ESEMPI DI RISK-BASED THINKING NEI SISTEMI DI GESTIONE

La mentalità risk-based come approccio preventivo nei tre principali sistemi di gestione

risk-based thinking nei sistemi di gestione

Introduzione al Risk-based thinking

Se state guidando un'auto in una giornata piovosa, d'istinto rallenterete, aumenterete la distanza di sicurezza e controllerete più spesso gli specchietti. Senza nemmeno pensarci, state applicando il risk-based thinking, cioè state valutando i potenziali rischi e adattando il vostro comportamento di conseguenza. È esattamente questo l'approccio che le organizzazioni devono adottare nella gestione dei loro processi.

W. Edwards Deming, il padre del moderno controllo qualità, affermava che "Il management è previsione" e questa citazione spiega perfettamente l'essenza del risk-based thinking: non si tratta di reagire agli eventi, ma di anticiparli e prepararsi adeguatamente.

Ma come si traduce questo nella pratica quotidiana di un'organizzazione? Iniziamo col dire che il risk-based thinking non è un esercizio occasionale o un'attività isolata. È un po' come il sistema immunitario del nostro corpo: lavora costantemente in background, identificando e neutralizzando potenziali minacce prima che possano causare danni. Nelle organizzazioni, operare in questo modo significa incorporare la valutazione del rischio in ogni decisione, grande o piccola che sia.

Ma attenzione: il risk-based thinking non riguarda solo l'evitare i problemi. Sarebbe come utilizzare uno smartphone solo per fare chiamate, ignorando tutte le altre potenzialità. La vera potenza di questo approccio sta nel suo duplice focus: da un lato previene le minacce, dall'altro identifica e sfrutta le opportunità di miglioramento.

Il risk-based thinking nella ISO 9001

"Il più grande pericolo in tempi di instabilità non è l'instabilità stessa, ma agire con la logica di ieri"
(Peter Drucker)

Questa riflessione di Drucker si adatta perfettamente all'approccio risk-based thinking nella ISO 9001, dove l'anticipazione e la gestione proattiva dei rischi sono fondamentali.

Immaginiamo un'azienda che produce componenti elettronici per il settore automotive. Il suo successo dipende dalla qualità e dalla puntualità delle forniture. È come una catena: la resistenza complessiva dipende dall'anello più debole.

L'azienda ha mappato i seguenti rischi:

  • dipendenza da un fornitore unico per componenti critici (come nel caso dei microchip)
  • instabilità geopolitica nelle regioni di produzione dei semiconduttori
  • variabilità dei tempi di consegna che impatta sulla produzione
  • fluttuazioni significative dei prezzi delle materie prime

Le strategie che un'azienda del genere potrebbe implementare sono diverse:

  1. diversificare i fornitori
  • identificare e qualificare fornitori alternativi in diverse aree geografiche
  • sviluppare partnership strategiche con almeno due fornitori per ogni componente critico
  1. sistema di monitoraggio avanzato
  • implementareun cruscotto di indicatori per il monitoraggio delle performance dei fornitori
  • sviluppare un sistema di early warning basato su KPI predittivi (trend di puntualità delle consegne, qualità delle forniture, comportamenti relativi al pagamento, capacità produttiva, tempo di risposta alle richieste, turnover del personale chiave, disponibilità delle materie prime critiche)
  1. gestione intelligente delle scorte
  • creazione di buffer strategici per i componenti critici

Consideriamo ora un caso di progettazione di un nuovo sistema di filtrazione industriale. Il team di progettazione dovrà valutare molteplici variabili:

  1. Rischi tecnici:
  • complessità dell'integrazione con i sistemi esistenti
  • conformità con gli standard
  1. Rischi di mercato:
  • evoluzione rapida delle esigenze dei clienti
  • presenza di soluzioni competitive innovative
  • cambiamenti normativi imminenti

L'azienda può trasformare questi rischi in opportunità:

  1. Innovazione tecnologica:
  • sviluppo di un sistema modulare adattabile
  • integrazione di sensori IoT per manutenzione predittiva
  • creazione di un'interfaccia user-friendly basata sul feedback dei clienti
  1. Vantaggio competitivo:
  • design sostenibile che riduce i consumi energetici
  • sistema di autodiagnosi integrato
  • compatibilità con piattaforme Industry 4.0

L'azienda può implementare:

  • verifiche tecniche periodiche con esperti multidisciplinari
  • test di validazione con clienti pilota
  • analisi comparative con benchmark di mercato
  • dashboard interattivo per il tracking dei KPI di progetto
  • sistema di feedback continuo dai beta tester
  • analisi predittiva dei trend di mercato

In entrambi gli esempi, il risk-based thinking può funzionare come un faro puntato non solo sugli ostacoli potenziali ma anche sulle opportunità nascoste.

Risk-based thinking nella ISO 14001

Anche in questo caso, immaginiamo un'azienda chimica che produce vernici industriali e deve gestire i rifiuti pericolosi.

