OTTO TIPS PER L'IMPLEMENTAZIONE DELLO SMART WORKING - 2

di Koen Lukas Hartog, Andrea Solimene, Giovanni Tufani

Vi presentiamo il libro di Koen Lukas Hartog, Andrea Solimene, Giovanni Tufani, The Smart Working Book, proponendovi un estratto che potrą essere utile a tutti coloro che vogliano far diventare smart il loro modo di lavorare. Buona lettura!

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(Tratto dal libro: "The Smart Working Book di Koen Lukas Hartog, Andrea Solimene, Giovanni Tufani)

(...)

(Prima parte)

5. Siate pazienti e concentravi sugli aspetti positivi

Non si cambia dalla mattina alla sera. Ricordatelo. Per più di un secolo abbiamo operato - lo stiamo ancora facendo - basandoci sui principi sorti subito dopo la Rivoluzione Industriale. La cultura organizzativa delle maggior parte delle aziende esistenti si fonda su un’impostazione che ha radici lontane: modelli cognitivi, linguaggi, valori che rispecchiano il modo di lavorare degli ultimi 100 anni. Modificare tutto ciò richiede del tempo. Decisamente.

A volte sarà complesso e articolato implementare cambiamenti all’interno di contesti aziendali, ma se hai una visione strategica chiara e riesci a combinarla con una gestione lineare del progetto vedrai che presto otterrai i risultati previsti. Serve intuizione e pazienza. I cambiamenti si vedono rispetto all’anno precedente e, fidati, ti renderai conto di quanto lavoro è stato fatto.

Inoltre, rivestendo il ruolo di manager del cambiamento o, ancora più semplicemente, di sostenitore dell’innovazione dovrai fare i conti con lo scetticismo di parte dei worker o interessati al cambiamento. Tutto è pienamente nella norma. Cambiare le regole e le abitudini è difficile e troverai sempre una minoranza (più o meno folta) contraria e restia ad accettare. Si stima che circa il 10% dei worker coinvolti nel progetto è avverso al cambiamento. Non bisogna ignorare questo gruppo ma neanche dar loro troppa attenzione. Occorre trovare il giusto equilibrio e concentrarsi su coloro che credono nel cambiamento ma sono ancora titubanti. Possono mostrarsi alleati del cambiamento!

6. Prestare attenzione ai manager

Così come è importante per l’organizzazione che il top management abbia un ruolo attivo nella fase iniziale di smartworking, è altrettanto importante il ruolo del manager all’interno di ogni dipartimento. I worker saranno in grado di assumersi le giuste responsabilità solo quando avranno la completa fiducia da parte del proprio manager. Questo comporterà sicuramente dei contrasti in quanto il manager potrà mostrarsi restio nel rilasciare responsabilità o nel delegare task gestionali. In tal caso, la transizione è una fase delicata in cui il manager deve esser “assistito” e indirizzato verso la nuova modalità di gestione dei worker.

Pertanto, il consiglio è quello di avviare un costante dialogo sullo smartworking con i manager: bisogna parlare con loro per convicerli dei benefici per i propri worker, dei benefici per l’organizzazione stessa e dei benefici personali. Alcuni manager hanno uno stile di gestione dei worker molto vicino alla metodologia del coaching, altri meno. Bisogna dunque assicurarsi che la guida per i manager sia personalizzata in modo da facilitare lo scambio di informazioni e conoscenza reciproche.

7. L’ICT sarà una responsabilità condivisa

Come spiegato nel capitolo 2 (Digital Collaboration), il dipartimento ICT non ha più il dominio assoluto dell’infrastruttura ICT di un’azienda. Ciò significa che il sistema ICT tenderà presto ad aprirsi all’esterno integrando le varie soluzioni tecnologiche che di natura sono aperte. Prendiamo le dovute distanze da quello che ho definito il “fortino di sicurezza” e andiamo verso un sistema di ICT flessibile dove ogni worker è in grado di prendersi le proprie responsabilità dal punto di vista ICT. Questo implica, inevitabilmente, che i worker dovranno dedicare del tempo per sviluppare le conoscenze in ambito informatico e che le aziende dovranno, conseguentemente, avviare dei percorsi formativi in quella direzione.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

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Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
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In calce all'articolo riporteremo quotidianamente un aggiornamento sulla futura norma)

8. Lo smartworking è un dialogo continuo

Gli articoli e i blogpost che ho scritto sullo smartworking all’interno di “Spremute Digitali” fanno parte di un Dialogo smartworking. Il titolo non richiama esclusivamente l’impostazione della maggior parte dei blogpost realizzati (dialoghi con esperti in ambito smartworking) ma, soprattutto un aspetto fondamentale del concetto: la conversazione continua. Lo smartworking è soprattutto una ricerca per trovare un nuovo equilibrio e una nuova normalità. La prima volta che un worker si recherà al supermercato durante le ore d’ufficio e verrà chiamato dal direttore, sarà una sensazione strana. Proprio attraverso la condivisione di queste esperienze si crea la fiducia reciproca necessaria per lavorare insieme in un modo nuovo.

PER SAPERNE DI PIU':

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