IL PRINCIPIO DI PARETO APPLICATO ALLE PERSONE

Il famoso principio che spiega che solo un 20% delle cose è importante rispetto all'80% che si può trascurare è applicabile anche alle persone. Scopriamo come

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Intorno al 1960, negli Stati Uniti e in Europa il principio di Pareto diventò famoso come la “regola dell'80/20” o il “principio dell'80/20”. Anche se non del tutto precisa, infatti, questa descrizione era rapida e faceva capire immediatamente in cosa consistesse l'idea rivoluzionaria di Pareto che aveva osservato come l'80 per cento dei risultati si ottenesse dal 20 per cento delle cause.
Si tratta di una “legge” empirica che è stata verificata in economia, nel mondo del business e in molti altri campi e che spiega come la maggior parte di ciò che esiste nell'universo e di quello che facciamo abbia poco valore e poco effetto perché lo sforzo e la ricompensa non sono linearmente correlati dato che la maggior parte dell'universo si può considerare come "rumore senza senso" e che poche forze sono quelle davvero incredibilmente potenti e produttive. Isolate dentro di voi queste forze potenti e creative e, oplà, sarete in grado di esercitare un'influenza incredibile! Il principio di Pareto può essere applicato, infatti, non solo per aiutare le aziende a fornire risultati migliori nel proprio ambito di business ma anche per aiutare le persone a migliorare le proprie vite. Se riuscite, infatti, a concentrarvi sulle poche cose che funzionano meglio per voi, è possibile ottenere quello che volete, moltiplicando la vostra efficacia e collegando le idee di Pareto al principio di realizzazione individuale.

Il principio 80/20, dunque, è un modo straordinariamente utile per ottenere di più dalla vita.

La parte più interessante del lavoro che fanno le organizzazioni attarverso le persone non è il mantenimento di ciò che si è sempre fatto e dello status quo ma crescere. Crescita significa creare qualcosa di nuovo e prezioso e crescere è determinato, in ultima analisi, da individui e piccoli team che utilizzano proprio il principio 80/20, riuscendo a sfruttare le forze più potenti che li circondandano per fornire ai clienti molto più di quello che vogliono per molto meno di quello che vogliono spendere in termini di denaro, risorse, tempo, spazio, energia, ecc. Il denaro è importante, ma ciò che la maggior parte delle persone vuole non è la ricchezza, ma la felicità. La ricchezza è uno dei mezzi per ottenere la felicità, ma non è certo il principale. Ciò a cui si ambisce maggiormente è il controllo sulla propria vita, la possibilità di scegliere il modo in cui si vive: il lavoro che si fa, come si interagisce con amici e colleghi, la qualità delle relazioni personali, il modo in cui migliorare le cose, come pensare a se stessi, ecc. Quello che si guadagna a diventare un "individuo 80/20" è il diritto di controllare la propria vita professionale e personale. Se si è in grado di aggiungere grande valore al proprio lavoro all'interno di un'organizzazione, si può ragionevolmente ottenere dal datore di lavoro dei vantaggi per impostare al meglio la propria vita. Non male per l'applicazione di un semplice principio empirico, vero?

Molti pensano che la creatività sia in gran parte una questione di talento, di esperienza o di fortuna ma si sbagliano. Il talento, l'esperienza e la fortuna sono tutti elementi chiave ma c'è qualcosa di più che risulta fondamentale, qualcosa di meravigliosamente accessibile e potente, che è possibile utilizzare per moltiplicare l'effetto creativo. Il principio di Pareto è centrale quando si parla di creare qualcosa di nuovo e di aggiungere valore al proprio lavoro.

Ci sono tre caratteristiche che distinguono ogni innovazione consapevole. La prima è che la creazione è una questione di risistemare le cose che già esistono. La seconda è che bisogna imparare a sfruttare le forze più potenti che abbiamo a disposizione e che la forza più potente che abbiamo a disposizione è il nostro pensiero. Da qui il terzo aspetto che è anche il più intrigante della creazione consapevole: l'innovazione si verifica quando le idee e le persone si incontrano intellettualmente.
Innovare richiede idee e individui, di solito un paio di ciascuno. Tutte le grandi scoperte scientifiche possono essere ricondotte a un paio di buone idee che sono ponderate e riorganizzate da un individuo o da un piccolo team.