L'azienda ha mappato i rischi:

  1. contaminazione diretta:
  • perdite durante lo stoccaggio temporaneo
  • sversamenti durante la movimentazione
  • reazioni chimiche incontrollate tra rifiuti incompatibili
  1. impatto indiretto:
  • emissioni durante il trasporto
  • contaminazione delle falde acquifere
  • impatto sulla biodiversità locale

Bisognerà che l'azienda sia in grado di gestire:

  • le autorizzazioni ambientali
  • i registri di carico/scarico
  • la documentazione per il trasporto
  • le analisi chimiche periodiche
  • gli audit interni
  • le verifiche a sorpresa di seconda parte
  • il monitoraggio continuo degli adempimenti

Tutto questo, naturalmente, potrebbe essere visto come un onere oppure, come immaginiamo abbia fatto la nostra azienda, come una serie di opportunità:

  1. recupero dei materiali:
  • implementazione di un sistema di distillazione dei solventi
  • riutilizzo degli imballaggi dopo la bonifica
  • valorizzazione dei residui di processo
  1. innovazione di processo:
  • riduzione degli scarti di produzione
  • sviluppo di formulazioni a minor impatto
  • creazione di una filiera di recupero certificata

Vediamo, ora, come un'ipotetica azienda manifatturiera potrebbe applicare questo principio all'efficientamento energetico. I rischi sono:

  1. vulnerabilità del sistema:
  • dipendenza da fornitori energetici
  • obsolescenza degli impianti
  • picchi di consumo non gestiti
  • interruzioni dell'alimentazione
  1. impatti sulla produzione:
  • variabilità dei costi energetici
  • qualità del prodotto legata alla stabilità energetica
  • fermi macchina per sovraccarichi

L'azienda potrebbe adottare un approccio personalizzato:

  1. ottimizzazione dei consumi:
  • installazione di sistemi di monitoraggio real-time
  • implementazione di algoritmi predittivi
  • bilanciamento dei carichi produttivi
  1. energia rinnovabile:
  • installazione di pannelli fotovoltaici
  • sistema di accumulo energetico
  • cogenerazione da scarti di processo

Gli indicatori da monitorare potrebbero essere:

  1. KPI energetici:
  • consumo specifico per unità di prodotto
  • percentuale di energia da fonti rinnovabili
  • efficienza energetica degli impianti
  1. KPI economici:
  • ROI degli interventi di efficientamento
  • riduzione dei costi energetici
  • payback time degli investimenti

Risk-based thinking nella ISO 45001

"La sicurezza non è l'assenza di incidenti, ma la presenza di barriere robuste"
(Todd Conklin)

La visione di Todd Conklin incarna perfettamente l'approccio risk-based thinking nella sicurezza sul lavoro.

Immaginiamo un'azienda di manutenzione industriale che opera su piattaforme petrolifere. Come un alpinista che pianifica una scalata, ogni movimento deve essere calcolato e sicuro ed è per questo che l'azienda dovrebbe identificare:

  1. i rischi diretti:
  • caduta dall'alto di persone
  • caduta di attrezzi e materiali
  • cedimenti strutturali
  • condizioni meteo avverse
  • affaticamento fisico in quota
  1. i rischi correlati:
  • difficoltà di comunicazione tra operatori
  • stress da lavoro in altezza
  • interferenze con altre attività
  • accesso limitato in caso di emergenza

Come misure preventive, l'azienda ha implementato:

  1. protezioni tecniche:
  • sistemi anticaduta di ultima generazione
  • piattaforme aeree certificate
  • ancoraggi ridondanti
  • strumenti con sistemi di trattenuta
  1. protezioni a livello di organizzazione:
  • permessi di lavoro digitali
  • check-list pre-operativa
  • sistema di lavoro in coppia
  • monitoraggio meteo real-time

Il programma di formazione include:

  1. training teorico-pratico:
  • simulazioni in ambiente protetto
  • addestramento con la realtà virtuale
  • gestione degli scenari di emergenza
  • refresh training trimestrale
  1. valutazione delle competenze:
  • test pratici periodici
  • verifica stress management
  • assessment psico-attitudinale
  • certificazioni specifiche

Infine, consideriamo il caso di un centro logistico farmaceutico che deve assicurare che ogni operazione sia fluida e sicura. Bisognerà prendere in considerazione:

  1. fattori biomeccanici:
  • movimenti ripetitivi
  • posture incongrue
  • sovraccarico biomeccanico
  • sforzi eccessivi
  1. fattori organizzativi:
  • ritmi di lavoro intensi
  • pause insufficienti
  • rotazione mansioni inadeguata
  • stress da produttività

L'azienda ha implementato:

  1. automazione intelligente:
  • carrelli AGV (Automated Guided Vehicles)
  • esoscheletri di supporto
  • sistemi di picking automatizzato
  • scaffalature intelligenti
  1. supporti ergonomici:
  • postazioni di lavoro regolabili
  • manipolatori pneumatici
  • transpallet elettrici
  • sistemi di sollevamento assistito

Come un sistema di diagnostica avanzata, l'azienda traccia:

  1. indicatori proattivi:
  • near miss registrati
  • segnalazioni di rischio
  • risultati degli audit ergonomici
  • feedback degli operatori
  1. indicatori reattivi:
  • indice di frequenza degli infortuni
  • giorni di assenza per malattia
  • tipologia di infortuni
  • costi diretti e indiretti

Conclusioni

Come affermava Maya Angelou: "Quando sai di meglio, fai di meglio" e gli esempi ipotetici che abbiamo presentato in questo articolo ci mostrano come il risk-based thinking, quando applicato con metodo e visione, possa trasformare radicalmente la gestione aziendale. Dobbiamo semplicemente comprendere che:

  • il risk-based thinking non è un'attività isolata ma un modo di pensare che deve pervadere l'intero sistema di gestione
  • la prevenzione è più efficace e meno costosa della correzione
  • il risk-based thinking non è solo uno strumento di gestione ma una vera e propria filosofia aziendale che, quando abbracciata pienamente, trasforma le sfide in opportunità e le minacce in trampolini di lancio per il miglioramento continuo

La vera sfida non è implementare il risk-based thinking, ma farlo diventare parte del DNA aziendale, trasformandolo da un requisito normativo a un vantaggio competitivo concreto e misurabile.

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