TIME MANAGEMENT: CERCARE QUALCOSA CHE PIACCIA IN OGNI COMPITO DA SVOLGERE

Gestire il tempo significa anche trovare del buono in tutto ciò che bisogna fare

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"Se non ti diverti, non lo stai facendo nella maniera giusta"
(Bob Bass - Allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo statunitense)

"Devi importi una disciplina per divertirti"
(Julia Child - Cuoca e scrittrice)

In un mondo ideale, dovremmo sempre poter scegliere come gestire il nostro tempo e fare ciò che amiamo senza mai dover pensare alle cose che non ci piacciono. Questo, sfortunatamente, non è il mondo reale che prevede che ci siano molti momenti in cui dovremo fare qualcosa che non ci piace. La capacità di fare comunque bene le cose, anche se non ci piacciono, è essenziale per poter lavorare e vivere. Certo, per riuscirci probabilmente dovremo motivarci perché è più probabile ottenere buoni risultati se ci piace il processo su cui dobbiamo lavorare per arrivarci. In questo articolo proviamo a darvi alcuni suggerimenti per aiutarvi a godervi quello che dovete fare, trasformandolo in un buon time management in un'ottica di obiettivi di vita.

Come gestiamo il nostro tempo è terribilmente influenzato da tutto ciò che ci sta attorno, dato che è pieno di persone che cercano di dirci cosa dovremmo fare e come dovremmo farlo. Anche quando non ce ne accorgiamo siamo costantemente sottoposti a stimoli che ci fanno credere che, avendo un certo prodotto, saremo più felici o che avendo le stesse idee di una persona famosa, le cose andranno meglio. Il punto è che nessuno di noi troverà mai la felicità ascoltando gli altri e sprecare il proprio tempo sentendosi infelici perché non viviamo la situazione che crediamo ci sarebbe più congeniale, ci porta solamente a fare un pessimo time management, dando retta al rumore di fondo e perdendo di vista i nostri valori e ciò che davvero conta per noi. Solamente una volta che avremo smesso di inseguire gli obiettivi degli altri e iniziato a inseguire i nostri, potremo dedicarci a goderci le nostre esperienze, indipendentemente dal fatto che siano o meno e stesse cose che possono piacere agli altri.È sicuramente più facile dirlo che farlo ma, prima inizieremo a vivere la nostra vita alle nostre condizioni, prima troveremo lo spazio e il tempo di cui abbiamo bisogno per essere felici e più sereni. Questo significa abbandonare i preconcetti su come "dovrebbe" essere la nostra vita, lasciare da parte i pensieri negativi perché crediamo di essere molto lontani da quella meta e sfruttare al meglio la nostra situazione attuale, qualunque essa sia.

La felicità, comunemente, è intesa come uno stato emotivo caratterizzato da sentimenti di gioia e appagamento. È anche legata a un senso di soddisfazione della vita e di benessere, oltre che alla fiducia che le cose andranno bene. In base a questa definizione, acquisiamo la felicità solo quando viviamo la vita dei nostri sogni, sentendo di aver realizzato ciò che desideravamo. Tutto questo, ovviamente, è vero ma la felicità, secondo gli esperti, non è solo qualcosa che possiamo avere ma anche un'abitudine da coltivare, ad esempio cercando qualcosa di positivo in ogni momento della giornata, anche quando ci troviamo a svolgere compiti che proprio non ci piacciono o non ci interessano. Come? Vediamolo insieme.