L'innovazione d'impresa ha una quarta caratteristica comune: se si vuole sopravvivere, anche solo per un po' di tempo, bisogna aumentare il valore dato ai clienti. Chi ha da offrire di più per meno, vince.

L'innovazione può essere progettata, se si capisce che cosa la guida. Avviene in modo prevedibile e ripetibile e, se si comprende questo, si diventa in grado di creare qualcosa. Per creare qualcosa di nuovo e prezioso si deve esprimere la propria individualità e sfruttare una delle forze più potenti della terra: il principio 80/20. Questo significa distinguersi dalle macchine che si limitano ad amministrare lo status quo e impegnarsi per diventare creativi.

Gli individui 80/20 si trovano in tutti gli ambienti e in tutti i ceti sociali: in politica, nel mondo degli affari, nel lavoro teso al sociale, nello sport, nell'intrattenimento, nel mondo dei media, ecc. Se le persone sono intercambiabili, non sono individui 80/20 e, per questo, non sono importanti per le organizzazioni e non hanno potere di cambiare il proprio percorso professionale a piacimento.
Tutti gli imprenditori di successo, ad esempio, sono persone 80/20 perché usano l'individualità per creare qualcosa di nuovo e di diverso che fornisca valore. Molte persone al di fuori delle aziende fanno esattamente la stessa cosa: artisti, scienziati, scrittori, stelle dello sport e dello schermo, creatori di movimenti popolari, ecc.

Pensate a tutti i miliardi di persone nel mondo, oggi e nel corso della storia e al numero di persone che ha avuto un impatto significativo sul mondo: i grandi pensatori, i capi religiosi, gli esploratori, i soldati, gli scienziati, i politici, gli artisti. Qualunque sia la lista che facciamo, c'è un numero molto piccolo di persone che ha avuto un impatto piuttosto sproporzionato sulla nostra vita quotidiana. Esse non hanno fatto parte di una massa, ma si sono realizzate come individui, adottando una visione divergente, pensando o facendo qualcosa che non sarebbe mai stato pensato o fatto collettivamente.

Le più grandi società del mondo, una volta che sono cresciute, hanno rallentato la loro crescita e, quando sono cresciute, lo hanno fatto sostanzialmente attraverso le acquisizioni. Questa è la prova dell'incapacità delle grandi imprese a continuare a crescere basandosi sull'innovazione e del fatto che l'economia cresce perché sono le piccole aziende a crescere. Dietro ogni storia di successo c' è un individuo o un piccolo gruppo di persone. Chi crede, quindi, che senza grossi capitali alle spalle non si possa andare da nessuna parte deve ricredersi.

Un individuo creativo ha bisogno di una piccola squadra, anche se la squadra è formata spesso solo da due o tre persone. La vera imprenditorialità si basa sul comportamento altamente collaborativo tra individui 80/20 capaci di concentrarsi sui loro punti di forza distintivi ma consapevoli anche delle loro molte debolezze. I punti deboli di queste persone richiedono che altri individui le controbilancino e questo è il motivo per cui chi pensa di sapere tutto, in realtà, non riuscirà mai a fare la differenza nel mondo.

La vera creazione richiede la liberazione del potenziale unico di ogni individuo e una stretta collaborazione tra le persone.

E 'ovvio che le persone creative generino un valore che è molte volte superiore rispetto alla media. La matematica dietro il principio 80/20 suggerisce che questa minoranza di creativi crei molto di più della maggior parte delle persone.
Come può accadere? Anche il genio più brillante non è, poi, così tanto più intelligente delle altre persone. La risposta a questo paradosso risiede nella nostro falso presupposto che l'intelligenza crei direttamente valore. La ricchezza e il benessere sono creati da individui che interagiscono moltiplicando l'impatto delle loro intelligenze e degli sforzi individuali. L'anello mancante consiste nelle idee che riescono a moltiplicare la creazione di ricchezza.

