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roberto81 Apprendista forumista
Registrato: 10/12/13 12:11 Messaggi: 42
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Inviato: Lun Feb 03, 2014 11:56 am Oggetto: Provini metal detector |
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Buongiorno,
in merito al monitoraggio del funzionamento del metal detector,
posto al termine di una linea di confezionamento,
volevo chiedere di quanti provini si ha bisogno.
Mi spiego meglio, va bene avere un campione Ferroso, un Non Ferroso ed
un acciaio inox tra i 0.3 ed i 0.5 mm per saggiarne la funzionalità?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte. ![annuisce1](images/smiles/yes2.gif) _________________ Roberto C. |
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Andrea1 Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 21/09/10 09:58 Messaggi: 195
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Inviato: Lun Feb 03, 2014 12:25 pm Oggetto: |
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Dipende da molteplici fattori.
Bisognerebbe sapere di che tipo di prodotto stiamo parlando e anche del diametro del metal detector. _________________ Andrea |
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roberto81 Apprendista forumista
Registrato: 10/12/13 12:11 Messaggi: 42
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Inviato: Lun Feb 03, 2014 3:07 pm Oggetto: |
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Il metal detector è un Safeline R-SIG 350+150 P 300 ABS.
Grazie.
Saluti. _________________ Roberto C. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Feb 03, 2014 5:03 pm Oggetto: |
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Caro Roberto,
qui mi sa che, o contatti quello che ti ha venduto l'apparecchio oppure è un caso da ago nel pagliaio che tui possa avere delle risposte valide.
Dice giusto, Andrea che i fattori sono molti, come , (aggiungo io) sapere se il "passa" che tu metti nel terzo caso è di aiccaio inox Aisi 304 (austenitico) o 316 ferritico.
Poi dipende dal campo magnetico indotto, che sai diminuire col quadrato della distanza di scorrimento e da mille altri parametri.
Il costruttore che ti ha venduto il rivelatore giurerà che la sua mamma era vergine, ma tu pensa a farti una serie di prove, dopo aver interposto il materiale più delicato di tua produzione.
In pratica in casi come questo si va per empirismo!
Ciao |
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Andrea1 Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 21/09/10 09:58 Messaggi: 195
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Inviato: Lun Feb 03, 2014 5:24 pm Oggetto: |
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Come sempre Paolo in poche righe esprime al massimo le problematiche legate alla scelta delle test card.
I campioni che citi hanno dimensioni oggettivamente molto piccole. Solitamente, ma non sempre, sono usati per prodotti di dimensioni contenute (ad esempio nei biscotti). In prodotti più grandi potresti avere difficoltà ed avere problemi o legati alla mancata espulsione di una o più test card (con ovvi rischi) oppure di conto potresti avere eccesivi scarti di prodotti conformi con altrettanto ovvi problemi.
Anche il diametro di ingresso gioca un ruolo importante: più grande è il diametro minore sarà la sensibilità del metal nel rilevare campioni di dimensioni contenute.
Di solito la scelta delle test card avviene (o così si dovrebbe fare) durante la fase di calibrazione effettuata dal tecnico installatore che prende in considerazione tutti i fattori (tra i quali quelli già citati da Paolo) che possono causare interferenze.
L’unica soluzione, se non puoi affidarti ad un tecnico, è quella di trovare il giusto equilibrio tra la scelta delle dimensioni delle test card che quindi incidono sulla sensibilità del metal detector e sui falsi postivi che ti aspetti. _________________ Andrea |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mar Feb 04, 2014 12:14 pm Oggetto: |
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Paoloruffatti ha scritto: | Caro Roberto,
... aiccaio inox Aisi 304 (austenitico) o 316 ferritico.
...
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Una piccola precisazione che non va comunque a cambiare le considerazioni dei colleghi:
Gli acciai inox AISI della famiglia 200 (AISI 2xx) e 300 (AISI 3xx) sono austenitici.
Il 316 è austenitico.
Ferritici ( o martensitici ) sono quelli della famiglia 400 (AISI 4xx).
Ciao |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mar Feb 04, 2014 12:54 pm Oggetto: |
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Già : la mia memoria sta davvero andando.....
Grazie Dario
Paolo |
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#34 Veg-Quality
![](images/avatars/632694123557feccbb303a.jpg)
Registrato: 20/12/11 16:09 Messaggi: 4064 Residenza: Sotto al Monte Grappa
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Inviato: Mar Feb 04, 2014 2:29 pm Oggetto: |
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dario ha scritto: | Paoloruffatti ha scritto: | Caro Roberto,
... aiccaio inox Aisi 304 (austenitico) o 316 ferritico.
...
