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gibbosky Forumista di Sicurezza
Registrato: 21/09/07 18:46 Messaggi: 1049 Residenza: Terni
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Inviato: Ven Set 17, 2010 7:28 am Oggetto: Esternalizzare conviene? |
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Buongiorno a tutti !!
Il mio dubbio come vedete dal titolo del post, riguarda il famoso outsourcing.
Quello di cui vorei discutere con voi è appunto riguardante la convenienza o meno di portare i nostri processi a di fuori delle nostre organizzazioni.
Chiaramente se si fissano degli indicatori, e si aspetta de tempo una idea di quanto possa convenire esternalizzare un processo, piuttosto che tenerselo in casa, si può avere, ma quello che sono a chiedere è se effettivamente esistono dei modelli (scientifici...di economia aziendale ad esempio) che possano ogettivare in merito i comportamenti da tenere.
Quello he vorrei sapere è se esistono ad esempio studi per settori merceologici, cioè a dire ad esempio, azienda di servizi che fa le pulizie, quanto del processo primario (di erogazione del servizio) gli conviene tenersi dentro...o quanto dare a terzi?
Azienda che fa carpenteria...il taglio se lo tiene dentro o gli conviene darlo a terzi e dentro saldare e basta?
Insomma...si parla tanto di outsourcing, ed io personalmente mi preccupo del fatto che chi lavora per conto di un mio clente lo faccia bene ...ma (da ingegnere ignorante di economia) mi piacerebbe capire anche se esistono modelli dai quali partire per comprendere, dati alla mano quando sarebbe il caso di esternalizzare e quano no!
grazie a tutti...
spero di essere stato chiaro.
gibbosky |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Ven Set 17, 2010 10:00 am Oggetto: |
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L'argomento è lungo e sicuramente contiene implicazioni che io non sono in grado di vedere. Ma, nella mi esperienza ci sono dei fattori che storicamente favoriscono l'outsourcing.
1) Economie di scala: la Indesit di un tempo era una fabbrica verticalizzata che faceva tutto: stampaggio lamiera, stampaggio plastica e gomma, verniciatura, lavorazioni meccaniche. montaggio, ecc... Se ho un fornitore specializzato in un processo, in grado di produrre gli stessi prodotti per più clienti e quindi capace di ottenere economie di scala, posso avere lo stesso prodotto ad un costo più basso.
2) Qualità: diretta conseguenza della specializzazione del fornitore è un miglioramento della conoscenza del processo con ricadute sulla qualità complessiva fornita. Aggiungici che con i fornitori, io cliente posso sempre rendere i pezzi difettosi (o semplicemente fuori specifica) addebitandogli costi e penali. Se li facessi io, tenterei in tutti i modi di farli andare bene! E i costi sarebbero miei. Capita che le produzioni più rognose vengano esternalizzate e quelle più semplici vengano mantenute all'interno.
3) Facilità di gestione: se gestisco un processo interno che comporta investimenti di lungo periodo vado incontro a costi fissi che devo sostenere anche se dovesse andare male qualcosa. Se esternalizzo scarico sul fornitore il rischio e trasformo il costo fisso in costo variabile (più facile da gestire).
Ci sono anche i contro, naturalmente. _________________ Portello
Più è semplice, meglio è |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Ven Set 17, 2010 10:03 am Oggetto: |
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secondo me dovremmo fare una lista dei vantaggi e degli svantaggi quindi caso per caso ognuno monetizzarli e vedere se sia conveniente o meno.
il primo passo comunque sarebbe la lista. _________________ =fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a |
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gibbosky Forumista di Sicurezza
Registrato: 21/09/07 18:46 Messaggi: 1049 Residenza: Terni
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Inviato: Ven Set 17, 2010 2:04 pm Oggetto: |
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Ciao Staff..
ciao ragazzi...
