NORMAZIONE E INNOVAZIONE: DA MILANO NUOVI SCENARI PER L'IMPRESA IN ITALIA E IN EUROPA

di UNI

 





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Nei giorni scorsi si è svolto a Milano, un convegno organizzato da UNI in collaborazione con CNA, Confapi, Confcommercio e Confindustria dal titolo "Il futuro della normazione tecnica.
Una opportunità per l’impresa". L'incontro ha contribuito a fornire un quadro aggiornato e realistico degli scenari futuri che, in ambito normativo, si delineano sia su scala nazionale che su scala europea.

I lavori sono stati aperti da Piero Torretta, Presidente UNI, il quale ha sottolineato come negli ultimi anni la politica europea riconosca alla normazione un ruolo nuovo, non solo legato allo sviluppo della grande industria e dei prodotti, ma anche - e soprattutto - all'efficienza dei servizi e dei processi produttivi.
In questo senso la normazione è un'opportunità di crescita e di innovazione che va colto, oltre che dal mondo dell'impresa anche dalla Pubblica Amministrazione e dagli stessi consumatori. La domanda e l’offerta s’incontrano nella realizzazione della norma, perché alla genesi di una norma ci sono accordo e consapevolezza: "trasparenza, democraticità e consenso sono i tre principi in base ai quali la norma non è mai contro nessuno ma è a favore di tutti".

Giancarlo Coccia, Vice Presidente UNI nonché coordinatore del convegno, ha ribadito che il ruolo della normazione tecnica in ambito europeo è oggi sensibilmente cambiato rispetto al passato, divenendo un vero strumento di competitività per l'intero Paese. Per questo è stato individuato un percorso con le organizzazioni economiche CNA, Confapi, Confcommercio, Confindustria, che ha lo scopo di "capire come dare un valore aggiunto alla normativa tecnica". Uno dei compiti della normazione è anche quello di semplificare le "regole", aumentando la comprensione e la fruibilità di prodotti, processi e servizi.
Certo altri Paesi dell’Unione europea hanno già compiuto significativi passi avanti in questa direzione ed è in base a questi che si rende necessario, anche in ambito nazionale, rendere i passaggi normativi più fluidi. Ancorarsi, dunque, in certa misura all'esperienza in atto negli altri Paesi UE. Ma che cosa accade in Europa? L'UE si muove secondo un documento politico del 25 settembre 2008 preparato dal Consiglio dei Ministri europeo che ha come temi per la competitività, la normazione e l’innovazione. È questo il punto illustrato da Alessandro Santoro, Direttore Generale UNI.
Il Consiglio europeo ha da tempo posto in cima alla propria agenda di intervento il tema della competitività. Per sciogliere questo nodo, particolarmente pressante in un periodo di crisi economico-finaziaria come l'attuale, diverse sono le indicazioni rivolte al mondo della normazione tecnica. Tra queste, l'auspicio a favorire la partecipazione attiva alla normazione internazionale, così da incrementare l'elaborazione di norme mondiali per mercati globali; spingere i normatori ad avvicinarsi alla comunità della ricerca per associarla ai lavori di normazione; diffondere guide di ausilio all'utilizzazione effettiva delle norme.

Natalia Gil López, del Tavolo di coordinamento UNI con le Organizzazioni rappresentative del mondo economico, ha tracciato un quadro riassuntivo dello "Small Business Act", la strategia europea per promuovere la crescita delle PMI aiutandole ad affrontare i problemi che continuano a ostacolarne lo sviluppo. Con tale approccio la normazione viene a costituire uno strumento strategico centrale per la competitività dell’impresa.

Elio Bianchi, Direttore Gestionale UNI, ha invece tracciato un quadro degli orientamenti del Gruppo Express (Expert Panel for the Review of the European Standardisation System) voluto dalla Commissione Europea per predisporre un documento di sintesi che indichi una visione globale sulla normazione europea nel 2020. Si tratta di una nuova prospettiva, un nuovo approccio strategico in base al quale la normazione tecnica, da strumento di autoregolamentazione del mercato, diviene apertamente strumento di attuazione delle politiche comunitarie.
Il report finale è previsto per il gennaio 2010. Già oggi si può tuttavia dire che il report prevede un certo numero di obiettivi strategici e di raccomandazioni sviluppati al fine di "muovere tutte le parti interessate verso un sistema europeo integrato che permetta alla normazione europea di capitalizzare i propri valori e punti di forza in un contesto di normazione globale".
La direzione è in qualche modo delineata: rafforzare la visibilità esterna e l’identità del sistema europeo di normazione (ESS); permettere una maggiore partecipazione degli stakeholder europei; rafforzare il ruolo di ISO/IEC/ITU; stabilire una relazione certa e definita tra norma de facto e norma de iure.

Allo stato attuale si registrano ancora, tuttavia, degli aspetti problematici che frenano il pieno dispiegarsi delle potenzialità della normazione. Quest'ultima è infatti un eccellente canale di trasferimento e di innovazione tecnologiche, ma rimane in pratica uno strumento poco conosciuto e sfruttato.
Sicuramente gli scenari futuri si stanno in parte delineando, ma rimangono in certa parte ancora piuttosto incerti, lasciando il campo aperto a diverse possibilità di sviluppo: da una più moderata rivisitazione degli obiettivi assegnati agli enti di normazione europei (come comportarsi con fora e consortia e bilanciamento degli stakeholder) a una completa revisione del sistema fino ad arrivare a prevedere un’agenzia europea di normazione (almeno per quanto riguarda le norme armonizzate). Per questo la Commissione europea sta lanciando uno studio di impatto sulla revisione della politica di normazione europea.

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Il convegno è stato chiuso da un intervento di Ruggero Lensi, Direttore Tecnico UNI, che ha illustrato gli indirizzi europei per le attività di normazione. Ciò che si delinea è un progressivo cambiamento di prospettiva: da un approccio di tipo consuntivo, volto a consolidare uno stato dell'arte consolidato, ad uno di tipo preventivo, che mira ad anticipare le esigenze del mercato. Dagli scenari che le autorità europee vengono a definire si delinea un grande potenzialità di sviluppo della normazione tecnica, sempre meno orientata al prodotto e sempre più orientata ai servizi: in essi l' "erogatore" e il "consumatore" giungono infine a trovare un consenso proprio tramite la norma tecnica.
Si tratta quindi di un processo continuo e dinamico, che segna oggi - e segnerà sempre più in futuro - i tempi della nostra società e che va in fondo sotto il nome di innovazione.

Sul primo numero della rivista U&C del 2010 sarà pubblicato un articolo di approfondimento sul convegno.
Nell'attesa, per scaricare il materiale del convegno, cliccate qui.

(Fonte: UNI)

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