LE PRATICHE SCORRETTE
Tratto da "Consumatori"
Completiamo il discorso relativo alle pratiche scorrette nel mondo della pubblcità, pubblicando questo testo tratto sempre dalla rivista "Consumatori".
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La nuova disciplina in vigore dal 21 settembre 2007 individua una serie di pratiche ingannevoli e aggressive considerate tali di per sé, senza bisogno di dimostrare la loro capacità di falsare le scelte del consumatore. Ecco quali sono:
(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).
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(Vai all'articolo che descrive il primo libro)
Le pratiche ingannevoli
- Mentire sul fatto di aver firmato un codice di comportamento, che le produzioni in vendita abbiano un marchio di qualità, o che siaono state autorizzate da un Organismo pubblico
- Fare pubblicità a una merce e poi rifiutarsi di mostrarla
- Sollecitare l'acquisto non consapevole, insistendo sul fatto che la merce è in offerta per poco tempo e che dunque bisogna fare in fretta e comprare subito
- Lasciare credere, mentendo, che la merce in vendita sia lecita
- Lasciare credere che i più banali diritti del consumatore, come il recesso, l'assistenza post-vendita, ecc., siano servizi in più, una sorta di offerta di chi vende all'acquirente
- Lasciare credere che il mancato acquisto del prodotto leda la sicurezza personale del consumatore
- Vendere attraverso le "piramidi" (cioè offrire un guadagno al consumatore che segnala un altro consumatore e così via)
- Affermare che un prodotto favorisca la vincita al gioco o che curi le malattie
- Invitare all'acquisto affermando che il prodotto è gratuito e poi caricare la merce acquistata di presunti costi di spedizione o spese varie
- Vendere mentendo sulla propria professione di venditore e camuffarsi da consumatore
Le pratiche aggressive
- Lasciare credere che il consumatore non possa andarsene se non dopo aver comprato o firmato un contratto
- Andare al domicilio del consumatore, ignorando gli inviti di quest'ultimo a smetterla con le visite non richieste
- Sollecitare puntualmente l'acquisto via telefono, fax, posta elettronica
- Fare pressione sui bambini o sugli adolescenti affinché spingano all'acquisto i loro genitori
- Lasciare intendere che, in caso di mancato acquisto, chi sta tentando di vendere venga licenziato o possa subire danni
- Lasciare credere che il consumatore abbia vinto un premio la cui riscossione è legata a un acquisto
(Articolo originale pubblicato su: "Consumatori" di dicembre 2007)