il dono della tua attenzione a qualsiasi cosa tu stia facendo e a qualunque persona con cui tu stia"
(Jim Rohn)

"La differenza tra qualcosa di buono e qualcosa di grande è l'attenzione per i dettagli"
(Charles Rozell Swindoll)

La nozione che l'attenzione sia una risorsa scarsa e che la sua allocazione sia centrale per il comportamento intelligente ha una storia più lunga e radici profonde nel campo della psicologia. Già nel 1890, William James scriveva: "Ognuno sa cosa sia l'attenzione. È il prendere possesso da parte della mente, in forma chiara e vivida, di uno tra diversi oggetti o filoni di pensiero apparentemente possibili contemporaneamente. (...) Implica il ritiro da alcune cose per affrontarne efficacemente altre ed è una condizione che ha un reale opposto nello stato confuso, stordito, distratto". James, in poche parole, spiegava che la gestione dell’attenzione consiste nell’arte di mettere da parte consapevolmente questioni banali per dirigere la nostra attenzione su cose più grandi e importanti. Non consiste, quindi, nell'eliminare le distrazioni ma nell'essere intenzionali nel modo in cui si risponde ad esse.
Ultimamente sentiamo ripetere spesso che la tecnologia continua a rubarci l'attenzione ma, in realtà, il nostro cervello è naturalmente portato, almeno dall'epoca dei cacciatori-raccoglitori, a distribuire l'attenzione su più fronti. Trattandosi, infatti, di un organo che ha come scopo primario quello di salvarci la vita, era fondamentale che non si concentrasse troppo a lungo su un singolo stimolo come, ad esempio, la bellezza di un fiore ma continuasse a "saltare" da uno stimolo all'altro per non perdersi eventuali pericoli presenti nell'ambiente. Oggi, naturalmente, le nostre esigenze sono diverse e non dobbiamo più difenderci da una bestia feroce o da una pianta velenosa ma il cervello è rimasto più o meno lo stesso e continua a suddividere la sua attenzione tra tanti stimoli diversi, anche quando non ce ne rendiamo conto. Sostanzialmente, siamo in grado di salvarci la pelle ma non di rimanere concentrati a lungo! E non si tratta solamente di ripartire l'attenzione sui diversi stimoli esterni ma anche di ripartirla dentro noi stessi! Quando "ragioniamo" o abbiamo l'impressione di ragionare, avviamo processi inconsci che catturano la nostra attenzione. In poche parole, ci distraiamo anche da soli.

Un'altra cosa interessante è che i nostri filtri attenzionali non sono uguali per tutti ma cambiano in base agli interessi specifici, alle conoscenze che abbiamo, alle esperienze e alla nostra cultura. Il modo in cui selezioniamo le informazioni e prestiamo attenzione ad esse forma il nostro punto di vista.

L'allocazione dell'attenzione è vista come un vero e proprio problema per le organizzazioni, tanto che Herbert A. Simon nel 1947 ha identificato il processo di direzione e canalizzazione dell'attenzione dei manager come una funzione chiave delle aziende. I limiti della razionalità nell'ambito decisionale, infatti, secondo Simon sono in larga misura i risultati del collo di bottiglia dovuto all'attenzione.

Una funzione fondamentale delle organizzazioni è gestire il divario tra l'abbondanza di informazioni e l'attenzione limitata delle nostre menti. Molte caratteristiche delle strutture e dei meccanismi organizzativi sono proprio una risposta a tale limitazione. Siamo certi che molti di voi in questo momento stiano pensando a meccanismi come il poka-yoke, ben conosciuto nell'ambito della gestione della qualità.

GOOGLE E IL 20%

Per fare in modo che i dipendenti mantengano alta l'attenzione, Google ha istituito la politica del "20%" che permette ai dipendenti di dedicare il 20% del loro tempo lavorativo a progetti personali che potrebbero essere utili per l'azienda. Questo modo di fare serve a stimolare la creatività e l'innovazione, mantenendo alta l'attenzione e la motivazione delle persone.

