TI PREOCCUPI TROPPO? ECCOTI UNA
STORIA...

di Staff di QualitiAmo

A volte ci facciamo prendere dall'ansia e dai pensieri negativi, nella vita così come sul lavoro. Ma ne vale davvero la pena?

preoccupazione-contadino-cavallo

Grandezza caratteri: piccoli | medi | grandi

Tutti abbiamo le nostre preoccupazioni perché difficilmente la vita non ci mette davanti a situazioni più o meno spiacevoli che possono provocarci un po' di ansia nell'affrontarle.

Preoccuparsi non è sbagliato in assoluto, anche perché è un meccanismo psicologico che ci aiuta a gestire meglio eventuali situazioni difficili, prevedendo per tempo le cose che possiamo evitare per non ritrovarci davanti problemi futuri. Una piccola tendenza a preoccuparsi genera quel giusto livello di attenzione che permette di non arrivare completamente impreparati a gestire il nostro futuro.

I problemi nascono quando le preoccupazioni ci paralizzano, quando l'ansia relativa a una situazione che prevediamo sia molto difficile da affrontare ci impedisce di vivere serenamente, di concentrarci sul lavoro e sul nostro benessere portandoci, magari, a riposare poco e male e, in generale, a trascurarci perché preoccuparsi diventa un vero e proprio stile di vita.

Tra voi che ci leggete ci sono molti manager, imprenditori, consulenti, studenti, professionisti che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro e siamo assolutamente certi che a molti, se non a tutti, sia capitato più volte di preoccuparsi per una questione lavorativa o familiare. In molti casi, tra l'altro, ci preoccupiamo per niente, perché la situazione evolve favorevolmente senza il nostro intervento esterno o, comunque, si ridimensiona notevolmente nelle sue conseguenze negative. Questo, però, non basta al nostro cervello perché si abitui a ridimensionare la tendenza a preoccuparsi, anzi succede esattamente l'opposto! Dato che, nella maggioranza dei casi, quando ci preoccupiamo relativamente a una certa situazione questa tende poi a risolversi per il meglio, chi si preoccupa molto è portato a pensare che sia stata proprio tutta questa ansia a fare in modo che le cose si risolvessero e questo, in futuro, lo porterà a farsi nuovamente pervadere da enormi preoccupazioni davanti a una situazione potenzialmente non favorevole.

Quanti di voi evitano di scendere una scala solamente perché hanno la possibilità di cadere?
Probabilmente nessuno, eppure è innegabile che ci sia una possibilità che questo accada, anche se molto remota. Ecco, chi si fa prendere dall'ansia davanti a qualsiasi preoccupazione, grande o piccola che sia, dovrebbe provare a valutare onestamente la probabilità che questa cosa accada davvero e che abbia le peggiori conseguenze possibili.

Proviamo a fare qualche esempio. Qualcosa che abbia una grande probabilità di verificarsi ma sia, tutto sommato, abbastanza banale nelle conseguenze, fa parte della normalità e non dovrebbe portarci a preoccuparci troppo. Anche qualcosa che abbia conseguenze gravi ma che sia altamente improbabile non dovrebbe metterci in agitazione, così come un evento improbabile e non particolarmente carico di conseguenze negative.

A dispetto delle distorsioni cognitive del nostro cervello, quindi, gli eventi con conseguenze particolarmente catastrofiche non avvengono con così grande frequenza e, se proviamo ad analizzare nella giusta luce e in modo oggettivo le nostre preoccupazioni, è molto probabile che vengano decisamente ridimensionate.
Questo, ovviamente, non farà in modo che, dall'oggi al domani, le persone predisposte a preoccuparsi si trasformino in individui che vivono alla giornata (e per fortuna, aggiungiamo!) ma, col tempo, dovrebbe aiutarle a gestire un po' meglio l'ansia.

Vi alsciamo con una storiella che è disarmante nella sua semplicità ma che è molto saggia. Subito sotto, poi, vi riportiamo un piccolo compito che potrete provare a svolgere se tendete a preoccuparvi troppo.

LA SAGGEZZA DEL CONTADINO

C'era una volta un contadino cinese molto povero che, per vivere, lavorava duramente la terra con l'aiuto di suo figlio ma che possedeva il grande dono della saggezza.

Un giorno il figlio gli disse:

- "Padre che disgrazia, il nostro cavallo è scappato dalla stalla!"
- "Perchè la chiami disgrazia?" rispose il padre. "Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo!"

Qualche giorno dopo il cavallo ritornò portando con sè una mandria di cavalli selvatici.
- "Padre che fortuna!" esclamò questa volta il ragazzo. "Il nostro cavallo ci ha portato una mandria di cavalli selvatici".
- "Perchè la chiami fortuna?" rispose il padre. "Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo".

Qualche giorno dopo, il giovane nel tentativo di addomesticare uno dei cavalli, venne disarcionato e cadde al suolo fratturandosi una gamba.
- "Padre che disgrazia, mi sono fratturato una gamba".
Ma anche questa volta il saggio padre sentenziò: - "Perchè la chiami disgrazia? Aspettiamo e vediamo cosa succede nel tempo".
Ma il ragazzo per nulla convinto delle sagge parole del padre, continuava a lamentarsi nel suo letto.

Qualche tempo dopo, passarono per il villaggio gli inviati del re con il compito di reclutare i giovani da inviare in guerra. Anche la casa del vecchio contadino venne visitata dai soldati reali, ma quando trovarono il giovane a letto, con la gamba immobilizzata, lo lasciarono stare per proseguire il loro cammino.
Qualche tempo dopo scoppiò la guerra e molti giovani morirono nel campo di battaglia, il giovane si salvò a causa della sua gamba zoppa.

Fu così che il giovane capì che non bisogna mai dare per scontato né la disgrazia né la fortuna, ma che bisogna dare tempo al tempo per vedere cosa è stato davvero un bene e cosa si è rivelato un male.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla nuova ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato.
In calce all'articolo riporteremo quotidianamente un aggiornamento sulla futura norma)

UN COMPITO PER IMPARARE A PREOCCUPARVI UN PO' MENO

Ogni mattina (o, se preferite, la sera precedente) provate a scrivere su un'agenda o su un quadernetto dedicato le principali preoccupazioni che vi creano ansia se provate a pensare alla giornata che avete davanti o all'indomani.
Accanto a ogni nota, descrivete brevemente le cosneguenze che vi attendete da quei potenziali eventi.

Non metteteci più di qualche minuto: basterà un rapido elenco fatto da poche parole o qualche frase che descriva un po' meglio le diverse situazioni. Alla sera rileggete ciò che avete scritto ed evidenziate quali, tra le vostre preoccupazioni, si sono poi concretizzate veramente con le conseguenze paventate.

Siamo abbastanza sicuri che, nel giro di qualche settimana, inizierete a sorridere della quantità di ansia che vi sareste potuti risparmiare!

PER SAPERNE DI PIU':

Su QualitiAmo non sono presenti altri articoli su questo argomento