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Una piccola precisazione che non va comunque a cambiare le considerazioni dei colleghi:
Gli acciai inox AISI della famiglia 200 (AISI 2xx) e 300 (AISI 3xx) sono austenitici.
Il 316 è austenitico.
Ferritici ( o martensitici ) sono quelli della famiglia 400 (AISI 4xx).
Ciao |
Mi permetto un piccolissimo off topic....Ho avuto proprio a che fare in questi giorni con un problema, oramai risolto: la magneticità degli acciai austenitici ! Il luogo comune vuole che sia del tutto assente (chi non ha fatto mai una prova con la calamita per riconoscere se l'acciaio fosse un Aisi 430 o un 304 ?) invece secondo la norma di riferimento , la EN 10088-3:2005 è possibilissimo ! _________________ In Lak'Ech !
![](http://s14.postimg.org/rywq1ddyp/unnamed2.jpg) |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mar Feb 04, 2014 10:02 pm Oggetto: |
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Nella notte dei tempi io ho lavorato con un 304L che ha il carbonio che in pratica è una impurità (minore di 0.08% sull'austenite di cui devono essere fatti i riporti di saldatura sul vessel nucleare e sui suoi "internals" di un BWR (bolinig water reactor) e ho imparato a leggere gli ultrasuoni di giunti saldati di questo acciaio cosa che i sacri testi giudicano impossibile.
Mi hai fatto venire in mente questa cosa quando parli della fallacità delle norme.
L'inox ferritico l'ho usato, invece, per fare gli shroud della grande Kaplan del lago Delio (vicino a Roma) ed il suo ricordo ormai 40ennale mi ha riportato ad un altro episodio da cui ho iniziato ad imparare grazie all'esperienza dei miei capi reparto (periti).
Ve la racconto per la figura di cacca che feci da neolaureato: una volta fatto questo grande manufatto in 4 pezzi con un raggio interno di 12 metri circa per un'altezza di 2 e sp 40 mm. lo avevamo messo i 4 pezzi nel piazzale (era estate ed il sole picchiava implacabile).
Al momento di farne il controllo dimensionale lo riportammo dentro e lo posizionammo accuratamente sui grande piano di risconto.
Costernazione!: il diametro era troppo largo di circa 5-6 mm. Ri-misuriamo e poi un vecchio capo reparto si avvicina, tocca il materiale e poi mi chiama da parte.
"insegnee c'al spete un poc" ... e se ne andò!
...... capii; la mattina dopo il pezzo era a misura!. ...allora mi venne in mente la formuna dell'allungamento di un acciaio: Delta L = Lo X lambda X delta t° (mi pare), dove lambda è 1.26X10 alla meno 6, in metri,
..... che portava ad un aumento del diametro molto simile a quello riscontrato alle 4 del pomeriggio.
ciao
Paolo |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Mer Feb 05, 2014 10:29 am Oggetto: |
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Citazione: | Ho avuto proprio a che fare in questi giorni con un problema, oramai risolto: la magneticità degli acciai austenitici ! Il luogo comune vuole che sia del tutto assente (chi non ha fatto mai una prova con la calamita per riconoscere se l'acciaio fosse un Aisi 430 o un 304 ?) invece secondo la norma di riferimento , la EN 10088-3:2005 è possibilissimo ! |
Il 304 diventa magnetico con alcune lavorazioni (esempio deformazioni a freddo), ove il 305 risulta molto meno magnetico per cui la calamita viene utilizzata per distinguere i due o per verificare se il materiale ha subito successivamente un trattamento termico _________________ =fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mer Feb 05, 2014 5:04 pm Oggetto: |
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Ciao 2p
sempre sul punto! grazie. oggi da te ne ho imparata un'altra ancora
Ciao |
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#34 Veg-Quality
![](images/avatars/632694123557feccbb303a.jpg)
Registrato: 20/12/11 16:09 Messaggi: 4064 Residenza: Sotto al Monte Grappa
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Inviato: Mer Feb 05, 2014 5:13 pm Oggetto: |
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Ho trovato questo, se può essere utile, in cui viene spiegato bene tutto.