La maggior parte di noi vive la propria vita con una routine quasi robotica e monotona, senza pensare troppo a ciò che sta facendo e spendendo meno energia possibile per portare a termine i compiti che gli vengono affidati. Quando c'è così tanto da fare, questa è una trappola nella quale tutti, prima o poi, rischiamo di cadere. Il rovescio della medaglia, però, è che mentre siamo in questa modalità "pilota automatico", non siamo mai pienamente consapevoli di ciò che stiamo vivendo e di quello che stiamo facendo. In questo modo, passiamo la stragrande maggioranza del nostro tempo a fare cose che non ci danno alcun piacere. Sorprendentemente, i ricercatori hanno dimostrato che la quantità di divertimento e appagamento che sperimentiamo facendo qualcosa ha molto più a che fare con la nostra coscienza che con la realtà. Con la mentalità sbagliata, è possibile fare una vacanza monotona e noiosa mentre, con la giusta mentalità, si può trarre un immenso piacere dal lavoro, anche se non è quello dei nostri sogni. Il piacere che traiamo dalle attività, infatti, non dipende dai compiti da svolgere ma dal modo in cui percepiamo le cose che stiamo facendo.

Godersi la vita significa, prima di tutto, lavorare per centrare i propri obiettivi di vita. La prima cosa da fare, quindi, è cercare di legare ogni compito che dobbiamo svolgere a un nostro obiettivo. Non è detto che questa connessione risulti subito evidente, probabilmente dovremo impegnarci per trovarla e vedremo che, probabilmente, si tratterà di un legame davvero debole ma è qualcosa che ci può aiutare a svolgere anche i compiti più ingrati, sapendo che abbiamo un occhio al nostro time management personale. Se, ad esempio, dobbiamo telefonare a un cliente che proprio non sopportiamo e sappiamo già che subiremo una conversazione di mezz'ora piena di lamentele, cerchiamo di legare questo spazio di tempo a un nostro obiettivo di vita. Stiamo studiando l'inglese per trasferirci all'estero o per trovare un lavoro migliore? Bene! Immaginiamo che questa conversazione si svolga in lingua e proviamo a capire come potremmo procedere. Se, invece, stiamo cercando di fare un po' più di moto, durante la conversazione cerchiamo di muoverci, senza stare fermi alla scrivania.

Le esperienze più gratificanti e che ci fanno pensare di non aver buttato via il nostro tempo provengono, probabilmente, da attività che ci sottopongono a una qualche sfida. C'è una certa soddisfazione che deriva dall'affrontare le sfide e, se possiamo accumulare queste sfide, allora possiamo usarle per acquisire nuove competenze e per crescere, il che rappresenta già di per sé una ricompensa. Pensiamo, dunque, ai compiti che dobbiamo svolgere e che proprio non amiamo: possiamo trasformarli in una sfida di qualche tipo?

Si dice che la risata sia la migliore medicina ed - effettivamente - è proprio così, visto che riduce i livelli di stress e, in generale, migliora la nostra salute. È anche un modo per rafforzare i legami con le altre persone. Ma, direte voi, cosa c'è da ridere in un compito che proprio non abbiamo nessuna voglia di svolgere? Dobbiamo impegnarci a trovarlo. Pensiamoci in una situazione buffa, immaginiamo di svolgere quel compito in un contesto completamente diverso che ci strapperà una risata...insomma: scopriamo cosa ci fa ridere e troviamo il tempo per farlo, magari scambiando una battuta con un collega simpatico. In questo modo, il tempo passato a svolgere un compito che va proprio fatto e non può essere delegato ad altri ci peserà di meno e anche questo è un modo intelligente di gestire il tempo, visto che ci fa bene alla salute.

Abbiamo detto tante volte che non si può fare un buon time management senza mettere al primo posto i nostri bisogni, nei limiti della correttezza ovviamente. Se vogliamo provare a essere felici, sereni e a tornare ad avere il controllo sul nostro tempo dobbiamo imparare a dire "no" a tutto quello che non ci compete, che è inutile, che non siamo addestrati a fare bene, che proprio non abbiamo il tempo di fare, ecc. Questo non significa diventare egoisti e smettere di aiutare gli altri ma iniziare a proteggere il nostro tempo e le nostre energie da tutto ciò che non ha alcun senso. Avere più tempo per noi è fondamentale per cercare e trovare ciò che di positivo ci circonda.

