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gianlukko Nuova recluta del forum
Registrato: 23/07/10 08:21 Messaggi: 7
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Inviato: Mer Ago 18, 2010 4:44 pm Oggetto: Qualità: meglio acquistarla o crearla? |
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Nell’ultimo decennio sempre più aziende, per necessità, per credo o per imposizione, si sono trovate ad affrontare un argomento spesso spinoso: la Qualità. Non tutti, come sappiamo, la vedono di buon occhio perché la percepiscono come una rottura di scatole, una perdita di tempo e come qualcosa che non serve a nulla ai fini del lavoro e sarebbe meglio evitare. Nonostante tutto, però, la Qualità si è via via diffusa e le aziende si sono dovute adeguare o investendo nuove risorse oppure dirottando risorse già presenti costringendo, spesso, a far coprire questo ruolo a persone poco formate o che non comprendono a pieno innumerevoli opportunità che la Qualità, intesa con la “Q” maiuscola, può portare all’azienda stessa. Proprio questa ultima categoria, il più delle volte, sceglie la via più semplice per portare a termine la nuova mansione: ovvero copiare manuali, documenti e moduli da già fatti; questo solo per evitare inutili perdite di tempo e, soprattutto, per non dover diventare matto ad entrare dentro quello che realmente è un buon Sistema di Gestione della Qualità.
Con la diffusione di internet, in rete, si trovano sempre maggiori proposte di “servizi” che ti possono fornire “pacchetti” contenenti Manuale della Qualità, Manuale di Autocontrollo, istruzioni operative, procedure e, naturalmente gli immancabili moduli. Le cose già pronte tentano la maggior parte delle persone, soprattutto se il lavoro da fare per “creare” qualcosa da zero si presenta molto duro e non certo semplice, quindi la possibilità di acquistare il tutto con la spesa di poche centinaia di euro è sicuramente un ottima alternativa. Ma siamo sicuri che la Qualità “fotocopiata” sia la scelta giusta?
La cosa fondamentale che ogni addetto alla Qualità (ma non solo) deve avere ben chiara è che ogni azienda fa storia a se. Seppure simili, le aziende non sono mai uguali tra loro, anzi, ognuna è il risultato di diversi fattori che intervengono sull’azienda stessa e proprio per questo ogni azienda va osservata, gestita e seguita in modo diverso, possibilmente nel modo più adatto alla realtà in esame.
Prima parlavo di innumerevoli fattori che intervengono a rendere l’azienda “unica” rispetto alle altre, tra i tanti vi posso nominare i seguenti (ma non sono gli unici!):
- Dimensioni - Piccola, media o grande.
- Settore - Alimentare, metalmeccanico, tessile, automotive…
- Metodi di gestione dell’azienda - Come viene gestita dal proprietario? Con un regime dittatoriale? Come in una famiglia?
- Dipendenti giovani o vecchi - Giovani con tanta voglia di fare e portare innovazione all’azienda. Giovani che si accontentano di avere un posto fisso senza cercare di dare nuove idee. Vecchi che si mantengono aggiornati e colgono le occasioni che si presentano per puntare continuamente a migliorare se stessi e l’azienda. Vecchi che ormai pensano alla pensione e che vogliono solamente tirare avanti per gli anni lavorativi che gli rimangono.
- Coinvolgimento dei dipendenti - I dipendenti vivono l’azienda come se fosse loro oppure si sentono solo quelli che portano soldi in tasca al padrone?
- Collaborazione tra le diverse funzioni aziendali – C’è collaborazione (e conoscenza tra tutto il personale dell’azienda? Oppure ognuno stà nel suo ufficio o reparto e se ne guarda bene dal mettere fuori il naso?
- Esperienze personali – Ognuno ha vissuto le proprie esperienze professionali e di vita ed inevitabilmente tutte incideranno sul lavoro e sul rapporto con gli altri.
- Formazione personale – Laureato? Masterizzato? Diplomato? Scuole medie? Elementari? La formazione sicuramente aiuta ma non è tutto! C’è anche il fattore umano e l’esperienza.
- Direzione e suo credo – Il proprietario crede nella qualità o la vuole solo per questione di immagine da utilizzare con i clienti? Vi mette nelle condizioni di attuare le Vostre idee o mi impone dei netti limiti?
- La qualità è sentita – Come avete “presentato” il vostro lavoro e la qualità stessa agli altri dipendenti? Li avete coinvolti chiedendo collaborazione oppure li avete solo obbligati a compilare un rognosissimo modulo?
Potrei stare qui chissà quanto ad elencarvi altri fattori ma spero che sia riuscito a farvi capire che cosa intendevo dire ma, prima di lasciarvi, ho le ultime due domande da farvi:
Pensate che “acquistare” la qualità da qualcuno che non conosce minimamente la Vostra azienda e le persone che ci lavorano possa realmente esservi utile?
Oppure pensate che conoscere Voi stessi, le persone con le quali lavorate (dal dirigente all’ultimo degli operai) e l’azienda stessa possa permettervi di creare qualcosa di realmente adatto alle Vostre necessità?
A Voi la scelta. Io la mia idea me la sono già fatta! _________________ - Gianluca -
Qualità è collaborazione non imposizione! |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Gio Ago 19, 2010 12:06 pm Oggetto: |
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Davvero una interessante e ottima carrellata, Gianluca!
Boh? Boh!
Scherzi a parte, seconso me non c'è una risposta univoca.
Mi spiego.
Se il sistema organizzazione, nel suo contesto attuale può permettersi di creare cultura per la Q, di valorizzarla, di farla entrare nel quotidiano, evviva la scelta di investire nella creazione e sviluppo del sistema Q.
Se non ci sono né le basi, né le premesse, io affermo che anche acquistarla da una buona base di partenza.
Meglio che nulla, una povera base di partenza, ma è lì.
Chissà che poi non germogli e fruttifichi?
dalla serie il bicchiere è sempre mezzo pieno
P.S. si, si si, meglio crearlo e viverlo! Da + soddisfazioni! |
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