TRE PERSONALITA' CHE NON POSSONO MANCARE IN UN TEAM

"La diversità si vede se ti invitano alla festa ma l'inclusività si vede se ti invitano a ballare"
(Detto popolare)

Chi è abituato al team building e ad avere a che fare con i gruppi di lavoro sa bene che creare un team che funzioni non è semplice perché le aspettative e la realtà possono differire parecchio. Può capitare, infatti, di mettere in piedi una squadra composta da individui che possiedono ottime doti professionali e personali che, però, una volta messi insieme non danno i risultati sperati. Eppure, come sa chiunque abbia mai visto un film in cui si parla di persone che lavorano in gruppo, la parte più importante è proprio la costruzione del team, la scelta delle personalità e delle competenze da inserire all'interno della squadra. Che si parli de: "La casa di carta" o degli "Avengers", il discorso non cambia: affinché le cose funzionino ci devono essere membri del gruppo con un particolare insieme di capacità e con personalità ben delineabili.
Dato che noi non dobbiamo né rapinare la Zecca di Stato spagnola, né salvare il mondo potremmo pensare che per le nostre organizzazioni il discorso sia differente ma anche nei team in cui lavoriamo ogni giorno è fondamentale che le singole personalità uniche dei membri si completino a vicenda, affinché le persone possano sostenersi nel raggiungimento di un obiettivo specifico. Naturalmente, per ogni gruppo di lavoro le personalità e le competenze necessarie saranno differenti, a seconda dell'obiettivo da raggiungere, ma ce ne sono tre che possono davvero dare un valore aggiunto a ogni team e sono quelle che esamineremo in questo articolo.

La prima personalità assolutamente necessaria in qualsiasi gruppo è quella del "pensatore", cioè di una persona che sia estremamente portata a combinare idee una con l'altra e ad esaminare i problemi da un altro punto di vista, concentrandosi sulla trasformazione dei normali percorsi mentali che le persone fanno.
Qualcuno che sia in grado di mettere insieme diversi stili di pensiero per tirare fuori il meglio dalla loro sinergia è molto utile in un team per imparare a lavorare meglio insieme. Questo aspetto è estremamente importante perché non sono solo le azioni e le opinioni dei membri del team a renderli diversi uno dall'altro ma anche il modo di pensare, di processare le informazioni e gli stimoli che arrivano dall'esterno e di trovare soluzioni.
Ci sono i sognatori che non smettono mai di fare ipotesi e di immaginare cose che ancora non esistono per provare ad andare al di là di ciò che è considerato realizzabile, gli oratori che mettono in discussione le diverse ipotesi, appellandosi alla logica, sottolineando i difetti di un piano e vedendo i problemi molto prima degli altri, le persone molto attente ai dettagli che analizzano e approfondiscono ogni aspetto di un progetto, salvaguardando tutti dagli errori stupidi e chi è più intraprendente e ha bisogno di iniziare immediatamente a lavorare su qualcosa, qualunque cosa accada. Personalità così diverse possono creare non pochi problemi all'interno di un gruppo ma se avete la figura del pensatore, saprà utilizzarle al meglio e impedire che vadano in conflitto una con l'altra, concentrandosi sul trasformare la mentalità e gli stati d'animo.

La seconda tipologia di persone assolutamente indispensabili in qualsiasi team sono quelle che in inglese si definiscono "enablers", cioè quelle che rendono possibile il lavoro del gruppo riunendo le persone giuste per risolvere un dato problema. Si tratta di personalità in grado di concentrarsi sulla costruzione di una vera e propria comunità che, attraverso le giuste connessioni, eccellono nel portare a termine le cose. Si concentrano sull'amplificazione e sulla mobilitazione di idee e comunità.
In questo secondo caso ci si concentra sulla costruzione di una vera e propria comunità di persone.

L'ultima tipologia di persone utili ad un team sono i cosiddetti "esecutori", coloro che fanno in modo che le cose vengano fatte mettendo insieme chi è in grado di mobilitare le idee (i "pensatori") e chi sa creare le comunità (gli "enablers").

Una volta compresi i tratti distintivi di queste tre tipologie di persone, bisogna imparare a riconoscerli e a capire come potrebbero adattarsi alla startegia operativa che si ha in mente e all'obiettivo da raggiungere. Questo passaggio è fondamentale ma estremamente difficile per un team leader. Anche se può sembrare strano, infatti, la tendenza naturale di ognuno di noi è quella di riconoscere e apprezzare le persone con capacità e personalità simili alle nostre e questo può impedirci di vedere come personalità differenti potrebbero essere utili al gruppo di lavoro. In un'ottica di team building, però, abbiamo estremo bisogno di sentire voci diverse e di poter contare su pensieri e background diversi dai nostri per stimolare l'innovazione e la produttività. Quando un insieme di personalità diverse possono fondersi attorno a un obiettivo condiviso, superano facilmente i team composti da competenze e personalità più omogenee. Questo perché persone diverse tra loro possono affrontare i problemi esaminandoli da molte più angolazioni, raccogliere informazioni avendo come punti di riferimento fonti differenti e comunicare - a loro volta - con persone di diverse tipologie all'esterno del gruppo, riuscendo così a individuare meglio i percorsi necessari per raggiungere gli obiettivi con risultati superiori.
Per riuscire a riconoscere l'utilità di persone diverse da noi, è fondamentale partire dalla fine (il nostro obiettivo) e procedere a ritroso. Non sforziamoci di adattare le capacità dei membri del team a qualsiasi compito occorra svolgere ma impariamo a suddividere il compito in singole attività per capire quali personalità potrebbero rappresentare un supporto in una determinata porzione di compito perché servono determinate competenze. I pensatori, ad esempio, sono adatti a una fase più strategica, gli "enablers" possono essere sfruttati nella fase di costruzione della cultura del team e nella gestione di fasi di cambiamento e di transizione. Gli esecutori sono fondamentali quando si arriva alla fase di implementazione.

Ognuno di noi ha un proprio stile di pensiero che si basa sull'oggetto della sua attenzione e sull'orientamento. Per ciò che riguarda l'attenzione, potremmo essere attratti dalle idee, dai processi, dalle azioni o dalle relazioni. L' orientamento invece è dato dalla prospettiva che abbiamo che può essere orientata al quadro generale oppure ai dettagli. L'incrocio tra attenzione e orientamento produce stili di pensiero diversi .Saper creare un team dove possano intervenire, di volta in volta, personalità utili quando sorgono nuovi compiti, ci si impegna su un progetto differente o bisogna cogliere un'opportunità permette di sfruttare al meglio la diversità e le reti di persone. Sapere quando e come collegare queste personalità è un'abilità chiave per un team leader. Ricordate che non è necessario che tutti all'interno dell'organizzazione siano membri a tempo pieno di un singolo team, basta che possano interagire con il gruppo quando serve.

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