Un altro suggerimento è cercare di essere meno duri con noi stessi quando sbaglieremo. Tutti commettiamo errori e, qualunque cosa sia successa, è successa e - probabilmente - si può fare ben poco per rimediare. Una cosa importante, però, possiamo farla: imparare dai nostri errori. Può essere difficile all'inizio ma si impara a farla con la costanza, obbligandoci a tirare le somme dopo ogni errore per cercare di capire cosa abbiamo fatto male, quali motivi ci hanno spinto ad agire così e come possiamo essere sicuri di non ricadere più nello stesso errore. Anche negli errori si possono trovare spunti positivi. Non considerateli mai come semplice "tempo buttato via" ma come "tempo investito" nella crescita.

Investire nel nostro sviluppo personale è un atto di amore nei nostri confronti perché, quando lo facciamo, diamo la priorità al nostro benessere. Quando dobbiamo per forza passare del tempo a fare qualcosa che non amiamo, cerchiamo almeno di usare questo spazio per migliorarci, imparando modi più veloci o più semplici per svolgere un compito, chiedendo al nostro responsabile di formarci per poterlo svolgere in modo più professionale, cercando il modo per automatizzarlo, ecc. Qualsiasi cosa, anche piccola, basta che si possa considerare un momento di crescita personale. C'è sempre qualcosa che possiamo imparare da ogni esperienza. Se non riusciamo a trovarne una, forse è solo perché siamo troppo concentrati sul lato negativo, invece che su quello positivo. Time management significa gestire il nostro tempo, non sprecarlo facendo qualcosa che in cambio non ci lasci niente di valore.

Un altro modo per fare ciò che non ci piace e non detestarlo è iniziare a guardarlo come parte di qualcosa di più grande che ci darà benefici in futuro. Se dobbiamo fare qualcosa che non ci piace, non ci dà benefici a lungo termine e non riusciamo a trasformare in un'attività che in qualche modo ci avvicini ai nostri obiettivi professionali e di vita, forse è il caso di fare una seria riflessione.

Vi suggeriamo anche di usare lo spazio dedicato ai compiti spiacevoli per riordinare la vostra scrivania, il vostro ufficio, l'armadio in cui avete accumulato anni di materiale. Si dice che se lo spazio attorno a noi è ordinato, anche la mente è ordinata e crediamo che sia vero. Spazi puliti e ordinati possono aiutarci a sentirci più calmi e rilassati. Ogni volta che dovete svolgere un compito ingrato, quindi, se proprio non siete riusciti ad applicare nessuno dei suggerimenti che vi abbiamo dato sopra, "premiatevi" riordinando una cosa, buttandone via un'altra, archiviandone una terza. Basta una sola cosa ogni volta che farete qualcosa che detestate e, in poco tempo, verrete ripagati da un ambiente decisamente più rilassante, ordinato e persino più produttivo. E' qualcosa di positivo, giusto?

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La felicità non è qualcosa” che si può semplicemente avere ma un giardino che bisogna coltivare. Richiede costanza, attenzione e una gestione attenta delle priorità. Si può imparare a fare un buon time management e ad essere un pochino più felici semplicemente prendendo in mano le nostre ore e i nostri minuti e cercando di tirare fuori da essi tutto ciò che per noi può rappresentare un valore aggiunto.
Il monaco buddista Thích Nh?t H?nh ha scritto che sono disponibili così tante condizioni di felicità che sono più che sufficienti per essere felici in ogni momento. Ci sono persone che appaiono sempre felici, qualunque cosa accada nella loro vita. Anche quando si verificano le difficoltà, sembrano avere una forza che molti faticano a comprendere. Uno dei motivi per cui riescono a superare i momenti difficili con più facilità è perché hanno imparato a godersi le piccole cose della vita e far diventare questa abitudine una chiave per la felicità. Cosa ne pensate?

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