FACILITATORE, ISTRUTTORE E MENTORE:
QUALI DIFFERENZE?

Staff di QualitiAmo

Le tre figure che seguono la formazione delle Risorse Umane differiscono una dall'altra sotto molti aspetti. Scopriamoli insieme!

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Nel percorso formativo di un professionista ci sono tre figure che dovrebbero affiancarlo in tre momenti separati della sua crescita:

  • il facilitatore
  • l'istruttore
  • il mentore

Alcune caratteristiche delle tre figure si sovrappongono ma, in ogni caso, lo stile di affiancamento e l'approccio nell'insegnare le cose cambiano a seconda di chi eroga l'attività di formazione.

Il facilitatore

Un facilitatore è orientato soprattutto alle singole attività, al raggiungimento di obiettivi pratici e al processo su cui deve intervenire. Un esempio tipico è quello di insegnare alle persone come si possa condurre un brainstorming o come non perdere il polso di una riunione.

Utilizza molto gli esempi pratici per far comprendere le cose a chi lo ascolta e cerca di far entrare le persone nel vivo di ciò che stanno imparando grazie a simulazioni ed esercitazioni.
Il suo interesse principale è quello di creare una nuova abitudine, un modo nuovo i procedere ed assicurarsi che i nuovi insegnamenti vengano messi subito in pratica.

Si basa essenzialmente sull'empatia, sull'apertura mentale, sulla chiarezza, sull'insegnamento impostato come un gioco, sull'intuizione e sulla flessibilità.

Sue caratteristiche sono la capacità di ascoltare, la bravura nell'esprimersi, il saper fare le domande giuste al momento opportuno, l'abilità nel valutare chi si trova davanti, la pazienza nell'osservare le dinamiche dell'ambiente in cui si trova a lavorare.

E' la persona giusta se si vuole che le persone da formare vengano coinvolte fin dai primi minuti e partecipino attivamente a ciò che faranno. E' un'ottima risorsa da utilizzare quando si vuole che le persone crescano professionalmente, buttandosi subito nella mischia.
Non c'è nessuno meglio di un facilitatore se puntiamo ad insegnare come si lavora in gruppo e come esaminare le cose secondo una prospettiva nuova. E' la persona ideale, insomma, per avviare un cambiamento.

L'istruttore

L'istruttore, rispetto al facilitatore, ha un campo un po' più ampio sul quale concentrarsi perché non gli basta occuparsi delle singole attività da mandare in porto ma deve raggiungere un risultato di più ampio respiro come, ad esempio, insegnare ad utilizzare un nuovo software, spiegare l'applicazione di una normativa o insegnare una lingua straniera.

La base del suo lavoro è costituita dalla teoria che viene, però, sempre rinforzata da esercizi pratici.
Il suo scopo è guidare un gruppo di persone ad impadronirsi di una nuova serie di conoscenze, tutte riconducibili ad un argomento ben preciso.

Sue qualità principali saranno la chiarezza espositiva, la capacità di ricondurre la materia da spiegare ad una struttura facilmente comprensibile da parte dei discenti, la capacità di rendersi credibile e la grande conoscenza della materia che insegna.

Sarà bravo a presentare gli argomenti da imparare e a capire se le persone lo stanno seguendo oppure hanno bisogno di rallentare il ritmo della spiegazione per rafforzare alcuni concetti che non sono stati ancora ben "digeriti".

E' la persona giusta se dovete formare le vostre risorse umane in una materia particolare.

Il mentore

Un mentore è una persona che si interessa più al raggiungimento di un certo livello di performance da parte delle risorse che gli sono state affidate più che all'apprendimento di un singolo argomento.
E' la versione evoluta dell'istruttore che si concentra sul mettere il discente nelle condizioni di centrare da solo i propri obiettivi.

Il suo lavoro sarà di chiarire con la persona che deve affiancare il livello di partenza e quello di arrivo e di decidere con lei come muoversi nel modo migliore per colmare questo vuoto.

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Il suo compito principale è quello di mettere in grado il discente di rendersi conto delle problematiche che dovrà affrontare e di responsabilizzarlo perché se ne faccia carico.

Anche lui si baserà moltissimo sull'empatia e sul rapporto di fiducia che avrà instaurato con la persona che affianca e anche lui dovrà prestare grande attenzione a rimanere sempre credibile.

Il mentore ideale è capace di osservare, ascoltare, fare domande, presentare sfide e stabilire obiettivi ma, soprattutto, offrire un supporto costante alla persona che segue.

E' la persona giusta da utilizzare quando si vuole far crescere una persona affinché diventi in grado di creare valore trovando in sé la motivazione necessaria per farlo.

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