Intanto vi ringrazio per i vostri pareri e considerazioni... se vi va possiamo portare avanti il discorso... se magari ci fosse qualche esperto di economia e gestione aziendale che può aiutarci ben venga.
ciao di nuovo
gibbosky |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Ven Set 17, 2010 3:43 pm Oggetto: |
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senza conoscenze economiche
se voglio aumentare il fatturato dell'azienda per avere un prestito etc. con un servizio in outsourcing su una controllata faccio un giro di fatture "da e per" fino a ottenere il risultato voluto.
meno dipendenti diretti = meno possibilità di problemi sindacali /scioperi _________________ =fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Sab Set 18, 2010 6:49 pm Oggetto: |
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Cari tutti,
mi fa piacere leggere che nessuno ha una risposta per la domandona di Gibby (grazie per aver inziato questo discorso).
Risposte non ce ne sono!
La scelta di terzializzare è una scelta manageriale e di opportunità.
Mi ricordo che 15 anni fa ho scritto per una rivista di management generalista un articolo sull'outsourcing cercando proprio di dare un paio di criteri per stabilire quando è meglio fare outsourcing, ma anche quando dopo aver preso questa decisione e fatta l'esperienza, magari fare del buon "backsourcing".
Mi fa ricordare che è da moltissimo che si dibatte sul tema.
Gli studi "scientifici" (poco scientifici, tanto statistici) risalgono a 20 anni fa ma oggi non hanno più valenza perché sono mutati radicalmente i paradigmi della gestione aziendale.
Bella l'idea di fare un elenco di criteri sui quali basare le valutazioni sulle decisioni di terzializzare o meno.
"e" dice di non avere conoscenze di economia ma dimostra di conoscere invece molto bene certe regole sfruttate e spremute per ottenere vantaggi economici (a volte poi esagerano e... i risultati delle speculazioni non portano lontano).
Una regola base per NON fare outsourcing è di buon senso: non terzializzo di regola mai dove ho la conoscenza in casa.
Terzializzo dove io ho poche competenze e conoscenze, o poca organizzazione (processi male ottimizzati) e non ho tempo e soldi per avviare e seguire un processo di cambiamento.
Terzializzo dove (è dura se la conseguneza è smontare dei reparti, ma lo si fa) ho grosse rogne interne e voglio liberarmene.
Prima di partire con operazioni di outsourcing di regola conviene partire con un progetto pilota, per avere confronti e avere sempre sotto controllo il punto del non ritorno se mi accorgessi che il test era un fallimento.
deve essere sempre chiaro e condiviso che ci sono dei rischi, a volte molto grandi. Dietro ogni operazione che sembra vantaggiosa sulla carta si nascondono quasi sempre dei rovesci della medaglia.
Calcolare, calcolare bene e in modo da valutare più scenari usando i tool che conosciamo bene (analisi di scenari, SWOT, la nostra bella Ishikawa).
Ok, mi fermo qui, per raccogliere le vostre preziose suggestioni che spero piovano fitte!
Buona giornata |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Mar Set 21, 2010 7:45 pm Oggetto: |
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secondo me conviene dividere la discussione per tipi di out-sourcing
innanzi tutto esistono secondo me due famiglie:
l'out puro e quello affiliato; mi spiego: quello affiliato è quando esiste un legame tra le due proprietà che a volte sono coincidenti ovvero uno è una "succursale/dipartimento" dell'altro.
Puro è quando non sussistono rapporti di azionariato/proprietà tra i due.
Negli affiliati distinguerei poi tra gli esclusivi e i terzisti, dove i primi hanno rapporti solo con la consociata, i secondi anche con terzi. Ultima distinzione negli affiliati è se abbiamo una struttura autonoma o abbianor alcune funzioni in comune (gestione del personale, manutenzione etc).
nell'out puro distinguerei
quelli ad altea specializzazione con necessità di alti investimenti e know-how
quelli con tecnologia matura e disponibile con basso valore aggiunto sul prodotto (tra l'altro buste paga)
quelli a basso investimento e/o specializzazione/know-how
quelli ad alto valore aggiunto sul prodotto.
a domani i commenti successivi _________________ =fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a |
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