Le cose da sapere sull'attenzione

Che gli esseri umani possano prestare attenzione consapevole solo a una quantità limitata di informazioni alla volta e che il multitasking, in realtà, non porti all'efficienza perché il nostro cervello non è ottimizzato per gestire più compiti complessi simultaneamente, probabilmente lo sapete già. Forse, però, non conoscete il cosiddetto "Effetto cocktail party" che è il fenomeno che descrive la nostra abilità di concentrarci su una sola conversazione, ignorando le altre e i rumori di sottofondo, quando ci troviamo in un ambiente rumoroso. Questo è possibile perché abbiamo la capacità di prestare attenzione in maniera selettiva, cioè possiamo scegliere consapevolmente di concentrarci su determinati stimoli e di ignorare tutti gli altri.

Un'altra cosa interessante che riguarda l'attenzione è che gioca un ruolo chiave nel modo in cui memorizziamo le informazioni. Ciò su cui ci concentriamo, infatti, è più probabile che venga trasferito nella nostra memoria a lungo termine.

Imparare a gestire l'attenzione, non significa solamente eliminare le distrazioni ma essere intenzionali nella risposta che diamo agli stimoli esterni​​. Concentrare l'attenzione sugli obiettivi più significativi è essenziale per il successo personale e di squadra​​.

E' importante resistere alla tentazione di cadere in una modalità reattiva che può portare a un lavoro non produttivo e a decisioni affrettate​​ e sfuggire alla procrastinazione mediante una focalizzazione mirata, soprattutto di fronte a compiti difficili​​.

Occorre anche riuscire a fare un collegamento con il "perché" dobbiamo fare qualcosa per mantenere una connessione chiara con lo scopo e gli obiettivi nostri e dell'organizzazione​​. Quando si sta cercando di spingere metaforicamente una grossa roccia su per la collina, ad un certo punto ci si chiederà se il risultato vale davvero tutto questo sforzo. Quando arriverà quel momento, solo una forte convinzione vi aiuterà a resistere alla tentazione di appoggiare la roccia sul posto e andare a sdraiarvi sul letto per guardare un video divertente che un vostro amico vi ha mandato.

Imparate ad utilizzare strumenti come la matrice di Eisenhower per valutare e organizzare le attività in base alla loro urgenza e importanza​​.

Ricordate che, quando decidete come impiegare il vostro tempo e le vostre energie, state - in realtà - definendo la vostra esistenza.

MICROSOFT E LE RIUNIONI BREVI

Microsoft ha implementato una cultura basata su riunioni più brevi e focalizzate. L'obiettivo era quello di ridurre il senso di affaticamento derivante dalle riunioni e di garantire che i dipendenti rimanessero concentrati e impegnati durante l'intera durata degli incontri.

Calarsi completamente nel lavoro che si sta facendo

Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi ha dato un nome al lasso di tempo in cui riusciamo a essere completamente immersi in ciò che stiamo facendo, con l'attenzione perfettamente canalizzata su quelle attività: "flow", flusso. Il flow è uno stato mentale in cui una persona prova un senso di coinvolgimento totale, di energia, di focus e di piacere nell'attività lavorativa (e non) che sta svolgendo.
Ma lo stato di flow, come si collega all'attenzione? E' semplice: l'attenzione è completamente su quello che si sta facendo perché la concentrazione è totale. Non ci sono distrazioni mentali o fisiche che riescono a interrompere questo stato di profonda concentrazione. Il flow spesso si verifica quando un'attività presenta una sfida che corrisponde strettamente alle abilità della persona che deve svolgerla. Questo equilibrio mantiene l'attenzione focalizzata, evitando sia la noia (dovuta a un'attività troppo facile) sia l'ansia (che può insorgere quando un'attività è troppo difficile). Non solo l'attenzione è completamente sull'attività che si sta svolgendo ma tende quasi a fondersi con essa, portando a un'esperienza in cui il tempo sembra passare in modo diverso (spesso più velocemente).

Le attività che promuovono lo stato di flow sono spesso intrinsecamente motivanti (autoteliche) e, per questo, l'attenzione non è deviata da fattori esterni come ricompense o riconoscimenti ma è guidata solamente dall'interesse e dalla soddisfazione interna.

