COMBATTERE LE CATTIVE ABITUDINI COME
LA PROCRASTINAZIONE - 2

di Staff di QualitiAmo

Sapete che esistono due tipi di procrastinazione? E che, immaginandoci nel futuro, possiamo provare a sconfiggerla?

procrastinazione

Grandezza caratteri: piccoli | medi | grandi

(Prima parte)

I neuroscienziati ci spiegano che, pur avendo un solo cervello, agiamo, in realtà, con due menti diverse una dall'altra e che i nostri comportamenti dipendono da quale delle due menti sia più attivata (un po' come la storia del decisore razionale e della scimmia). Dunque, ci sarà una parte di noi che desidera essere in forma e darsi da fare per poter vivere in un corpo sano e un'altra parte che penserà solamente a mangiare una merendina.
La prevalenza di uno stato mentale o dell'altro dipende da tantissime variabili come, ad esempio, i livelli di stress, la carenza di sonno, il tasso di zuccheri nel sangue, ecc.

Non basta, quindi, sapere ciò che sarebbe giusto fare e cosa potrebbe farci stare meglio. Dobbiamo riuscire ad attivare la mente giusta, quella capace di farci prendere decisioni razionali.

Ciò che bisogna riuscire a fare, nella sostanza, è cambiare un'abitudine che, magari, è anche radicata da tempo.
Ecco ciò come possiamo impegnarci per mettere la nostra forza di volontà in grado di lavorare al meglio:

  • facendo tutto ciò che è necessario per dormire e riposare meglio.
    E' dimostrato che chi dorme tutte le ore che gli sono necessarie e riposa al meglio durante questo periodo, ha una possibilità maggiore di esercitare in maniera cosciente la forza di volontà necessaria per resistere alle cattive abitudini.
    Altre abitudini che servono per aiutare il cervello a esercitare la giusta forza di volontà sono l'esercizio fisico e una dieta equilibrata;
  • non pensando troppo male di noi stessi quando non riusciamo a esercitare come vorremmo la forza di volontà.
    Colpevolizzarci, pensare che siamo degli incapaci, vedere tutto nero non ci aiuterà di certo a migliorare nel percorso che vorremmo ci portasse a migliorare la nostra forza di volontà;
  • immaginandoci come ci inducono a fare molti psicologi, proiettati a una trentina di anni di distanza, facendo amicizia con il nostro io del futuro e inducendolo a scrivere una lettera al se stesso presente per raccontargli come vive, cosa fa, cosa ama fare e per ringraziarlo del suo impegno per essere riuscito a portarlo lì dove è adesso.
    Sembra che questa sorta di proiezione futura ci renda maggiormente coscienti che quello che facciamo oggi, in un certo senso, lo mettiamo in banca per il nostro futuro. A questo proposito sono state svolte ricerche in cui le persone si trovavano ad agire con il loro avatar invecchiato e conducevano con lui una discussione raccontando cosa facevano, di cosa non erano contente, ecc. Bene, questo semplice giochetto le ha aiutate a rimanere maggiormente focalizzate sulla conquista delle buone abitudini che, a loro giudizio, le avrebbero fatte invecchiare meglio. Tentare non nuoce, no?
  • Un altro tentativo si può fare immaginando le ripercussioni che il nostro io futuro avrà se il nostro io presente non adotterà immediatamente la buona abitudine che vogliamo implementare.
    Se, ad esempio, vogliamo ritagliarci ogni giorno un'ora di tempo per formarci in una materia che ci permetterà di cambiare lavoro, proviamo a scrivere ogni sera cosa succederà al nostro io futuro se l'io presente, invece di studiare, guarderà una serie TV o si siederà davanti a un videogioco pronto a sfidare l'amico virtuale. L'idea è quella di far "lottare" il nostro sè presente con quello futuro e pensare alle conseguenze che potrebbero verificarsi se vincessero i cattivi propositi del nostro io presente.
    In questo caso essere un po' pessimisti ci aiuterà e ci porterà a lavorare più duramente per fare in modo che il nostro io futuro, che dipende interamente da noi, stia bene.
    Tra le domande che possiamo farci per costruire quello che viene chiamato "pessimismo difensivo" (che è positivo rispetto al pessimismo fine a se stesso) ci sono le seguenti:
    • "Qual è il mio obiettivo?"
    • "Quale potrebbe essere il miglior risultato che potrei raggiungere impegnandomi a costruire questa nuova abitudine?"
    • "Quali azioni devo fare, concretamente, per raggiungere il mio obiettivo?"
    • "Qual è l'ostacolo più grande che mi troverò a dover fronteggiare?"
    • "Quando e dove questo ostacolo ha la maggiore probabilità di verificarsi?"
    • "Cosa posso fare per evitare che si presenti?"
    • "Come posso tornare a concentrarmi sul mio obiettivo una volta che si è presentato l'ostacolo?"
    In sostanza, prima ci si concentra sul nostro fallimento quotidiano che porterà all'insoddisfazione del nostro io futuro e, subito dopo, ci si concentra su tutto ciò che si può fare per evitarlo;
  • l'ultimo suggerimento riguarda il senso di urgenza che ci invade quando vogliamo dedicarci a una cattiva abitudine invece di mantenere il punto per adottarne una nuova.
    Proviamo a non cedere immediatamente ma a concentrarci per un paio di minuti su quel senso di urgenza. Abituiamoci a capire cosa succede al nostro corpo davanti a quella sigaretta che ci eravamo ripromessi di non fumare, davanti a quel dolce che non dovremmo mangiare o davanti a quell'episodio della nostra serie TV preferita che proprio non avremmo il tempo di guardare. Proviamo a riconoscere lo stimolo e a capire come trasforma il nostro corpo e la nostra mente e resistiamo per almeno due minuti. Poi, un giorno dopo l'altro, cerchiamo di allungare questo periodo e di resistere sempre di più.
    Anche in questo caso la psicologia ci dice che la buona abitudine che vogliamo far diventare uno standard ha buone probabilità di attecchire seguendo questa metodologia

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

(Vuoi restare aggiornato gratuitamente sulla nuova ISO 9001:2015? Visita ogni giorno la pagina che ti abbiamo linkato.
In calce all'articolo riporteremo quotidianamente un aggiornamento sulla futura norma)

Cosa ne pensate? Metterete in atto qualcuno di questi suggerimenti? E qual è la vostra strategia che utilizzate ogni volta che avete la tentazione di procrastinare qualcosa o di lasciarvi andare a una cattiva abitudine?

PER SAPERNE DI PIU':

Gestire il tempo per migliorare la vita