QUALE ABITUDINE LIMITA LA TUA
CARRIERA COME MANAGER? - 2

Staff di QualitiAmo

C'è almeno una cattiva abitudine da correggere nel comportamento di ogni manager. Vediamo quali sono le principali

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(Prima parte)

Procrastinare

Rimandare qualcosa che non si ha voglia di fare è una delle tentazioni più ricorrenti dei nostri tempi. La tecnologia ha fatto in modo di rendere incredibilmente facile fare subito le cose poco importanti e ci porta a rimandare quelle davvero importanti che ci provocano un po' di ansia. Abbiamo e-mail da leggere, messaggi a cui rispondere, telefonate da gestire e tutto questo "lavoro" ci dà l'illusione di essere incredibilmente produttivi anche se, in realtà, non facciamo le cose davvero necessarie per gestire bene il tempo.

Parlando di time management, si procrastina spesso perché si ha la paura di fallire o perché ci si aspetta che svolgere un certo compito ci faccia stare male. Spesso, però, nel nostro giudizio ci sono aspetti che non riusciamo a esaminare a dovere o che tendiamo ad esagerare.
Cerchiamo di concentrarci sui fattori che ci motivano maggiormente e, attraverso quelli, troviamo la forza di svolgere anche i compiti che ci piacciono meno. In fondo comportasi in questo modo significa semplicemente conoscersi bene e usare a proprio vantaggio i punti forti che si hanno, giusto?
Inventiamoci nuovi modi di strutturare il nostro coinvolgimento anche nelle attività che ci piacciono meno ad esempio:

  • suddividendole in più parti - questo "trucco" lo conoscete sicuramente tutti ma siamo abbastanza sicuri che lo applichiate meno di quanto dovreste. Tutto quello che non ci piace fare sembra meno terribile se lo affrontiamo un po' alla volta con la necessaria disciplina, giorno dopo giorno. Se scrivere un report è tanto noioso, suddividiamolo in più giorni e concediamoci una pausa piacevole ogni volta che ne abbiamo completato un pezzo;
  • coinvolgendo gli altri nella loro realizzazione - coinvolgere i colleghi nelle attività meno piacevoli può aiutarci ad affrontarle con maggiore convinzione. Per esempio, se abbiamo una presentazione da preparare, proviamo il discorso con i colleghi che riteniamo più affidabili. Il loro interesse e e il loro coinvolgimento diventeranno contagiosi e ci aiuteranno a completare il compito

Egoismo

Un'altra pessima abitudine di molti manager è quella di dare l'impressione che si pensi solamente a sé. Quando un collaboratore pensa questo del proprio capo, non si sente al sicuro a lavorare con lui perché è abbastanza certo che, in caso di bisogno, verrà "scaricato", dato che un capo del genere è incapace di preoccuparsi per i collaboratori.

Tra le varie cause che possono provocare questa impressione nei nostri collaboratori ci sono:

  • il fatto che si presti poca attenzione alle persone che ci circondano - Non c'è niente di male nel dare la giusta attenzione ai propri obiettivi e alla propria carriera ma bisogna trovare il tempo anche per gestire gli obiettivi dei collaboratori e per ascoltare le loro opinioni. Diventare più coscienti del mondo che ci circonda ci farà diventare meno egoisti;
  • il fatto di essere davvero egoisti! - In questo caso sarebbe bene ripensare al proprio approccio al mondo del lavoro e lavorarci sopra perché gli egoisti non riusciranno mai a tirare fuori il meglio dai collaboratori e senza l'aiuto delle persone che ci circondano, difficilmente andremo lontano, professionalmente parlando

Il rimedio per diventare meno egoisti si compone di piccole azioni. Se avete dei problemi a livello di empatia e di pazienza nei confronti del prossimo, prestate particolare attenzione al linguaggio che il vostro corpo trasmette agli altri. Chi tende troppo a concentrarsi su se stesso ha dei veri e propri atteggiamenti fisici di chiusura nei confronti degli altri tra i quali ricordiamo:

  • non mantenere il contatto visivo con l'interlocutore;
  • non prestare la necessaria attenzione alle emozioni altrui;
  • interrompere chi sta parlando per imporre il proprio punto di vista;
  • non mostrare alcuna curiosità per un punto di vista diverso dal propri

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Ricordate sempre che la differenza tra la carriera professionale che avete e quella che sognate spesso risiede solamente in una cattiva abitudine. Individuatela e iniziate a combatterla, eventualmente anche chiedendo l'aiuto di un esperto.

PER SAPERNE DI PIU':

Diventare un manager
Quality manager: il curriculum