PARLARE IN PUBBLICO
Superare le problematiche che rendono difficoltoso
parlare in pubblico
Articolo di Staff di QualitiAmo
Grandezza caratteri: piccoli | medi | grandi
Parlare davanti a un pubblico, soprattutto in ambito professionale, è difficile per tutti.
E' vero, però, che la capacità di parlare a colleghi, superiori e collaboratori e, soprattutto, quella di essere convincenti mentre si parla è
una risorsa preziosa per chi vuole assumere un ruolo attivo all'interno della propria organizzazione.
Ora più che mai, infatti, parlare in pubblico è diventata
una competenza vitale e una vera e propria arma segreta nello sviluppo della carriera e ciò che fa la differenza al momento dell'assunzione non è più una pletora di "hard skill" (le competenze tecniche) ma le giuste "soft
skill" (le competenze trasversali), soprattutto per quanto riguarda la capacità di comunicare con gli altri in forma orale e scritta.
Per molti datori di lavoro, ad esempio, la capacità di comunicazione viene addirittura al primo posto in aree critiche come quelle del
lavoro di squadra, delle competenze interpersonali e delle capacità analitiche.
Forse più di qualsiasi altra competenza, saper parlare in pubblico
offre una conoscenza straordinariamente utile per soddisfare il proprio sviluppo personale e professionale.
Imparando a parlare in pubblico, ad esempio, si affina
la propria capacità di ragionare e di pensare in modo critico e si impara a costruire elementi probatori e ragionamenti logici capaci di supportare la propria tesi.
Chi si abitua ad argomentare davanti ad altri impara anche a strutturare meglio le proprie idee e ad individuare -
rafforzandoli - i legami tra un pensiero e l'altro.
Imparare a parlare in pubblico può essere meno impegnativo di quanto si creda, basti pensare a quante volte ci siamo impegnati in conversazioni pubbliche, seppure in ambiti differenti. Quando parliamo con gli amici, ad esempio, ci viene automatico assicurarci che abbiano compreso bene ciò che stiamo dicendo e che siano d'accordo con noi per poi regolarci di conseguenza nella discussione.
La setssa cosa succede quando ci ascolta qualche estraneo perché, anche in questo caso, tentiamo di intuire come questo la pensi
prima di divulgare in alcun modo le nostre
opinioni. Queste regolazioni istintive quando si parla in pubblico rappresentano dei veri e propri passaggi critici nella creazione di un
discorso.
Preparare un discorso ha anche molto in comune con la scrittura.
Entrambi i processi, infatti, dipendono da una buona conoscenza del nostro "pubblico" (di ascoltatori o di lettori).
Parlare e scrivere, inoltre, richiedono che si
trovi un argomento convincente, si offrano prove attendibili a sostegno della propria tesi, si impieghino transizioni efficaci per segnalare il flusso logico delle idee e si mettano a punto
appelli persuasivi.
I principi che stanno alla base dell'organizzazione di un buon discorso sono, dunque,
parallele a quelle che servono per organizzare un'e-mail, un articolo, un saggio o un libro. Servono, infatti, un'introduzione convincente, una tesi ben dichiarata, idee di sostegno e una buona conclusione.
Anche se parlare in pubblico ha molto in comune con la
conversazione di tutti i giorni e con la scrittura, è - ovviamente - una cosa differente.
I buoni oratori, in genere,
usano molto più degli scrittori termini familiari e semplici che possano essere ben compresi dal pubblico. Intervengono anche regolarmente nel discorso, ripetendo le parole chiave
e le frasi più importanti per sottolineare le idee principali e aiutare gli ascoltatori a seguire tutto il discorso.
La lingua parlata è più interattiva di quella scritta, infatti uno dei "trucchi" per coinvolgere chi ci sta ascoltando è quello di usare molto i pronomi personali
"noi", "io", "tu" perché il pubblico vuole sapere come la pensa chi sta parlando e se il messaggio che egli vuole trasmettere venga riconosciuto facilmente dal pubblico o meno.
Parlare in pubblico, inoltre, è differente anche dalla
conversazione quotidiana perché, svolgendosi in ambienti più formali, crea negli
ascoltatori un'aspettativa di linguaggio e stile di comunicazione
molto meno colloquiali.
Gli elementi della comunicazione
In ogni evento che veda protagonista la comunicazione sono presenti più elementi. Parlare in pubblico non fa eccezione ed ecco, dunque, che anche in questo caso possiamo riconoscere:
- la sorgente - colui che formula il messaggio
- il ricevitore - il destinatario del messaggio
- il messaggio
- il canale - il mezzo attraverso il quale si invia il messaggio (telefono, computer, corrispondenza scritta, voce, ecc.)
- il rumore - qualsiasi interferenza con il messaggio (cellulare che squilla, gente che parlotta, ecc.)
(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).
LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO -
"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)
(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla nuova ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato.
In calce all'articolo riporteremo quotidianamente un aggiornamento sulla futura norma)
La creazione, l'organizzazione e la produzione del messaggio si chiama, invece, "codifica" e serve per tradurre i pensieri in parole.
Il processo di interpretare il messaggio (in questo caso da parte del pubblico) viene chiamato
"decodifica". Gli ascoltatori decodificano il significato del
messaggio sulla base delle loro esperienze e delle proprie attitudini.
Un "feedback" è, invece, la risposta del pubblico ad un dato messaggio, mentre il "significato condiviso" è la reciproca comprensione di un messaggio tra oratore e pubblico.
Abbiamo un altro elemento fondamentale nella comunicazione: il "contesto", ovvero tutto ciò che influenza chi comunica e chi ascolta.
PER SAPERNE DI PIU':
La comunicazione internaMetodi di comunicazione
Aforismi sulla comunicazione