CARATTERISTICHE DELL'ORGANIZZAZIONE

 

 

organizzazione

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Un'organizzazione, considerata dal punto di vista del comportamento, è caratterizzata da un gruppo di individui, che svolgono attività interdipendenti, per il raggiungimento di obiettivi e che sviluppano e mantengono modelli di comportamento relativamente stabili e prevedibili, anche se gli individui nell'organizzazione possono cambiare.

Consideriamo tre dimensioni che contribuiscono al formarsi dei modelli di comportamento che osserviamo nelle organizzazioni:

  • La complessità – La complessità di un'organizzazione dipende dal numero delle attività, dei compiti, dal grado di eterogeneità e dal tipo di interdipendenza tra queste.
    Esistono maggiori problemi di coordinamento e di controllo in organizzazioni a elevata complessità, perché esse presentano numerose attività a elevata interdipendenza e maggiori relazioni interpersonali. La complesità è solitamente più elevata nelle organizzazioni di grandi dimensioni
  • Il grado di formalizzazione – Si riferisce all'intensità di impiego di politiche, procedure, routine formali e scritte che vincolano le scelte dei membri dell'organizzazione.
    In organizzazioni altamente formalizzate la discrezionalità e la libertà d'azione dei membri sono limitate dai confini definiti dalle norme organizzative. Nelle organizzazioni informali il grado di libertà d'azione è superiore
  • La centralizzazione – Il termine centralizzazione fa riferimento alla distribuzione del potere e dell'autorità all'interno di un'organizzazione.
    Le organizzazioni presentano un maggior grado di decentramento quando la maggior parte delle decisioni è presa ai livelli più bassi, nell'ambito delle politiche e delle procedure.
    Le organizzazioni sono altamente centralizzate quando le decisioni sono prese dal vertice aziendale e la discrezionalità dei livelli più bassi è vincolata da regole e procedure formali

La complessità, il grado di formalizzazione e di centralizzazione si riflettono nella struttura organizzativa e nella cultura.
La struttura organizzativa fa riferimento alle relazioni tra i compiti svolti dai membri dell'organizzazione e si concretizza nelle forme di divisione del lavoro, nelle unità organizzative, nella gerarchia, nelle politiche, regole e procedure e nei diversi meccanismi di coordinamento e controllo.

La cultura organizzativa è l'insieme dei valori dominanti, opinioni, atteggiamenti e norme che sono la base per giustificare decisioni e comportamenti.

L'autorità è il diritto di decisione e di controllo che un individuo ha nello svolgimento dei compiti, nell'assunzione di responsabilità enelle decisioni.
L'autorità legittima è il diritto di decisione e di comando che una persona ha su altri ed è sancita, o approvata, dai partecipanti dell'organizzazione.

L’autorità legittima si riflette nella struttura organizzativa, che definisce la distribuzione generale dell'autorità attraverso l'assegnazione delle posizioni: posizioni di alto livello gerarchico hanno un'autorità legittima maggiore rispetto a posizioni di livello inferiore.

Avere autorità significa, dunque, avere autonomia decisionale e poter decidere senza far approvare queste decisioni da altri attori dell'organizzazione.
Per il personale operativo, che non ha responsabilità manageriali, significa avere il controllo diretto sul lavoro, mentre per i manager significa avere il diritto di decisione e di controllo sull'uso delle risorse dell'organizzazione da parte di loro stessi e da parte dei loro diretti collaboratori.

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La distribuzione dell'autorità è funzione dell'ampiezza del controllo, determinata dal numero di dipendenti che riportano a un manager. L'ampiezza del controllo dipende da diversi fattori quali le competenze dei collaboratori, la filosofia e lo stile decisionale, la natura delle attività di lavoro che devono essere coordinate e controllate, la dimensione dell'organizzazione e la sua complessità.

Quando l'ampiezza del controllo è alta, aumenta la dispersione orizzontale dell'autorità che porta alla configurazione di organizzazioni piatte, con pochi livelli gerarchici.
Quando l'ampiezza del controllo è bassa, la distribuzione orizzontale dell'autorità è minore, il che porta al formarsi di organizzazioni verticistiche, caratterizzate da numerosi livelli gerarchici.

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