Citazione: | Gli acciai inossidabili sono delle leghe Fe-Cr, nelle quali la presenza del Cr, in percentuali superiori al 11%, garantisce la formazione di uno strato superficiale d’ossido di Cr che impedisce l’ossidazione del materiale sottostante. Tra i vari tipi d’ inossidabili, esistono varie famiglie, che si differenziano a seconda delle caratteristiche dovute alla percentuale dei diversi elementi di lega. Fra queste si annoverano gli acciai così detti “austenitici”, nei quali oltre che al Cr in percentuali sopra 18%, si somma anche la presenza del Ni, in percentuali sopra 8%. La presenza del Ni in questa percentuale, garantisce la struttura resti austenitica anche a temperatura ambiente. La forma austenitica dell’acciaio è amagnetica, così gli acciai austenitici come: En 1.4305, 1.4301, 1.4401 ecc. (acciai AISI serie 300) ,siano generalmente definiti “amagnetici”. Un raffreddamento lento o la deformazione plastica a freddo però , possono trasformare una percentuale della matrice austenitica in ferrite o martensite, due strutture ferromagnetiche. Il risultato di questo, è che il semiprodotto avrà una risposta magnetica proporzionale alla percentuale di struttura trasformata. Questo è particolarmente presente su prodotti che per la loro finitura, hanno subito una deformazione plastica a freddo, come le barre trafilate, nelle quali il magnetismo aumenterà proporzionalmente alla percentuale dell’incrudimento subito durante la trafila. Anche la raddrizzatura delle barre, la loro successiva lavorazione all’utensile o lavorazione per deformazione plastica, aumentano il magnetismo sul pezzo finito. Sui semilavorati tale fenomeno va considerato nella norma se il magnetismo presente non supera il valore corrispondente alla presenza del 5% di ferrite nella struttura. Per ridurre o azzerare questo fenomeno è necessario adottare particolari precauzioni in produzione, quali: solubilizzazioni con raffreddamenti molto spinti , deformazioni a freddo molto ridotte o utilizzando delle qualità con percentuali di Ni più elevate o con l’aggiunta di altri elementi , come il Cu, capaci di migliorare la deformabilità diminuendo l’incrudimento.
Se esistono delle necessita di limitare il magnetismo, questo deve essere definito all’atto del ordine, altrimenti è sempre possibile ridurre il fenomeno sui pezzi lavorati tramite una risolubilizzazione, cioè portando il pezzo a temperature superiori al 1050/1100°c e raffreddando in acqua o altro mezzo che possa garantire un raffreddamento altrettanto drastico, per ristabilizzare l’austenite a temperatura ambiente e riportare il pezzo al completo amagnetismo. In altro modo, la debole tendenza di un magnete a essere attratto da un campione d’acciaio austenitico trasformato a freddo è da considerarsi del tutto normale. |
_________________ In Lak'Ech !
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#34 Veg-Quality
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Registrato: 20/12/11 16:09 Messaggi: 4064 Residenza: Sotto al Monte Grappa
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Inviato: Mer Feb 05, 2014 6:02 pm Oggetto: |
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Riguardo la solubilizzazione aggiungo "Don't try this at home" nel senso che abbiamo provato col "fai da te" ma senza atmosfera controllata e raffreddandoli in semplice acqua il risultato è stato pessimo, nonostante avessero perso il magnetismo.
Li faremo da un trattamentista, ma valeva la pena provare ! _________________ In Lak'Ech !
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mer Feb 05, 2014 8:56 pm Oggetto: |
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Per Carità!
la solubilizzazione va fatta da chi è attrezzato!, 40 e più anni fa la facevamo per trattare le saldature delle serpentine di surriscaldatore nelle grandi caldaie Enel.
Io andavo sempre a vedermi queste serpentine fatte con tubi da 60mm di diametro spessore 6,5 che tirati fuori impilate sul carro del forno a 1050°C, venivano spruzzati con acqua fredda, usando un apposito sistema di maglie di tubi con sprayers che creavano delle barriere di acqua ui pressione, permettendo di raggiungere ogni angolo del pacco di serpentine.
Queste serpentine diventavano immediatamente delle biscie animate, stortandosi in tutte le direzioni. (nono usavamo atmosfere controllate).
Poi pazientemente una ad una queste serpentine venivano riportate in forma da operai bravissimi con le loro mazze e o con le calandre di piegatura.
Il problema del magnetismo non interessava evidentemente perchè nessuno me lo ha mai accennato. Oggi ho imparato una cosa nuova.
Ciao |
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roberto81 Apprendista forumista
Registrato: 10/12/13 12:11 Messaggi: 42
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Inviato: Mer Mar 05, 2014 10:29 am Oggetto: |
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Buongiorno,
se in un'azienda alimentare si hanno 10 metal dector, l'azienda è certificata BRC, IFS ed Iso9001, oltre al controllo giornaliero che si può fare con i testers, in fase di audit è possibile che venga chiesto un certificato di taratura redatto da ente terzo?
Vi chiedo delucidazioni, poichè mi è stato detto che siccome l'azienda prova le macchine con i testers, non ha bisogno di un certificato di taratura redatto da enti terzi, in quanto non è obbligatorio per legge.
Voi cosa ne pensate?
Grazie mille per le risposte e per la Vs disponibilità. _________________ Roberto C. |
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