Il potere che gli individui hanno deriva in gran parte dalle loro idee e da quanto bene se ne servono. Ecco che la prima cosa da fare per sfruttare il potere del principio di Pareto e imparare a scegliere tra le idee quali sono davvero potenti e come combinarle per liberare un potenziale ancora maggiore. Albert Einstein è stato in grado di creare la teoria della relatività non solo perché era un genio ma anche perché ha ragionato su idee già esistenti che è riuscito a selezionare per lavorarci a fondo, concentrandosi sulle poche cose vitali e trascurando tutte le altre (20% contro 80%, appunto).

La creatività in sé non può essere ridotta a una formula da libro di cucina perché la comprensione e la conoscenza individuali saranno sempre essenziali. Eppure, chiunque abbia una profonda conoscenza e un grande istinto può riuscire ad accelerare il processo di creazione, ed essere più sicuro di ottenere un risultato positivo.

Ma in cosa consiste davvero quel famoso 20% a cui dobbiamo tendere per contribuire per l'80% alla nostra felicità nel mondo del lavoro (e anche fuori)? Si tratta del nostro sé più autentico e unico, il nostro sé positivo, creativo e produttivo. Individuarlo significa essere consapevoli delle caratteristiche uniche che ognuno di noi ha e che dovrebbe imparare a sfruttare al massimo per ottenere ciò che vuole. Questo 20 per cento va nutrito e fatto crescere perché solamente quando ne saremo ben consapevoli potremo utilizzarlo per rendere migliore il mondo e noi stessi. Ciò che fa di una persona un professionista in grado di essere efficace nel lavoro è l'attenzione a quel 20 per cento che conta. Non è così importante eliminare i propri difetti perché chiunque ne ha. Certo, è fondamentale ridurne l'impatto ma ciò su cui bisogna davvero lavorare sono i punti di forza, quel 20 per cento che ci differenzia da tutti gli altri. Sarà la squadra, il gruppo a fare il resto. Nessuno è bravo e capace a 360 gradi, è l'interazione tra le persone che risulta vincente e che va sfruttata al massimo.

Se ci pensate su per un attimo, è un po' l'idea su cui si è sviluppato l'outsourcing. Le aziende che affidano l'esternalizzazione di ciò che non dà valore aggiunto (e appartiene al famoso 80 per cento) ad altre società lo fanno, spesso, per concentrarsi su quel 20 per cento di cose davvero fondamentali per poter fare la differenza sul mercato. Il segreto delle grandi organizzazioni è trovare qualcuno che sia bravo a fare qualcosa che altri non sanno fare e creare la giusta alchimia tra gli individui per ottenere il massimo della collaborazione. Del resto perché lavorare duramente per diventare semplicemente mediocri in qualcosa? Ci sono modi migliori di utilizzare il proprio tempo e le proprie energie.

Questa è una verità che spesso viene trascurata. L'umanità è la più differenziata e specializzata tra tutte le specie del mondo. Tuttavia, trascorriamo la maggior parte delle nostre vite negando la nostra individualità e cercando di far finta di essere come tutti gli altri. Non è strano? Gli individui creativi non sono diversi, sono semplicemente persone maggiormente in contatto con la propria individualità. Sono a conoscenza che la forza sta proprio nelle differenze e si concedono più spazio per coltivarle e utilizzarle in modo efficace. Del resto, George Bernard Shaw era solito ricordare che l'uomo ragionevole si adatta al mondo mentre quello irragionevole persiste nel tentativo di adattare il mondo a se stesso e che, quindi, tutto il progresso dipende dall'uomo irragionevole.

Per scoprire in cosa consista il vostro 20 per cento, fatevi domande di questo tipo:

"Che tipo di cose mi piacciono davvero? A cosa sento di essere più appassionato?"
Attenzione a non limitarvi nelle risposte a questioni legate al lavoro.

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