GESTIRE IL PROPRIO TEMPO PER
MIGLIORARE LA VITA
Staff di QualitiAmo
Quante cose potreste migliorare nella vostra vita se imparaste a gestire meglio il tempo che avete a disposizione?
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"Un giorno, quando avrò il tempo, ho intenzione di ..."
Quante volte avete pronunciato queste parole o qualcosa di simile?
Il desiderio di organizzarci, di portare gli eventi della vita sotto il nostro controllo, di trovare il tempo per fare cose che vogliamo davvero è sentito dalla maggior parte di noi, a volte di più, a volte di meno a seconda dei momenti e delle circostanze. Ecco perché la corretta gestione del tempo è la competenza che si cerca maggiormente di apprendere quando si parla di formazione aziendale.
Il problema con la maggior parte degli insegnamenti di Time Management è che ci si concentra solamente sul fare le cose in modo più efficiente.
Nessuno ti dice mai di chiedere a te stesso, "Perché lo sto facendo?" o "Dovrei davvero farlo?" o, ancora, "Voglio farlo?"
A meno che una persona non abbia costantemente l'opportunità di realizzare cose che sono davvero importanti o significative per se stessa, essere meglio organizzata non farà altro che saturare il suo tempo rendendola ancora più frustrata.
Se qualcuno ci fermasse per strada e ci chiedesse "Scusi, che ore sono?" cosa faremmo?
Quasi sicuramente guarderemmo l'orologio e risponderemmo: "Sono le tre meno un quarto" o qualcosa del genere. Ma se dovesse fermarci per strada qualcuno e chiederci "Che cos'è il t empo?" Probabilmente lo guarderemmo come se fosse un pazzo.
Per secoli, filosofi e saggi hanno cercato di rispondere a questa complicata domanda provando a spiegare il tempo.
Sir Isaac Newton, ad esempio, disse che il tempo era assoluto e che fluiva uniformemente senza relazione a qualcosa di esterno. Leibnitz, invece, rovesciò la definizione di Newton spiegando che il tempo è semplicemente l'ordine degli eventi, non un'entità. A questa intuizione si accodò Albert Einstein dichiarando che il tempo non ha un'esistenza indipendente dall'ordine degli eventi con cui lo misuriamo e sviluppando poi un'idea definita "eventi simultanei". Il treno, ad esempio, non arriva alla stazione alle 7:00; arriva alla stazione nello stesso momento in cui la lancetta dell'orologio raggiunge le sette.
Rivolgendoci al dizionario leggiamo che il tempo è un continuum in cui gli eventi si succedono l'un l'altro dal passato al presente e che l'elemento base del tempo è un evento.
Tutto è un evento.
Leggere questo articolo è un evento. Alzarsi dal letto ogni mattina è un evento. Guidare la nostra auto è un evento. Arrivare al lavoro è un evento. Rispondere al telefono che squilla è un evento. Mangiare a pranzo è un evento.
Il tempo è il verificarsi di tutti questi eventi in sequenza, uno dopo l'altro.
Benjamin Franklin disse: "Ami la vita? Se la ami non sprecare il tempo, perché questa è la sostanza della vita stessa".
Se tutto quello che abbiamo ascoltato dalle grandi voci del passato è vero, e non abbiamo motivi per dubitarne, controllare la nostra vita significa controllare il tempo e controllare il tempo significa controllare gli eventi della nostra vita.
Hai mai sentito qualcuno dire "Ho perso il controllo della mia vita"?
Capita quando non si ha più il controllo degli eventi che compongono la propria vita e ci si limita a reagire a ciò che succede, facendo quello che gli altri pensano che dovremmo fare, quando pensano che dovremmo farlo.
Essere fuori controllo è una sensazione terribile.
Il vero problema è proprio questo: quanto controllo abbiamo sugli eventi della nostra vita?
Proviamo a disegnare uno schema riportando sul lato destro gli eventi su cui abbiamo il controllo totale e sulla parte sinistra quelli sui quali non abbiamo assolutamente alcun controllo. Tutto ciò che ricadrà nel mezzo si intenderà come parzialmente controllato.
Facciamo insieme questo facile esercizio e prendiamo coscienza degli eventi sui quali non abbiamo alcun controllo.
Alcuni esempi? Il momento in cui sorge il sole. Alcune malattie. Le catastrofi naturali. La morte. Il nostro capo. Il mercato azionario.
E' sorprendente realizzare su quante cose non abbiamo il minimo controllo, vero?
Ciò che è importante non è che ci siano eventi incontrollabili nelle nostre vite, ma come rispondiamo ad essi. Spesso la risposta più realistica è quella di adattarsi per provare a conviverci. Non ha senso rimanere sconvolti per cose che non possiamo controllare perché questo ci crea inutile stress.
Ci sono eventi, tuttavia, su cui possiamo avere il controllo totale.
Pensiamoci. Cosa possiamo controllare?
L'elenco è, in realtà, considerevole.
Include cose come l'ora alla quale ci alziamo, quello che indossiamo, come reagiamo all'atteggiamento di qualcun altro, ciò che mangiamo.
Su cosa si concentrano tutti questi eventi? Ovvio, su di noi. L'unica cosa di cui abbiamo il controllo assoluto e totale siamo noi. Su tutto il resto abbiamo un controllo parziale o del tutto assente.
Facciamo una lista di alcuni dei diversi eventi della nostra vita.
Quindi assegnamo ad ogni evento un numero da 1 a 5 per indicare il grado di controllo su di essi, con 5 che rappresenta il controllo totale e 1 che non rappresenta alcun controllo.
La nostra lista potrebbe includere eventi come questi:
- ora alla quale ci alziamo (grado di controllo 5);
- cosa mangiamo (grado di controllo 4);
- cosa indossiamo per andare a lavorare (grado di controllo 3);
- durata del trasferimento fino al posto di lavoro (grado di controllo 2);
- riunione col capo (grado di controllo 1);
- riunione con un collaboratore (grado di controllo 4);
- pausa pranzo (grado di controllo 3);
- reazione all'atteggiamento di un collega (grado di controllo 5);
- traffico che incontriamo per tornare a casa (grado di controllo 1);
- cosa fare nella serata (grado di controllo 5)
La vostra lista potrebbe essere completamente diversa ma questo è poco importante. Ciò che conta è prendere nota di alcuni degli eventi tipici che si incontrano nella vita di tutti i giorni per poter studiare con attenzione l'elenco e chiedersi: "Quanto controllo ho sulla mia vita?"
Anche se sembrano esserci poche cose che controlliamo, le competenze e gli strumenti che possiamo apprendere ci aiuteranno ad esercitare un controllo maggiore rispetto all'attuale.
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Prima di proseguire nel discorso, è dunque necessario smettere di pensare alla "gestione del tempo" e iniziare a pensare al "controllo degli eventi".
Troppo spesso pensiamo che la gestione del tempo abbia qualcosa a che fare con l'orologio. L'unica cosa che un orologio ti dice è quanto tempo impiega il sole ad attraversare il cielo. Questo è un evento sul quale non abbiamo alcun controllo. Il vero problema è: quali eventi posso controllare? Concentrarsi sul "controllo degli eventi" fa la differenza.
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