LE TENDENZE NEL GIUDIZIO

Nel Q-club, sul forum, stiamo ancora parlando di cambiamento.
Ma si può cambiare avendo percezioni errate?

Percezioni errate e tendenze nel giudicare possono inficiare la nostra capacità di analizzare con chiarezza una situazione per poterla cambiare a nostro vantaggio.

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In aggiunta alle distorsioni dovute alla percezione non accurata, vi sono altri aspetti cognitivi che possono portare a giudizi inaffidabili e non accurati.
Le illusioni ottiche sono un buon esempio di quanto le caratteristiche di un oggetto non siano uguali a quanto sembrano essere.

Gli errori di percezione più comuni in campo manageriale sono quelli che sorgono nelle relazioni con le altre persone: si pensi, ad esempio, alla valutazione delle prestazioni, alla selezione del personale, alle dinamiche di gruppo, alle relazioni con i clienti, ecc. I pregiudizi percettivi creano distorsioni della realtà, che sarebbero importanti da comprendere, per tentare di evitare errori di giudizio.

La prima impressione

La prima impressione è quella che conta? Al di là dei luoghi comuni, è certo che le impressioni più forti e durevoli sugli altri tendono a formarsi nelle prime fasi di una relazione o di un semplice incontro e poiché le prime interazioni sono solitamente di breve durata, le prime impressioni sono dedotte da un numero limitato di informazioni.
Questo è un aspetto molto critico, poiché, spesso, la prima impressione diventa anche l'ultima; in altre parole, spesso utilizziamo solo poche informazioni quando giudichiamo gli altri, per poi continuare a mantenere il nostro giudizio. Vi sono almeno due motivi per cui la prima impressione è così forte e si riconducono ai principi del completamento e della coerenza.

Il principio del completamento fa riferimento al fatto che gli esseri umani hanno bisogno di concetti e di idee relativamente completi sulle cose.
Il principio di coerenza attiene, invece, alla coingruenza di questi concetti e idee con altri atteggiamenti, percezioni e credenze.

Supponete di incontrare una persona per la prima volta: è sicuramente molto difficile conoscere la maggior parte delle cose che vi possono servire per avere un'immagine accurata. Ciò che spesso accade è che focalizzerete la vostra attenzione su quelle tracce che vi colpiscono e che ritenete importanti in quel momento e quindi le impiegherete come basi per "completare" l'idea di quella persona.

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Quando ciò accade, non avrete più solo delle informazioni limitate, ma un sufficiente modello completo dell'altra persona, desunto dagli indizi relativamente scarsi della prima impressione e da quelli da voi aggiunti, che saranno omogenei e coerenti con le prime informazioni (principi di completamento e di coerenza).
Le ulteriori informazioni ottenibili successivamente circa la persona dovrebbero essere valutate e confrontate con questa immagine "completa" che vi siete creati, ma proprio perché avete un'idea completa, diventa difficile modificarla quando si ricevono nuove informazioni.

PER SAPERNE DI PIU':

Imparare a gestire il cambiamento
Aiutare e supportare il cambiamento
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