Quando una persona è in uno stato di flow, le sue prestazioni in un'attività tendono a migliorare. L'attenzione concentrata facilita un apprendimento più profondo e una maggiore padronanza delle abilità. In sintesi, il flow rappresenta un'ottimizzazione dell'attenzione in cui l'individuo è completamente assorto ed efficacemente coinvolto in un'attività.

prestare attenzione nelle organizzazioni

Abituarci ad esercitare l'attenzione

Migliorare l'attenzione nel nostro ambito lavorativo è fondamentale per aumentare la produttività e l'efficienza. Ecco alcuni consigli pratici che possiamo iniziare ad applicare subito:

  • iniziamo le nostre giornate definendo le priorità. Scegliamo le attività più importanti o urgenti e concentriamoci su di esse prima di passare a compiti meno critici
  • utilizziamo tecniche di gestione del tempo come la tecnica pomodoro che prevede intervalli di lavoro focalizzato seguiti da brevi pause. Questo aiuta a mantenere alta l'attenzione e a prevenire la stanchezza mentale
  • mantieniamo la nostra area di lavoro ordinata e priva di distrazioni. Un ambiente caotico può disperdere l'attenzione e ridurre l'efficienza
  • cerchiamo di ridurre al minimo le interruzioni, ad esempio impostando specifici momenti della giornata per controllare le email o i messaggi o utilizzando segnali visivi (come un cartello "Non disturbare") per comunicare agli altri la nostra necessità di concentrarci
  • scegliamo dei momenti della giornata in cui stiamo lontani dai dispositivi elettronici. Le notifiche possono essere una fonte inesauribile di distrazione
  • creiamo una routine quotidiana che includa momenti di lavoro concentrato e pause regolari per aiutarci a mantenere un livello di attenzione elevato durante la giornata

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un altro titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

Conclusioni

Se non siete convinti che l'attenzione sia estremamente difficile da convogliare e da mantenere, pensate per un momento a quante volte il cosiddetto "cambiamento graduale". viene applicato dalle aziende produttrici al packaging dei loro prodotti nel tempo. Questi cambiamenti sono talmente sottili e graduali che i consumatori spesso non se ne accorgono nemmeno, eppure riescono a mantenere l'interesse per il prodotto perché attirano una parte della nostra attenzione senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. A livello cosciente non notiamo cambiamenti lenti e graduati perché concentriamo la nostra attenzione solo su variazioni improvvise o significative ma a livello latente il nostro cervello li registra e ci fa provare un continuo interesse per una marca specifica.

Non siete ancora convinti? Guardatevi questo video. Molti di voi lo conosceranno già ma chi non lo cosce forse rimmarrà assolutamente stupefatto. Si tratta del famoso esperimento di Christopher Chabris e Daniel Simons in cui dovete semplicemente contare i passaggi che vengono fatti dai giocatori con la maglia bianca. Ogni volta che un giocatore con la maglia bianca passa la palla ad un altro, contate un passaggio e poi dite quanti ne avete contati.

Allora...quanti sono stati i passaggi da parte dei giocatori in bianco?
Avete risposto?
Siete proprio sicuri? Volete la soluzione? Continuate a leggere.

Soluzione:

I passaggi in realtà non li sappiamo perché non è questo lo scopo dei due psicologi imbroglioni! Quello che vorremmo sapere da voi è se c'è qualcosa nel video che vi ha colpito? No?
E se vi dicessimo che, mentre eravate intenti a contare, un uomo travestito da gorilla vi è allegramente passato davanti? Ci credereste? Provate a riguardare il video!

Ecco, vi abbiamo appena presentato la vostra mancanza di attenzione!

"Fiducia e attenzione sono i fattori più scarsi in un mondo nato dopo la scarsità"
(Seth Godin)

ERNST & YOUNG E LE VACANZE

Ernst & Young ha scoperto che per ogni 10 ore aggiuntive di vacanza prese dai dipendenti, la loro valutazione annuale a livello di prestazioni migliorava dell'8%. Iil tempo libero per ricaricarsi, infatti, può migliorare notevolmente la concentrazione e l'efficienza sul lavoro.

PER SAPERNE DI PIU':
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